HomeCriptovaluteEthereumHong Kong è pronto ad introdurre gli ETF su Ethereum spot prima...

Hong Kong è pronto ad introdurre gli ETF su Ethereum spot prima degli Stati Uniti

Mentre negli Stati Uniti si discute sulla fattibilità dell’approvazione dell’ETF spot su Ethereum da parte della SEC, ad Hong Kong si dà per scontato che il prodotto di investimento regolamentato apparirà per primo nelle Borse di scambio cinesi.

Secondo alcuni rapporti dei media locali orientali, sembra che le autorità monetarie di Hong Kong stiano iniziando a considerare l’introduzione nei mercati di questo genere di exchange traded fund.

In USA la deadline prevista per l’eventuale approvazione o per il rigetto è il 23 maggio: viste le perplessità sollevate dal Presidente Gensler riguardo la natura finanziaria di Ethereum, si inizia a speculare sul fatto che l’ETF verrà rifiutato in questa prima sede.

Chi l’avrà vinta per prima? Gli States o Hong Kong?

Tutto ciò che devi sapere di seguito.

Deadline per l’ETF spot su Ethereum negli USA fissata per il 23 maggio: si va per il rigetto?

Dopo l’approvazione a gennaio degli ETF spot Bitcoin in USA, gli investitori di Ethereum si aspettano che la Securities and Exchange possa aprire a breve le porte agli investimenti regolamentati al Nasdaq anche alla seconda criptovaluta più capitalizzata al mondo.

In merito a questo tema controverso gli animi degli addetti ai lavoro dei mercati crittografici sono attualmente in contrapposizione, tra chi sostiene che l’ETF per ETH sia in dirittura d’arrivo e chi controbatte dicendo che siamo troppo in anticipo, ma tra non molto avremo la risposta definitiva.

Il portale di informazione Bloomberg Intelligence, riprendendo direttamente i dati trasmessi dalla SEC, ha riportato recentemente le deadline aggiornate per la risposta definitiva dell’ente federale statunitense, il quale per l’appunto il 23 maggio 2024 dovrà esprimersi in merito all’approvazione o eventualmente al rigetto dell’ETF Ethereum presentato da VanEck.

Il giorno successivo sarebbe poi il turno di Ark Invest, per poi passare nelle settimane successive ad altri Fund Manager che hanno presentato in precedenza domanda per il prodotto di investimento come Hashdex, Grayscale, Invesco, BlackRock e Fidelity.

Sebbene fino a pochi giorni fa la quasi totalità degli attori attivi nel panorama crittografico concordava sul fatto che il successo degli ETF Bitcoin riscontrato in America avrebbe necessariamento spinto la SEC ad approvare lo stesso tipo di fondo per Ethereum, ora le cose sembrano essere leggermente diverse.

L’8 marzo, infatti, il Presidente dell’agenzia statunitense di vigilanza dei mercati Gary Gensler in un’intervista presso Bloomberg Television ha espresso la propria titubanza riguardo la necessità di un exchange traded fund per Ethereum.

Gensler tra l’altro non è ancora in grado di esprime definitivamente quali sia la natura finanziaria di Ethereum e se debba essere inquadrato come security non registrata.

Queste incertezze potrebbero sfociare in un rifiuto da parte della SEC in un momento così concitato del mercato.

Ad ogni modo ricordiamo che anche quando si discuteva dello stesso argomento sul fronte Bitcoin nel 2023, Gensler e i suoi scagnozzi avevano sollevato dubbi simili, gettando fango sull’utilità della valuta decentralizzata.

L’incertezza trasmessa dalle parole del capo della SEC si è poi riversata sulle proiezioni degli investitori, che nel mercato di previsioni decentralizzate Polymarket hanno quotato al 30% un’approvazione del prodotto finanziario regolamentato entro la fine di maggio.

A gennaio le probabilità di un’accettazione erano arrivate anche al doppio dei valori attuali, intorno al 60%, spinte dall’euforia per gli investimenti in Bitcoin.

La maggioranza degli esperti concorda dunque sul fatto che a questo giro non vedremo il tanto atteso ETF di Ethereum negli Stati Uniti, ma dovremo aspettare potenziali ricordi futuri e nuove deadline.

etf ethereum hong kong us
Grafico della probabilità di approvazione degli ETF spot su Ethereum

L’ETF di Ethereum potrebbe sbarcare prima a Hong Kong che negli Stati Uniti

Nonostante le incertezze guidino in questo momento la narrativa dell’ETF spot Ethereum all’interno del territorio degli Stati Uniti, ad Hong Kong si respira un’aria decisamente più ottimistica.

Secondo quanto riferito da un media locale cinese, poi riportato dalla noto reporter “Wu Blockchain”, le autorità monetarie cinesi starebbero iniziando a pensare ad un ETF per la seconda criptovaluta del mercato, oltre ad aver preso in esame alcune domande per lo stesso tipo di prodotto su Bitcoin.

Gli esperti del settore crittografico cinese ritengono che la necessità di rilanciare il mercato azionario di Hong Kong dopo la brusca frenata degli ultimi anni, sarà là condizione chiave che spingerà per un approvazione dei veicolo di investimento regolamentati su Ethereum prima dell’esito positivo degli USA.

Visti i risultati registrati dai Fund Manager statunitensi negli ultimi giorni, che creano attenzione e desiderio nelle menti degli investitori americani, un prodotto simile per Ethereum listato esclusivamente sulle borse cinesi, potrebbe portare un flusso di volumi di scambio molto importante allo yang orientale.

In riferimento alla possibilità di un listing anticipato rispetto le borse occidentali,  Weng Xiaoqi, COO di HashKey Group ha affermato testualmente che:

“Il lancio ritardato degli ETF spot in sei mesi significa anche che ci vorrà sei mesi più tardi perché i capitali statunitensi entrino nel mercato. In quel momento, dovrà affrontare costi di acquisto e punti di ingresso più elevati, e dovrà sopportare il rischio di essere vincolato dal capitale statunitense”

Hong Kong, se dovesse prendere questa delicata decisione, potrebbe ottenere lo status di hub finanziario dell’Asia superando i conconcorrenti statunitensi e attirando capitali significativi in un momento di forte ottimismo per le speculazioni.

Ovviamente tutto ciò si ripercuoterebbe in maniera decisamente positiva sul prezzo di ETH, che passando per una fase di forte spinta da parte della domanda e contrazione sul fronte dell’offerta, potrebbe volare sul mercato andando ad acciuffare nuovi massimi storici in zona 5.000 dollari entro i prossimi mesi.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick