Jack Mallers, CEO e fondatore dell’app finanziaria Strike, sta portando la sua invenzione all’interno del Regno Unito consentendo di usufruire dei pagamenti P2P in Bitcoin sfruttando la tecnologia Lightning Network.
Grazie a Strike ora i cittadini residenti in UK, previa compilazione del test conoscitivo “Appropriateness Assessment”, potranno trasferire liberamente Bitcoin attraverso la funzione “Send Globally”.
Si tratta di un grande passo in avanti per l’adozione mainstream sia della criptovaluta che del L2 Lightning Network.
Vediamo tutti i dettagli di seguito.
Summary
L’app Strike porta i trasferimenti in Bitcoin Lightning Network nel Regno Unito
Strike, l’app finanziaria basata sui pagamenti Lighting Network in Bitcoin, è sbarcata ufficialmente nel Regno Unito allargando sensibilmente il proprio mercato di riferimento, che ora conta 100 Paesi in tutto il mondo.
La notizia è arrivata direttamente dal post del profilo ufficiale X di Strike, in cui è stata presentata la sezione “Strike UK” e sono stati introdotti tutti i servizi Bitcoin abilitati nella più grande isola Europa.
Da oggi i 67 milioni di residenti nel Paese potranno sfruttare l’app per acquistare, vendere inviare, ritirare o effettuare pagamenti globalmente in criptovaluta, il tutto ad un costo ridotto e con una velocità di esecuzione elevata garantiti grazie alla tecnologia layer-2 Lightning Network.
Jack Mallers, CEO e fondatore di Strike ha utilizzato queste parole per descrivere l’espansione del suo progetto nel Regno Unito, che rappresenta la sesta economia mondiale:
“Siamo incredibilmente entusiasti di offrire i nostri servizi nel Regno Unito, nel rispetto delle normative locali per le società bitcoin e crypto. Mentre alcune società Bitcoin si sono ritirate dal Regno Unito, stiamo espandendo la nostra presenza, raddoppiando il nostro impegno per l’ulteriore adozione di Bitcoin a livello globale, e portare avanti l’innovazione finanziaria e l’inclusione nel Regno Unito.”
Con effetto immediato, gli utenti del Regno Unito possono depositare GBP all’interno dell’app Strike (iOS e Android) senza limitazioni dal proprio conto bancaria, convertire automaticamente la valuta FIAT in Bitcoin, programmare acquisti ricorrenti e ovviamente fare cash-out.
L’iscrizione all’app è molto semplice e per creare un wallet Bitcoin associato ad un indirizzo Lightning viene richiesto solamente un formato email del tipo [email protected], semplificando di molto il canonico processo di registrazione crittografico.
La società dietro il visionario Jack Mallers ha rivelato anche che i clienti possono anche trasferire i propri Bitcoin all’interno di portafogli non custodiali che utilizzano la tecnologia Lightning Network, sfruttando il vantaggio dei pagamenti istantanei.
In aggiunta Strike offre la possibilità di eseguire prelievi gratuiti sulla catena, evitando esperienze negative con la congestione della rete. Ad ogni modo quest’ultima funzione richiede un tempo di conferma di circa 24 ore.
La specialità di Strike è però riferita alla possibilità di eseguire trasferimenti in qualsiasi zona del mondo abilitata con l’app, sfruttando la feature “send globally” che permette di trasformare GBP in valute estere in paesi ammissibili, tra cui Benin, Ghana, Costa d’Avorio, Kenya, Nigeria, Ruanda, Senegal, Togo, Filippine, Messico e Vietnam, usando il Lightning Network di Bitcoin come sottostante.
Il lancio di Strike nel Regno Unito segue un’altra recente mossa espansiva della società di pagamenti che ad aprile ha fatto il suo debutto nel territorio Europeo.
Per Bitcoin si tratta di una grande opportunità per allargare il proprio bacino di wallet attivi e far scoprire le qualità trustless della criptovaluta ad un nuovo pubblico.
La crypto regolamentazione stringente nel Regno Unito
L’ingresso di Strike nel Regno Unito non è tuttavia esente da obblighi normativi specifici per crypto attività che scambiano criptovalute come Bitcoin.
Tutti gli utenti UK che vogliono usufruire dell’app per trasferire denaro in BTC con la tecnologia Lightning devono infatti superare un test di conoscenza chiamato “Appropriateness Assessment”.
Si tratta di un semplice questionario in cui gli investitori devono fornire indicazioni riguardo la propria situazione patrimoniale e di classificarsi all’interno di specifiche categorie.
Nel dettaglio gli utenti hanno due opzioni di classificazione: “Investitore con restrizioni” e “Investitore con un patrimonio netto elevato”.
I primi assegnano meno del 10% delle proprie attività presso investimenti ad alto rischio, come ad esempio quelli in criptovalute, mentre i secondi si riferiscono a soggetti che hanno guadagnato più di 100.000 sterline, equivalenti a 127.00 dollari, o che comunque hanno un patrimonio netto superiore a 250.000 sterline, equivalenti a 317.000 dollari.
Nel caso nessuna di queste due opzioni si applicano ad uno specifico soggetto, l’app Strike recita:
“Se nessuna di queste dichiarazioni si applica a te, non sei idoneo a utilizzare Strike in questo momento”.
Gli obblighi normativi imposti in materia dal “Financial Conduct Authority” del Regno Unito (FCA), che considera BItcoin come un “investimento limitato sul mercato di massa“, richiedono agli investitori di compilare anche un quiz di comprensione sui rischi annessi agli investimenti in criptovaluta e attendere 24 ore dopo il suo superamento.
La stessa FCA nel 2021 aveva vietato lo scambio di derivati crittografici e prodotti negoziati in borsa agli investitori retail, limitando l’espansione del Paese nei mercati in Bitcoin ai soli ETN sbarcati sulla Borsa di Londra a marzo di quest’anno.
Il Regno Unito sta cercando di regolamentare l’industria crittografica in maniera parallela all’Europa con il MiCA, talvolta anche opprimendo lo sviluppo del settore: a dicembre è stato introdotto un nuovo regolamento per la supervisione del Digital Securities Sandbox con l’obiettivo di facilitare l’adozione di risorse digitali in tutti i mercati finanziari con la supervisione di The Bank of England e FCA.
Il risultato non è stato tuttavia quello sperato, visto che alcune aziende tra cui il famoso exchange di scambi Bybit, si sono trovate costrette a sospendere i loro servizi nel Paese a causa delle imposizioni stringenti.
Entro la fine di luglio, come sostenuto dal Ministero del Tesoro Bim Afolami potrebbe arrivare però un nuovo quadro normativo per le attività crittografiche, presumibilmente più inclusivo rispetto a quello attuale.
Ci auguriamo che con Strike e con una nuova legislazione il Regno Unito possa ritrovare la passione per gli investimenti in criptovalute e la libertà di scambiare Bitcoin senza troppe limitazioni con il supporto del Lighting Network.