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Il fallimento di Alameda è un rischio per Tether? Ecco quanto ne sappiamo

Dopo la grande discesa di Alameda, correlata all’exchange FTX, molte sono state le domande e i dubbi che si sono sollevati in merito alla solidità dell’emissione della stablecoin USDT da parte di Tether.

In particolare, si è discusso ampiamente per capire se il fallimento di Alameda rappresenti un rischio per Tether, la società emittente di USDT, la principale stablecoin del mercato. La risposta è molto semplice: assolutamente no, le emissioni di USDT non sono esposte a rischi correlati al crollo di FTX/Alameda.

Le dichiarazioni di Tether in merito all’emissione di USDT: nessun rischio concreto 

Il fallimento di Alameda Research, correlato all’exchange FTX che ha conseguentemente portato FTT a crolli fino all’85%, rappresenta senza dubbio un momento critico per il mondo blockchain e uno spartiacque nella storia dell’industria delle criptovalute. 

Infatti, oltre ad essere uno dei più grandi fallimenti finanziari, ha innescato anche una catena di altri fallimenti a leva che si sono riversati a cascata nel settore. Purtroppo, in questa fase di bear market abbiamo visto precipitosamente crollare tutti i prezzi delle crypto più prestigiose: Bitcoin, Ethereum e tante altre. 

La storia del duplice fallimento Alameda/FTX non è finita qui, anzi, probabilmente entro le prossime settimane ne sentiremo ancora tanto parlare ed altre controparti emergeranno. 

Tuttavia, nel mentre Tether ha rilasciato dichiarazioni in merito ad un argomento che è emerso dopo il fallimento di FTX. Cioè: il fallimento di Alameda è un rischio per la stablecoin di Tether? 

Come già anticipato, USDT è la stablecoin ancorata a un’attività di riserva stabile che si basa sul dollaro americano (USD). Ecco perché per molti la domanda è sorta spontanea. 

Ed ecco perchè Tether si è prontamente pronunciata con risposta negativa: no, nessun rischio concreto per la stablecoin. Vediamo perché.

Prima di tutto, è importante chiarire cosa significa essere un grande emittente di USDT. Dopo di che, capire cosa significa quando la bancarotta di un player così importante potrebbe innescare una serie di eventi negativi a catena, considerata la sua interconnessione con l’intero ecosistema. 

Come funziona l’emissione di USDT?

Punto primo, USDT viene emesso quando parti istituzionali inviano USD a Tether e Tether emette USDT su base 1:1 corrispondente all’importo di USD inviato alla stablecoin. A sua volta, Tether converte, quindi, questo USD in garanzie affidabili, liquide e conservatrici (titoli del Tesoro USA, ecc.).

A quel punto, tutti gli USDT sono interamente collateralizzati dalle riserve di Tether e ogni USDT può essere riscattato 1:1 con USD. Dunque, cosa significa che Alameda ha emesso USDT? 

Significa che hanno inviato Tether USD e la stablecoin emette USDT. Quindi, ecco la chiave della risposta, quelle riserve sono ancora in possesso di Tether e non sono nel bilancio di Alameda. Dunque, la garanzia a garanzia dell’USDT di Alameda non è nel bilancio di Alameda.

Alameda può compiere un’unica operazione con i suoi USDT, cioè riscattare quelli in loro possesso tramite la funzione di riscatto di Tether. Inoltre, ciò vale per qualsiasi altro detentore di USDT in tutto il mondo.

Quindi, la garanzia e la tranquillità sembra essere assicurata: nessun rischio per Tether, nonostante il crollo di Alameda e la sua funzione in quanto emittente di USDT. 

Il problema di molti, ma non della stablecoin USDT: nessun fondo prestato ad Alameda 

Un altro punto su cui molte società hanno riscontrato gravi problematiche dopo il fallimento di Alameda e per cui la fiducia di molti nel mondo crypto è vacillata, sono gli ingenti prestiti fatti ad Alameda prima del crollo. 

Infatti, il problema principale che innumerevoli altre società stanno affrontando è che hanno prestato sconsideratamente ad Alameda vari beni facendo affidamento su garanzie estremamente illiquide. 

Poiché Alameda non può rimborsare quei prestiti in questo momento, quelle società presentano un grande buco nel loro bilancio. Tuttavia, Tether si tira fuori anche da questa scomoda faccenda, in quanto non ha mai prestato ad Alameda USDT o qualsiasi altro tipo di fondo. 

Inoltre, Tether non ha prestiti in essere di USDT delle riserve di Tether o di qualsiasi altro fondo, non è così che funziona l’emissione di USDT e non è in alcun modo il comportamento che la stablecoin ha adottato con Alameda.

L’unico momento in cui Tether si impegna a concedere prestiti è, come mostra l’esempio di Celsius, quando Tether ha prestato USDT a clienti selezionati sulla base di un’eccessiva garanzia con attività estremamente liquide. 

Infatti, Tether, a dimostrazione della sua divergenza e della preoccupazione per il comportamento di altre società, ha dichiarato:

“Riteniamo che l’approccio di molti istituti di credito in questo settore sia stato sconsiderato, prestando enormi quantità di denaro e accettando FTT (e altri asset illiquidi) e mignoli giurati come garanzia”. 

Ciò è ulteriormente convalidato da come, nonostante l’improvviso scioglimento di Celsius, le operazioni di Tether non siano state interrotte. Infatti, anche durante le condizioni altamente instabili del collasso di Terra, Tether è stato in grado di liquidare la garanzia di Celsius con tale precisione al punto che è stato persino in grado di restituire parte della garanzia.

L’altro dubbio nei confronti di Tether: la leva finanziaria 

Come sappiamo, la leva finanziaria ha svolto un ruolo chiave nella drammatica liquidazione di FTX. Tuttavia, Tether non svolge attività di leva finanziaria, operazioni di leva finanziaria o prestiti collateralizzati contro le sue riserve. 

Infatti, Tether non accetta scommesse direzionali ad alta leva sugli asset digitali come parte delle sue operazioni. Tutt’altro, USDT è stato progettato per resistere all’incredibile volatilità nei mercati delle criptovalute. 

Sebbene la situazione FTX sia stata unica per molti versi, non rappresenta una minaccia di rischio per Tether o USDT, questo è certo. La stablecoin continua a funzionare normalmente ed elabora i riscatti ogni volta che vengono richiesti, non ha esposizione a FTX o Alameda. 

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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