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Report Coinbase: più della metà delle società top 100 Fortune sta pianificando di investire sulla blockchain

L’ultimo report di Coinbase sullo stato di adozione del mondo crypto ha evidenziato come oltre la metà delle aziende più grandi negli Stati Uniti, secondo la classifica “Fortune 100”, sta pianificando di investire sulla blockchain, crypto o Web3.

Seppur ci sono ancora molto sfide da affrontare in USA nell’industria crypto, come la mancanza di chiare regolamentazioni, il trend dell’adozione sembra essere in crescita.

Tutti i dettagli di seguito.

Coinbase: oltre il 50% delle società più grandi e conosciute negli Stati Uniti sta investendo sulla blockchain

Ieri, Coinbase ha pubblicato un report, in collaborazione con The Block, intitolato “The State of Crypto: Corporate Adoption” in cui si è andato a definire lo stato dell’adozione del settore della blockchain, web3 e criptovalute all’interno degli Stati Uniti, prendendo come riferimento le società più grandi e conosciute.

Secondo lo studio, a partire dal 2020, il 52% delle aziende Fortune 100, ha sviluppato iniziative legate alla blockchain o sta pianificando di investirci.

Se consideriamo i dati a partire dal Q2 2023 possiamo osservare come il 70% di questo ranking sta già effettivamente lavorando attivamente nel settore.

Fortune 100 rappresenta una classifica, redatta dall’omonima rivista Fortune, che elenca le migliori società in USA in termini di fatturato.

In cima troviamo Walmart, seguita da Amazon, Exxon Mobil ed Apple.

Il fatto che le migliori compagnie negli Stati Uniti siano interessate all’industria crypto, rappresenta un ottimo spunto su cui analizzare lo stato di adozione dell’industria.
Secondo Coinbase:

“Queste aziende stanno innovando e investendo in queste tecnologie perché sanno che il secolare sistema finanziario globale deve essere aggiornato, che la blockchain può essere una soluzione fondamentale e che non tenere il passo significherà perdere terreno in questa economia globale rispetto ai concorrenti di tutto il mondo , tra le altre possibili ragioni”

A partire dal 2017 le aziende Fortune 100 hanno effettuato 109 investimenti di capitali in 80 startup a tema blockchain, per un controvalore totale di 8 miliardi di dollari.

Inoltre, Coinbase ha osservato che nella classifica Fortune 500, circa il 64% dei dirigenti di queste società hanno una conoscenza base del mondo delle crypto e blockchain e desiderano investire, o lo stanno già facendo, nel settore.

Questi hanno allocato un budget medio per gli investimenti di circa 5,8 milioni di dollari, con aspettative di incremento da qui ai prossimi due anni.

Coinbase crede che una regolamentazione più chiara in USA incentiverebbe lo sviluppo tecnologico del Paese

Coinbase all’interno del suo report ha considerato il fattore regolamentazione come uno degli ostacoli maggiori che gli USA  devono affrontare per garantire un’adeguata adozione dell’industria blockchain e competere con il resto del mondo.

Infatti, l’incertezza normativa e le mancanza di chiare regole, disincentivano le compagnie dall’ investire nel settore delle monete crittografiche, già di per sé rischioso per ovvi motivi.

In particolare, l’87% dei dirigenti intervistati crede che regole chiare e senza zone grigie siano essenziali per permettere agli Stati Uniti di mantenere la leadership nel sistema finanziario globale.

A tal proposito Coinbase nel suo studio ha affermato che:

“Gli Stati Uniti rischiano di perdere 1 milione di posti di lavoro per sviluppatori Web3 e 3 milioni di posti di lavoro non tecnici correlati a favore di altri paesi tra oggi e il 2030 se continuano il loro attuale percorso di regolamentazione attraverso l’applicazione”

Negli ultimi 6 anni la quota di sviluppo per progetti Web3 del paese è passata dal 40 al 29%, con uno spostamento sempre maggiore dell’interesse per il mondo del lavoro e degli investimenti all’estero.

Le ultime mosse tiranniche della SEC nei confronti dei principali exchange di criptovalute non hanno fatto altro che aumentare la percezione di una mancanza di chiarezze normative nel settore ad investitori ed aziende.

Gli scontri da parte di Gary Gensler e di tutto l’ente federale contro l’industria crypto potrebbero avere gravi ripercussioni sull’economia del paese per il prossimo decennio.

Al di là di ciò è opportuno sottolineare che la maggioranza dei dirigenti della società Fortune 500, il 73% per la precisione, ha affermato che preferirebbe lavorare a progetti crittografici con una azienda con sede negli USA.

Gli Stati Uniti rimangono oggi la patria dell’avanguardia tecnologica, e rappresentano ancora uno dei paesi più dominanti in questo contesto, anche in presenza di normative ostili e contraddittorie.

Di conseguenza è più probabile che il Paese continuerà a sviluppare e ad essere un punto di riferimento l’industria blockchain e Web3, pur vedendo diminuire il proprio market share e con una fuga all’estero di menti più brillanti.

L’attrattività del mercato NFT per le aziende in USA

L’ultimo focus del rapporto di Coinbase, in collaborazione con la società di analisi blockchain The Block, riguarda il mercato degli NFT, sempre più attrattivi per le società in USA.

In particolare i token non fungibili potrebbero essere la connessione tra le aziende ed i clienti in un periodo di transizione verso un mondo più decentralizzato, incentrato sulle criptovalute e sulla blockchain.

Grazie agli NFT, molte aziende della classifica Fortune 100 stanno registrando impennate nelle iniziative web3 con soggetti retail.

L’esposizione a questa nicchia del mercato risulta molto interessante per le compagnie USA poiché oltre a diversificare il proprio investimento nel settore, offre percorsi di monetizzazione a  breve termine.

A tal proposito lo studio di Coinbase mostra come le società Fortune 100, attraverso 199.347 transazioni a tema NFT, hanno accumulato entrate da royalty pari a circa 101,3 milioni di dollari.

Se consideriamo il totale degli investimenti effettuati da queste aziende ci accorgiamo come l’11% si basano proprio sul mondo dei non fungible tokens, mentre i servizi finanziari costituiscono il 24%.

La DeFi, tanto acclamata come finanza del futuro e tanto spinta durante la bull run del 2021, viene considerata poco dalle aziende americane che ci hanno investito solo l’1% del proprio budget destinato al mondo blockchain.

Tra le iniziative più interessanti da segnalare nella nicchia NFT troviamo la collaborazione tra NIke e EA Sports per l’integrazione della tecnologia all’interno dei videogames e il progetto di Lowe per creare un record tracciabile e sicuro di acquisti per i propri clienti, facilitando la trasparenza dell’azienda.

Sempre secondi i dati The Block e Coinbase, la compagnie che ha sviluppato il maggior numero di collezioni NFT, è Nike, seguita da The Magazine, Dolce & Gabbana e Adidas.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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