Drake ha diffuso l’ottimismo di di MicroStrategy riguardo al Bitcoin con i suoi 146 milioni di seguaci su Instagram.
Il celebre rapper americano ha condiviso nuovamente l’intervista di Saylor sul potenziale di Bitcoin, un gesto arrivato dopo il superamento della soglia dei $72.000 da parte della prestigiosa crypto.
Summary
Il rapper Drake sostiene MicroStrategy: Bitcoin e il potenziale da $72.000
Come anticipato, con oltre 146 milioni di seguaci su Instagram, la superstar della musica Drake ha condiviso di recente un messaggio su Bitcoin, proveniente direttamente dal co-fondatore di MicroStrategy, Michael Saylor.
La clip è tratta da un’intervista condotta ieri da Saylor con Andrew Ross Sorkin della CNBC.
La didascalia di Drake, “Michael Saylor su Bitcoin”, ha accompagnato la condivisione della clip.
Già noto appassionato di Bitcoin, Drake aveva precedentemente mostrato un portafoglio hardware Ledger tempestato di diamanti sul suo account Instagram nel 2022.
Nel corso dell’anno, il rapper canadese ha guadagnato circa $381.000 in Bitcoin, scommettendo sul trionfo dei Los Angeles Rams contro i Cincinnati Bengals nel Super Bowl LVI.
Mentre molte celebrità orientano la loro attenzione verso società di criptovalute come FTX e Crypto.com, Drake sembra focalizzarsi sull’asset digitale principale per capitalizzazione di mercato.
“Non deve essere una valuta”, ha affermato Saylor nella clip. Saylor, un sostenitore di lunga data di Bitcoin, ha guidato MicroStrategy nell’accumulo di un considerevole tesoro di 205.000 Bitcoin, dal valore di circa 14,6 miliardi di dollari.
“Lo stiamo comprando per tenerlo per 100 anni”, ha dichiarato Saylor alla CNBC lunedì, sottolineando la resilienza di Bitcoin nonostante le fluttuazioni di prezzo.
Lunedì, Bitcoin ha superato il valore dell’argento, raggiungendo un nuovo massimo storico di $71.000 prima di registrare un successivo aumento.
Martedì, infatti, la criptovaluta ha segnato un ulteriore incremento del 2,75%, raggiungendo un nuovo picco di $72.953.
Questa rapida ascesa è stata in parte attribuita all’approvazione degli ETF su Bitcoin da parte della Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti all’inizio dell’anno.
D’altra parte, viene dato il merito agli investimenti massicci di società come BlackRock, Franklin Templeton, Bitwise e VanEck, che hanno accumulato milioni di Bitcoin.
La visione a lungo termine di Saylor su Bitcoin
In un’altra recente intervista a Julie Hyman di Yahoo Finance, Michael Saylor ha condiviso dettagli sulla strategia ambiziosa della sua azienda riguardo agli investimenti in Bitcoin.
Saylor ha delineato il suo piano finale e ha offerto uno sguardo approfondito sulla visione a lungo termine dell’azienda.
Nello specifico Saylor ha dichiarato quanto segue:
“Bitcoin è la forma di proprietà più alta, la proprietà più importante del mondo, ed è il miglior asset di investimento. L’obiettivo finale è acquisire più Bitcoin. Vince chi ottiene più Bitcoin. Non c’è altro finale.”
Questa affermazione sintetizza l’etica degli investimenti di MicroStrategy, ponendo l’accento sull’accumulo di BTC rispetto alle tradizionali considerazioni sugli asset.
Rispondendo alle domande di Hyman sulla “fine del gioco” per le partecipazioni Bitcoin di MicroStrategy, Saylor ha tracciato un’analoga convincente con il settore immobiliare di New York City. Nello specifico enfatizzando la resilienza e l’apprezzamento di valore nel tempo.
Ha infatti spiegato:
“Prendiamo che la città di New York nel 1776 non avesse una fine dei giochi, hanno raccolto capitali per investire nel settore immobiliare di New York City al massimo storico per 300 anni. Se hai mai parlato con una persona che possedeva un appartamento a New York City […] Lo hanno messo nel loro testamento. Lo danno ai loro figli.”
Saylor ha fermamente respinto l’idea di vendere le partecipazioni BTC a scopo di lucro, sottolineando il precedente storico per la conservazione della ricchezza attraverso la proprietà.
Espandendo il valore intrinseco di Bitcoin, Saylor lo ha immaginato come una “città nel cyberspazio”, limitata a 21 milioni di “blocchi”, suggerendo un potenziale clamore per lo spazio all’interno di questa metropoli digitale.
