Kaiko, il principale fornitore di dati del mercato delle criptovalute, ha realizzato una ricerca sull’ecosistema Cosmos, uno dei più grandi protocolli blockchain interoperabili che alimenta alcuni dei più noti Layer 1 del settore.
Summary
Kaiko studia l’ecosistema Cosmos
La società di analisi Kaiko ha realizzato una ricerca sull’ecosistema di Cosmos, un network di più chain che operano e comunicano fra di loro. Grazie alle sue caratteristiche, questa blockchain dovrebbe garantire maggiore sicurezza, rapidità, scalabilità ed economicità di ciascuna transazione.
Si tratta di un primo progetto di interoperabilità tra blockchain che possono comunicare tra di loro, per facilitare il compito di chi come gli sviluppatori e le dApp vuole superare i limiti di una singola blockchain, permettendo di effettuare transazioni tra blockchain differenti.
Un tentativo per superare questi ostacoli tra le varie blockchain è stato provato con la realizzazione dei cosiddetti bridge (ponti) tra le blockchain, ma proprio questi sistema sono stati oggetti di pesantissimi attacchi Hacker (ultimo clamoroso in ordine di tempo quello che ha visto protagonista il bridge della società Nomad che ha sottratto 190 milioni di dollari ad agosto scorso).
Clamoroso poi quello di Aprile subito da Ronin, la società dietro allo sviluppo del gioco Anxie Infinity, la cui violazione del suo bridge ha fruttato agli hacker ben 615 milioni di dollari ( da inizio anno i furti di token, attraverso bridge da parte di hackers ammonterebbero ad oltre 1,3 miliardi di dollari).
Ecco allora che la soluzione offerta da Cosmos rimane quella più sicura e facile per facilitare la comunicazione tra blockchain e la loro interoperabilità. Elimina la necessità di creare i ponti che risultano facilmente violabili da attacchi hacker, come visto in questi mesi.
Non a caso il token ATOM della società ha realizzato un vero e proprio rally nell’ultimo mese, guadagnando il 25% ed arrivando a superare i 14 dollari, dopo avere toccato un minimo a 10. Si tratta comunque di uno dei titoli che ha registrato i minori cali, rispetto ai massimi di novembre (circa il 55%). Questo rialzo è in parte dovuto anche all’annuncio fatto dal gruppo dirigente della società dell’arrivo di prossime grandi novità.
Secondo le prime indiscrezioni si tratterebbe di un nuovo grande piano che “farà sembrare l’EIP 1559 uno scherzo”.
L’interoperabilità offerta da Cosmos
Attualmente Cosmos per risolvere l’operabilità inter-catena utilizza un sistema cosiddetto multiforme. Il sistema si basa sul loro Software Development Kit (SDK), che offre agli sviluppatori una base per creare le proprie blockchain di prova all’interno del suo ecosistema. La maggior parte, se non tutte, le blockchain più grandi nell’ecosistema Cosmos sono scritte utilizzando il proprio SDK, incluse, tra le altre, Binance Smart Chain, Terra e Crypto.com.
Nel rapporto di Cosmos si evidenzia anche per quale motivo questo sistema viene considerato uno di quelli dotato di maggiore sicurezza nelle transazioni:
“Uno dei componenti più importanti e unici dell’SDK di Cosmos è il loro protocollo IBC (Inter-Blockchain Communication). IBC funge da connessione tra le diverse blockchain, o zone, su Cosmos ed è aiutato da qualcosa chiamato motore di consenso Tendermint. Il consenso di Tendermint è quando la finalità è istantanea – questo è diverso dal consenso su Ethereum dove la finalità della transazione richiede che una transazione in un blocco sia costruita su un numero di blocchi successivi”.
Il report evidenzia anche come il principale motore alla base della maggiore adozione di Cosmos all’inizio di quest’anno sia stato proprio Terra, che faceva parte dell’ecosistema (ad un certo punto rappresentava circa il 90% del TVL sulla rete). La rapida ascesa di Terra e la successiva caduta hanno determinato un immediato ed improvviso cambio di paradigma dei progetti su Cosmos, che hanno comunque superato senza eccessivi problematiche, dopo un primo momento di naturale sbandamento, il clamoroso fallimento di Terra.