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Bitcoin NFT: calano a picco le transazioni del protocollo Runes

Dopo un forte successo iniziale, sulla scia dell’entusiasmo per gli NFT su Bitcoin, Runes, sta registrando numeri particolarmente negativi nelle ultime due settimane.

Tutto ciò si riflette anche sulle commissioni incassate dal protocollo, incidendo di conseguenza sul prezzo dell’hash per il mining.

Vediamo tutto nei dettagli di seguito.

L’arrivo degli NFT su Bitcoin e la successiva affermazione del protocollo Runes

Il protocollo Runes deve le sue origini allo standard degli Ordinals, che permette la creazione di NFT sulla blockchain di Bitcoin.

A maggio 2023 Casey Rodarmor ha lanciato questo esperimento a maggio 2023 ottenendo sin da subito un forte successo. 

Sebbene la rete di Bitcoin non supporti smart contract, si è riusciti a bypassare il problema iscrivendo metadati sui singoli satoshi: così facendo si ottengono artefatti digitali distinguibili l’uno dell’altro e con caratteristiche proprie.

Agli Ordinals sono susseguiti i BRC-20, che a maggio hanno introdotto per la prima volta i token fungibili su Bitcoin. Sulla blockchain più popolare del mondo sono arrivate così le memecoin, spingendo l’attività on-chain ai massimi storici.

In pochissimi giorni la marketcap di tutti i token BRC-20 ha superato la soglia del miliardo di dollari. Alcuni di essi, come ad esempio ORDI, sono listati sui maggiori exchange per criptovalute.

Casey Rodarmor ha però criticato questo tipo di standard sin da subito, facendo notare l’indesiderata proliferazione di UTXO (Unspent Transaction Output) sui wallet Bitcoin.

Al posto dei BRC-20 sono stati proposti i Runes, che utilizzano un approccio differente per creare monete non fungibili differenti da NFT.

Runes si basa proprio sul concetto UTXO, ma senza utilizzare inutilmente block space ed intasare la catena di transazione inutili.

Gli utenti inviano una chiamata ai “Rune” su vari input, che vengono trasferiti e masterizzati tramite la funzione “OP_RETURN”: i saldi non spesi (resto) vengono quindi identificati come token fungibili.

Al blocco 840.000 della blockchain di Bitcoin, in concomitanza con il quarto halving della storia, Runes ha fatto il suo debutto crittografico.

In quell’occasione sono state segnate oltre 450.000 transazioni di questo tipo in un solo giorno.

Forte calo delle transazioni Runes a giugno

Dopo un lancio stellare ad aprile 2024, le transazioni Runes hanno visto un rapido declino dalla seconda metà del mese di giugno.

Secondo i dati di Dune Analytics di Crypto Koryo, le transazioni medie giornaliere di Runes dal 22  al 28 giugno sono state solamente 37.820.

Questo riflette un calo di oltre il 90% rispetto alla media giornaliera di 331.040 registrata tra il 9 e il 15, appena due settimane prima.

Il 24 giugno in particolare è stato segnato il giorno più basso dal lancio del protocollo Runes, con appena 23.238 transazioni eseguite.

Al momento il tipo di tx dominante è quella standard “good old BTC”, con in media oltre mezzo milione di richieste al giorno.

Bitcoin nft runes
Fonte:  https://dune.com/cryptokoryo/runes

Osservando il grafico della distribuzione del tipo di transazioni su Bitcoin possiamo notare meglio il forte ridimensionamento dei Runes.

A partire dal 16 giugno l’inventiva di Rodarmor ha dimezzato il suo utilizzo sulla rete in appena 8 giorni.

Anche il protocollo Ordinals per la creazione di NFT, e lo standard BRC-20 hanno seguito un declino simile.

Da segnalare a tal proposito come ad inizio anno i BRC-20 avevano toccato fino al 75% della quota di tutte le tx su Bitcoin.

Oggi non arrivano allo 0,5%, totalmente rimpiazzata dai Runes, anch’essi però mortificati da un caso d’uso sterile e limitato.

Bitcoin nft runes

Fonte: https://dune.com/cryptokoryo/runes

La riduzione delle fees di Bitcoin per i 3 standard

Il calo del numero di  transazioni della triade Ordinals, BRC-20 e Runes ha portato parallelamente anche ad un calo delle fees del network.

All’alba della nascita del protocollo per la creazione di NFT su Bitcoin a marzo 2023, la catena ha registrato un ripido aumento di questa metrica.

Ad esempio tra novembre e dicembre le commissioni medie sono passate da 6 dollari circa  fino ad oltre 30 dollari per transazione.

L’aumento si è riflettuto anche sul prezzo pagato dagli utenti per avere una “priorità” nella verifica della tx:  ad esempio nel blocco  821.485, minato il 16 dicembre da AntPool sono stati incassati ben 7,3 BTC di fee oltre ai 6,25 BTC di block reward.

Questo situazione è proseguita con alti e bassi anche con la diffusione dei BRC-20 e dei Runes, portando varie volte ad un incremento dei costi per utilizzare la rete.

Alla fine però tutti e 3 gli standard hanno avuto lo stesso finale, con le commissioni incassate che sono scese ai minimi storici dopo il boom iniziale.

In particolare i Runes, dopo essere riusciti a compensare inizialmente la perdita dei miners dovuta al dimezzamento dell’halving, non hanno più visto tali numeri.

Il giorno del lancio il 20 aprile, il protocollo aveva incassato oltre 80 milioni di dollari in fees; oggi invece non arriva ad eguagliare la soglia del milione di dollari

Anche in questo caso notiamo la predominanza delle transazioni base Bitcoin, con lo share delle fees che si attesta intorno al 90%.

Ordinals e Runes si aggirano intorno alla quota del 4,5% mentre BRC-20 arriva a malapena all’1%.-

Ovviamente tutto ciò non significa che i 3 standard sono morti e non si riprenderanno più.
In passato infatti ci sono stati infatti diversi cali significativi come questi, con i numeri che sono andati poi a riprendersi.

A metà maggio ad esempio abbiamo assistito ad una situazione simile a quella attuale, che si è poi stabilizzata nella prima metà di giugno.

Vedremo dunque se il calo delle transazioni e delle fees registrato è solo un trend momentaneo, o l’inizio della fine per i 3 protocolli.

Fonte: https://dune.com/cryptokoryo/runes

Ribasso dell’hashprice di Bitcoin a causa delle difficoltà di Runes

Il declino dei Runes degli ultimi giorni, che come accennato ha causato il ribasso delle fees di Bitcoin, si è ripercosso sull’hashprice della blockchain.

L’hashprice identifica il prezzo medio che un miner si aspetta di guadagnare per ogni TH/S estratto. Questa metrica tiene conto sia del block reward che delle fees degli utenti.

Non è un caso che dopo l’hype di aprile per il lancio dei Runes, questo indice abbia dimezzato il proprio valore in pochi giorni.

Da un valore medio di 0,11 dollari per hash tra aprile e l’inizio di maggio, abbiamo toccato gli 0,05 dollari il 29 maggio.

Fonte: https://www.theblock.co/data/on-chain-metrics/bitcoin/bitcoin-hashprice-index

Questo pone un interrogativo su quanto i Runes, così come gli Ordines e i BRC-20, aggiungano valore alla catena Bitcoin in termini di convenienza per i miners.

In molti infatti avevano criticato la loro utilità marginale, evidenziando però un effetto positivo per gli addetti alla convalida delle transazioni.

Nello stato attuale però, con il declino generale dell’attività, questo tipo di incentivi vengono meno, riflettendo un ecosistema limitato all’hype momentaneo.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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