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Binance: il crypto exchange considera l’uscita dalla Russia

Il crypto exchange Binance si vede costretto a considerare l’uscita dal mercato della Russia a seguito di alcuni problemi di carattere normativo emersi all’interno degli Stati Uniti.

Secondo un rapporto del Wall Street Journal l’exchange avrebbe aiutato in più occasioni i cittadini russi ad eludere le sanzioni imposte dai Paesi occidentali dopo che Putin e la sua armata avevano invaso l’Ucraina a febbraio 2022.

Per rispondere alle accuse, Binance ha introdotto nuove misure che impediscono ai propri clienti sovietici di scambiare valute diverse dal rublo nella piattaforma P2P.

Vediamo tutti i dettagli della notizia di seguito.

I continui ostacoli normativi in USA spingono il crypto exchange Binance a considerare l’uscita dal mercato della Russia

Brutte notizie per il crypto exchange Binance che a causa dei crescenti ostacoli normativi negli USA vede sempre più probabile una chiusura dei mercati in Russia.

In un recente articolo del Wall Street Journal è emerso che la piattaforma di scambi in criptovalute più grande al mondo avrebbe facilitato i cittadini russi ad eludere le sanzioni UE, spingendo i regolatori ad indagare su una serie di transazioni sospette.

Stando a quanto scritto dalla testata giornalistica, Binance in vista delle numerose cause legali con le autorità di regolamentazioni statunitensi avrebbe dichiarato che: “Tutte le opzioni sono sul tavolo, inclusa un’uscita totale”

L’exchange starebbe considerando tutta una serie di opzioni, partendo dall’adottamento di  misure preventive per allinearsi con le sanzioni internazionali.

Una parte di queste mosse include il restringimento di opzioni per i clienti russi nella piattaforma P2P dove ora potranno scambiare solo rubli e non più altri tipi di valute FIAT.

A gennaio sono state messe in atto ulteriori misure di sicurezza da parte di Binance che ha impostato in modalità “solo prelievo” gli account russi con un bilancio superiore a 10.000 euro, in conformità con le direttive UE.

L’anno scorso furono implementate misure per bloccare i conti appartenenti a Elizaveta Peskova, figlia di Dmitry Peskov, portavoce del leader russo Vladimir Putin, oltre a quelli di Polina Kovaleva, la figliastra del ministro degli Esteri Sergei Lavrov.

In particolare la Kovaleva sarebbe stata sanzionata anche dal Regno Unito e dal Tesoro Americano l’anno scorso.

Nonostante tutta questa serie di limitazioni, ad aprile 2023 Changpeng Zhao ed il suo team avevano comunque  riaperto la possibilità di utilizzare carte di credito e debito legate alle banche del paese russo per acquistare criptovalute in una gamma di valute, escluso il dollaro statunitense.

Un uscita dal territorio russo danneggerebbe sicuramente la situazione di Binance visto e considerando che il Paese rappresenta una delle fonti  principali di traffico web per la piattaforma di scambio.

A Luglio 2023 la Russia rappresentava il 6% di tutti i visitatori dell’exchange, con un numero pari a 3,4 milioni di utenti circa. Anche in molte altre piazze off-shore la Nazione sovietica si conferma con un mercato molto ricco.

Fonte: WSJ

L’exchange Binance accusato di aver facilitato il superamento delle sanzioni per la Russia

Il Wall Street Journal nell’articolo pubblicato ieri ha parlato degli sforzi del crypto exchange Binance nell’aiutare la Russia ad oltrepassare le sanzioni internazionali imposte da Unione Europea e Stati Uniti. 

Le dure parole del quotidiano di New York arrivano dopo che il Dipartimento di Giustizia americano ha indagato sull’operatività sospetta della piattaforma di scambio.

Binance ora si trova sotto il mirino dei regolatori, con la Commodities Futures Trading Commission che ha citato in giudizio la società a marzo e la Securities and Exchange Commission che ha intentato causa a Changpeng Zhao e il suo impero per violazione delle leggi sui titoli a giugno.

Dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina a febbraio dello scorso anno, con l’introduzione delle misure di sanzione internazionali, Binance ha detto di aver limitato gli scambi in Russia.

