HomeCriptovaluteBitcoinRunes: il protocollo rivoluzionario su Bitcoin sarà lanciato al blocco 840.000 dell’halving

Runes: il protocollo rivoluzionario su Bitcoin sarà lanciato al blocco 840.000 dell’halving

Sabato 20 aprile, in concomitanza all’halving di Bitcoin all’altezza del blocco 840.000 sarà lanciato ufficialmente il protocollo Runes, il quale mira a portare i token fungibili all’interno della blockchain più grande del mondo.

Il fondatore del progetto, conosciuto come “Leonidas”, aveva già creato una soluzione simile lo scorso anno grazie all’introduzione dello standard BRC-20, tuttavia Runes risulta molto più efficiente e scalabile.

Per celebrare l’evento, è stata organizzata una sorta di caccia al tesoro per scovare il cosiddetto “Epic Sat” dal valore probabilmente superiore al milione di dollari.

Nel frattempo non mancano le critiche verso un protocollo che potrebbe dare vita ad un vero e proprio casinò per shitcoin sulla blockchain di Bitcoin.

Tutti i dettagli di seguito. 

Il protocollo Runes lancia in parallelo all’halving di Bitcoin all’altezza del blocco 840.000

Tutti gli occhi sono puntati sul blocco 840.000 della blockchain di Bitcoin, il quale darà il via al tanto atteso evento di dimezzamento delle ricompense noto come halving.

Non tutti sanno però che in concomitanza all’halving verrà introdotto in mainnet il protocollo crittografico Runes, patrocinato dall’utente X “Leonidas”, con lo scopo di introdurre i token fungibili all’interno della rete Bitcoin.

Questa innovazione prende spunto originariamente dal concetto di “iscrizione dei singoli satoshi” che portò gli NFT su Bitcoin, per poi essere rimpiazzato dallo standard BRC-20 che aveva supportato la creazione di token commerciali sullo stesso network.

Runes rappresenta un’evoluzione di questi primi due esperimenti, dove il conio di gettoni non fungibili appare come pratica molto più snella, più sicura e meno costosa in termini di fees.

Come ha sottolineato infatti Casey Rodarmor, inventore delle cosiddette “inscriptions”, in una recente intervista a Coindesk:

“Per trasferire un token BRC-20 sono necessarie tre transazioni a causa del modo in cui funzionano le iscrizioni. Sono necessarie due trascrizioni per creare le iscrizioni e una per trasferire l’iscrizione risultante al destinatario. […] Runes, al confronto, è un protocollo autonomo senza dipendenze dagli Ordinals”

Da un punto di vista tecnico le operazioni avanzate con Runes, una volta che sarà aperto al pubblico nel giorno dell’halving di Bitcoin, saranno molto meno ingombranti di meno in termini di peso, e sfrutteranno uno degli elementi principali dell’architettura della rete, gli UTXO.

Quest’ultimo termine, noto acronimo di “unspent transaction output”, riguarda quel l’ammontare di BTC (o sat) che in una transazione di trasferimento viene inviata come resto al mittente. 

Il nuovo protocollo prende il concetto UTXO e lo estende alla capacità di mantenere un saldo in un numero qualsiasi di token Rune.  Gli utenti inviano una chiamata ai “Rune” su vari input, che vengono trasferiti e masterizzati tramite la funzione “OP_RETURN”: i saldi non spesi (resto) vengono quindi identificati come token fungibili.

Questo tipo di approccio, oltre a differenziarsi dai BRC-20 in quanto non viene occupato inutilmente spazio sulla catena, si discosta anche da RGB e Taproot che richiedono uno spazio di archiviazione fuori catena.

Dunque Runes sembra essere stato pensato in modo flessibile, per non creare danni strutturali o causare file chilometriche alla mempool di Bitcoin, pur puntando alla creazione di valore e all’aumento dell’utilità del network.

Parallelamente all’halving di Bitcoin, verranno lanciati anche altri protocolli basati sulle logiche di Runes, come ad esempio Ordinox, che funge da piattaforma di cross-chain swap tra token ERC-20 ed inscriptions.

