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Il record storico dei wallet Bitcoin

Negli ultimi giorni si è registrato un nuovo record storico per quanto riguarda i wallet Bitcoin. 

Infatti per la prima volta nella storia sono stati sorpassati i 50 milioni di indirizzi sulla blockchain con almeno un Satoshi.

Un Satoshi è la più piccola unità in cui è frazionabile un Bitcoin, ed equivale ad un centomilionesimo di BTC. 

Wallet, indirizzi e holder: i record per Bitcoin

Sebbene non vi sia equivalenza tra il numero degli indirizzi pubblici ed il numero dei wallet, il numero degli indirizzi è il miglior proxy che abbiamo per misurare le variazioni del numero dei wallet. 

Gli indirizzi pubblici sono quelli su cui effettivamente vengono conservati i BTC, e la loro attività è monitorabile pubblicamente sulla blockchain di Bitcoin. 

Tuttavia un wallet può gestire più indirizzi, ed in effetti solitamente un singolo holder di BTC li detiene su differenti indirizzi pubblici. 

D’altro canto però sugli indirizzi degli exchange sono custoditi BTC appartenenti a più utenti, quindi non solo non vi è equivalenza con il numero dei wallet, ma nemmeno con quello degli holder. 

Se sicuramente il numero dei wallet effettivi è inferiore a quello degli indirizzi, sebbene non sia calcolabile di quanto, è però anche vero che il numero di holder effettivi sia maggiore rispetto a quello dei wallet, dato che i wallet degli exchange custodiscono i BTC di migliaia o centinaia di migliaia di holder. 

Il record dei wallet Bitcoin

Ciò che invece risulta essere monitorabile con certezza, ed in modo pubblico, è il numero complessivo di indirizzi pubblici sulla blockchain di Bitcoin che risultano custodire almeno un Satoshi.

Da notare che sebbene si tratti di un numero che non è sempre cresciuto, il trend complessivo nel corso degli anni risulta sempre in netta crescita. 

I primi dieci milioni furono superati durante la grande bullrun del 2017, quando il prezzo di Bitcoin salì in meno di un anno da 1.000$ a 20.000$.

Sull’onda di quella crescita, all’inizio dell’anno successivo vennero superati anche i 20 milioni di indirizzi, con un impennata che terminò con lo scoppio della bolla prima di febbraio 2018.

I 30 milioni di indirizzi furono superati a fine 2020, ovvero quando stava per iniziare la seguente grande bullrun, e sull’onda di quella stessa bullrun vennero poi superati i 40 milioni nel 2021. 

La cosa curiosa è che durante il bear-market del 2022 non ci fu un netto calo del numero degli indirizzi Bitcoin a saldo positivo, ma prima una stasi seguita da una nuova accelerata. 

L’ultima grossa accelerata, che ha consentito di superare anche quota 50 milioni nei giorni scorsi, è avvenuta lungo tutto il corso del 2023. 

La crescita di Bitcoin

Questa metrica non è da confondere con il numero degli indirizzi attivi. 

Infatti con “indirizzi attivi” si intendono quelli che hanno effettuato almeno una transazione in un dato lasso di tempo, mentre gli indirizzi con saldo positivo sono tutti quelli che ad una certa data custodiscono almeno un Satoshi, a prescindere da quali e quante transazioni abbiano effettuato. 

Anche il numero di indirizzi attivi è cresciuto nel 2023, toccando nuovi record, ma a tal proposito va fatta un’importante precisazione. 

Infatti l’impennata da questo punto di vista non c’è stata in tutto il 2023, ma solo tra aprile e maggio. Tale impennata infatti è dovuta agli Ordinals (tramite le Inscription), ovvero gli NFT su Bitcoin. 

Le Inscriptions non sono transazioni di Bitcoin, anche se sono a tutti gli effetti transazioni con fee pagate in BTC. 

Pertanto bisognerebbe escludere dal conteggio delle transazioni on-chain quelle che riguardano esclusivamente le Inscription per poter avere un’idea corretta di questo trend. 

Infatti quando a fine settembre le transazioni delle Inscription sono crollate, il numero di transazioni medie giornaliere sulla blockchain di Bitcoin è tornato nella media. 

La crescita degli holder

Quello che emerge da un quadro simile è che sembrano essere in aumento gli holder, ovvero coloro che dopo aver acquistato BTC li tengono semplicemente in portafoglio a tempo indeterminato per usarli forse in futuro. 

D’altronde sono stati raggiunti livelli record anche per quanto riguarda i BTC fermi su blockchain da molto tempo, e questo fa davvero pensare che ormai la maggior parte dei possessori di Bitcoin siano hodler che li mettono in portafoglio a tempo indeterminato. 

D’altronde ormai esistono perfino aziende come MicroStrategy che custodiscono le proprie riserve monetarie in Bitcoin, vendendole solo in caso di necessità. 

Il quadro pertanto è quello di un Bitcoin diventato sempre di più soprattutto riserva di valore, sebbene risk-on. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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