Tuttavia il crypto exchange continua a gestire notevoli volumi di scambi in rubli e a fornire soluzioni alternative ai cittadini russi che intendono trasformare fondi delle banche sanzionati in saldi in moneta crittografica.

In particolare una partnership stretta con Advcash, sito di on-ramp fiat con cui i clienti russi possono utilizzare fondi da conti denominati in rubli presso banche come Rosbank e Sberbank (banche sanzionate) per depositare su Binance, avrebbe allertato i regolatori statunitensi.

Ad ogni modo secondo la Banca di Russia, il percorso preferito  dai russi per convertire i rubli in criptovalute è stato tramite servizi peer-to-peer

Da ottobre a marzo, i russi hanno effettuato operazioni per un valore pari a circa 428 milioni di dollari ogni mese.

Stando ai dati di CCData, l’exchange ha registrato recentemente un calo dei volumi in Russia dopo il picco raggiunto ad inizio 2022 con lo scoppio delle sanzione, seguendo tuttavia un lieve incremento negli ultimi mesi.

A luglio complessivamente sono stati gestiti scambi per 8 miliardi di dollari in transazioni da rublo a criptovalute, principalmente per la stablecoin USDT.

Una donna d’affari russa, Tatiana Maksimenko, che gestisce un’agenzia di marketing con sede in Montenegro ha dichiarato esplicitamente che in Russia “tutti usano le criptovalute, tranne forse mia nonna” facendo intendere che gli alti volumi di scambio sono giustificati dalla popolarità di Binance nel Paese.

Un portavoce dell’exchange per difendersi dalle accuse dei vari organi di Stato statunitensi ha detto che:

“Binance segue le regole delle sanzioni globali e applica sanzioni a persone, organizzazioni, entità e paesi che sono stati inseriti nella lista nera dalla comunità internazionale, negando a tali attori l’accesso alla piattaforma”

Restrizioni per gli utenti russi sulla piattaforma P2P di Binance

Prima di uscire completamente dalla Russia, il crypto exchange  Binance sta implementando una serie di misure di compliance nel tentativo di ottenere la grazia dei regolatori statunitensi.

La mossa più importante intraprese recentemente è stata la restrizione delle operazioni nella piattaforma P2P per cittadini russi, dove si registrano solitamente alti volumi di scambio.
Nel dettaglio per i residenti sovietici è fatto divieto di utilizzare valute differenti dal Rublo e per poter accedere ai servizi dell’exchange è necessario avere un account verificato da KYC e risiedere contemporaneamente in Russia.

Invece, per i clienti russi residenti al di fuori del Paese c’è un divieto severo di utilizzare valute come rublo, euro, dollaro statunitense e grivna ucraina.

La società più grande al mondo in termini di scambi in crypto si è giustificata con i propri stakeholder russi dicendo semplicemente: “Ci scusiamo per il disagio”

Secondo diverse commenti sul canale di telegram in cui è stato annunciato questo divieto, chi è stato più colpito dalla vicenda sono i cittadini russi che risiedono in altri paesi visto che hanno bisogno di convertire i loro rubli dalle banche russe in altre valute.

Se prima potevano fare affidamento sul comodo servizio peer-to-peer di Binance, ora non possono più.

Nel dettaglio un utente avrebbe riscontrato difficoltà nell’acquistare la stablecoin di Tether con rubli presenti nella banca russa Tinkoff, per poter trasferire la sua paga russa in Svizzera.

Un’altro utente ha commentato così il disagio del cittadini russo:

“Se sei in Svizzera, dovresti prendere la paga in franchi”

Anche un altro cliente della piattaforma che vive in Kazakistan ha registrato difficoltà dopo il 25 agosto a trasferire rubli dalla Federazione Russa per acquistare USDT e rivenderli successivamente nel tenge kazako.

Sebbene le sanzioni internazionali contro la Russia siano state effettuate nell’ottica di danneggiare Putin e la sua armata, è evidente come a rimetterci sono anche cittadini russi innocenti che vivono all’estero e desiderano svolgere una vita tranquilla, priva di violenza e di criminalità.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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