La corsa alla ricerca dell’Epic Sat all’halving

Mentre il protocollo Runes entrerà nel vivo della blockchain di Bitcoin, Leonidas ed il suo team hanno pensato di commemorare l’halving di Bitcoin con un evento molto simpatico.

Si tratta di una specia di caccia al tesoro del cosiddetto “Epic Sat” che rappresenta il primo satoshi dopo l’halving (unità indivisibile dei BTC) di un output di transazione non speso.

Come descrive Tyler Whittle, fondatore del progetto Ordinals Taproot Wizards, l’UTXO verrà scelto in questo modo durante l’estrazione del blocco prescelto:

“Essenzialmente spezzerebbero i 3.125 BTC in due: uno dei quali è incredibilmente piccolo e contiene il primo, il resto è solo bitcoin e non ha nulla di speciale”

Questo “Epic Sat”, che teoricamente dovrebbe avere un valore di 0,00062 dollari (o generalmente 0,00000001 BTC) potrebbe avere in realtà una valutazione superiore ad 1 milione di dollari, visto l’hype che c’è per il lancio del protocollo Runes.

Questa previsione è stata sposata da diversi soggetti della community Bitcoin, come ad esempio Tristan, fondatore del tracker del progetto Ordiscan.com, che in un blog post ha scritto: 

“il primo (sat) seduto nel blocco da solo potrebbe valere almeno $1 milione “

Mentre i singoli miners cercano la fortuna provando a minare da soli il blocco 840.000 contrassegnato come quello che darà il via all’halving di Bitcoin, diverse mining pool hanno pensato a cosa farne dell’Epic Sat qualora dovessero minarlo.

A tal proposito la pool mineraria di Foundry USA, ha comunicato ai propri clienti che se estrarrà il blocco contenente il prezioso sat, lo venderà e distribuirà i proventi a tutti gli utenti del gruppo che hanno fornito la propria potenza di calcolo.

Le probabilità che sia proprio Foundry a minare l’epic sat sono molto alte, visto che rappresenta la maggiore pool per hashrate fornito alla rete Bitcoin.

I massimalisti di Bicoin si oppongono a Runes: rischio di lanciare un casinò per memecoin

L’idea del progetto Runes di introdurre token fungibili all’interno della blockchain di Bitcoin dopo l’halving non è stata presa affatto bene dalla community di massimalisti.

Questi soggetti, che venerano il network Bitcoin così come è stato pensato da Satoshi Nakamoto e non accettano un caso d’uso parallelo (pur rispettando le regole della chain), credono sostanzialmente che i Runes finiranno per creare un casinò di shitcoin a cielo aperto.

In realtà è lo stesso Casey Rodarmor ad aver descritto il protocollo in un post su X del 1° aprile come se fosse stato “costruito per degens e memecoin”.

L’idea di fondo è infatti quella di portare il trend delle memecoin su Bitcoin, dove originariamente non è stato mai possibile creare gettoni digitali di questo tipo.

La paura dei massimalisti è che si perda la reale concezione di Bitcoin, come layer per il trasferimento di valore digitale, e si vada sempre più per un’ecosistema pieno di scommettitori e di token dal valore intrinseco inutile.

Ad ogni modo, anche se sulla carta sono “inutili”, questi nuovi token non peseranno sulla chain di Bitcoin, non porteranno all’aumento delle fees come accaduto invece con gli Ordinals ed i BRC-20 e non creeranno intoppi strutturali di alcun tipo.

Lo scetticismo e la paura dei detrattori dei Runes si rifà piuttosto alla situazione dei mondi Solana ed Ethereum, dove le memecoin hanno preso una piega inaspettata e congestionano eccessivamente le due infrastrutture.

A due giorni dal lancio più atteso dai degens della community bitcoin, Leonidas ha annunciato anche l’arrivo di un airdrop per tutti i possessori di “Runestone”: in particolare ogni holders riceverà un airdrop di 3 memecoins Runes appena il protocollo sarà live.

Tutto ciò che sappiamo è che la prima di queste 3 sarà un cane.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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