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Mining crypto: nuovo record storico per Bitcoin

Da quando Ethereum ha abbandonato la Proof-of-Work, per passare alla Proof-of-Stake, il mining crypto è completamente dominato da Bitcoin. 

Oltre a Bitcoin, ormai si possono minare solamente Dogecoin, Litecoin, Ethereum Classic, Monero, Bitcoin Cash, Bitcoin SV, Zcash ed altre criptovalute minori. Basti pensare che la capitalizzazione di mercato di Bitcoin è di sedici volte superiore alla somma di quella delle altcoin appena citate. 

In altre parole la dominance di Bitcoin è superiore al 90% all’interno delle criptovalute ancora minabili. 

Pertanto quando si parla di mining crypto ormai si parla soprattutto di mining di Bitcoin, con le altre criptovalute basate da Proof-of-Work che da questo punto di vista fanno solo da comprimarie. 

Il nuovo record storico di Bitcoin

Ieri l’hashrate di Bitcoin ha stabilito un nuovo record storico, ovvero il nuovo massimo assoluto. 

Dato che l’hashrate non è un dato preciso che si rileva direttamente dalle attività di mining, ma è una stima che si calcola a partire dal block-time e dalla difficulty, per fare i confronti riguardo la sua evoluzione nel tempo conviene prendere come riferimento la media settimanale

L’altro ieri, per la prima volta nella sua storia, la media settimanale dell’hashrate di Bitcoin ha superato i 320 EH/s, e ieri ha fatto registrare il nuovo massimo storico assoluto a quota 323 EH/s. 

Da notare che dopo un picco ad oltre 12 minuti e mezzo fatto registrare dal block-time di Bitcoin a fine gennaio, a febbraio è tornato sotto i 10 minuti, proprio grazie alla nuova impennata dell’hashrate. 

A fine gennaio la media settimanale era di poco inferiore ai 300 EH/s, ma a partire da metà febbraio ha superato i 300. Addirittura il 16 febbraio il block-time è sceso a 8 minuti. 

Prendendo i dati giornalieri, il singolo picco più alto si è in effetti verificato proprio il 16 febbraio, con 342 EH/s, mentre il maggiore picco orario si è verificato sempre il 16 a quota 383 EH/s. 

Prendendo come riferimento sempre le medie settimanali, va detto che ad inizio 2023 l’hashrate era inferiore ai 270 EH/s, quindi in queste prime settimane del 2023 è aumentato di quasi il 20%, mentre un anno fa era a circa 200 EH/s. 

Lo stato di salute del mining crypto

A dicembre 2022 sembrava che lo stato di salute del mining crypto fosse pessimo, perchè a fronte di spese comunque elevate gli incassi erano troppo bassi. Infatti, ad esempio Core Scientific fu costretta a dichiarare bancarotta. 

Ma da quando il prezzo di BTC è tornato abbondantemente sopra i 20.000$ sembra che molti dei problemi si siano risolti. 

Va infatti ricordato che i miner incassano BTC, e che spesso incassano sempre la stessa cifra nel corso del tempo, che oltretutto ogni quattro anni praticamente si dimezza. 

Dato che devono sostenere spese molto elevate, soprattutto per la grande quantità di energia elettrica consumata, sono costretti a vendere i BTC incassati, e quindi se questi hanno un valore di mercato inferiore di fatto gli incassi per i miner diminuiscono. 

Al contrario, con l’aumento del valore di mercato di Bitcoin aumentano anche gli incassi reali dei miner, che quindi possono tornare ad esempio ad accendere le macchine meno performanti, o addirittura acquistarne di nuove più potenti. 

I dati sembrano pertanto suggerire che il disastro annunciato di dicembre alla fine non sia avvenuto, anche se qualcuno ci ha comunque fatto le spese. Lo stato attuale del settore del mining crypto sembra buono, anche grazie al fatto che lo Stato americano del Texas sembra proprio voglia favorirlo

Il mining crypto negli USA

Il singolo Stato al mondo sul cui territorio è allocato il maggior hashrate sono ormai da un paio di anni gli USA. 

Ma non tutti gli Stati USA hanno lo stesso approccio nei confronti del mining. Infatti laddove l’energia elettrica costa poco, come in Texas, viene visto più come un’opportunità di guadagno, mentre in altri Stati viene visto come un problema a causa dei consumi energetici elevati. 

Tuttavia, stando ai dati che provengono da questo mercato, sembra che i primi stiano prevalendo sui secondi. 

Il mercato dei coupon sulle Mining Rig

Che questo mercato sia in ripresa lo testimonia anche il fatto che finalmente BitFuFu ha avviato il mercato dei coupon di Crypto Mining Rig. 

BitFuFu è una società di cloud mining partner di Bitmain, ovvero il produttore dei famosi Antminer, ed ha finalmente avviato un mercato per i buoni sconto sugli impianti a marchio Antiminer prodotti per l’appunto da Bitmain. 

Il fatto è che questi coupon sono in realtà stati emessi l’anno scorso, ma fino ad ora non erano ancora stati utilizzati perché i miner non avevano abbastanza fondi per acquistare nuove attrezzature.

E, invece, BitFuFu ieri ha finalmente aperto la piattaforma di scambio di questi coupon, perchè ora il mercato è pronto ad utilizzarli. 

Significa che con il significativo aumento del prezzo di BTC a gennaio i miner hanno finalmente i fondi per acquistare nuove macchine più potenti ed efficienti, in grado di produrre maggiore hashrate a parità di consumi. 

Non stupisce pertanto che a partire proprio da questo mese di febbraio l’hashrate globale di Bitcoin sia tornato a crescere facendo registrare i nuovi massimi storici. 

I costi del mining crypto

Se da un lato l’elevato consumo di energia elettrica è la maggior voce di costo per il mining crypto, dall’altro però non è l’unica. 

Oltre ovviamente all’eventuale acquisto di macchinari più potenti, un’altra voce di costo importante è quella per il raffrescamento, dato che queste macchine producono molto calore che va smaltito. Per questo motivo molte mining farm vengono posizionate in luoghi freddi in cui è più facile raffreddarle. 

Non vanno inoltre dimenticate le inevitabili spese di manutenzione e riparazione delle macchine e delle infrastrutture delle mining farm, portando in questo modo i costi a livelli non facili da sostenere se gli introiti scendono. 

Alla luce di ciò non è difficile comprendere perchè il 2022 sia stato un anno nero per il mining crypto, e nemmeno perchè nel 2023 il settore si stia riprendendo. 

Oltretutto negli ultimi anni la concorrenza in questo settore è aumentata molto, soprattutto a causa di grossi interventi industriali in grado di spazzare via i piccoli miner. 

Tuttavia va ricordato che i maggiori miner sono pool, ovvero organizzazioni che operano a livello globale consentendo a molti miner di mettere in comune la loro potenza di calcolo per massimizzare le possibilità di riuscire ad estrarre BTC. 

Non va dimenticato, infatti, che il mining è una competizione in cui ogni 10 minuti c’è solo un premio fisso in palio, che viene assegnato in blocco al solo singolo miner, o la singola pool, che riesce a confermare un blocco. 

Alla luce di ciò è anche possibile comprendere perchè ormai il mining di Bitcoin sia soprattutto cosa per grandi aziende e grandi mining farm, mentre ai piccoli miner resta soprattutto la possibilità di minare altre criptovalute come Dogecoin, Litecoin o ETC (Ethereum Classic). 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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