HomeCriptovaluteIn Canada regna ancora il cash,  adozione delle crypto marginale

In Canada regna ancora il cash,  adozione delle crypto marginale

Secondo quanto riportato da un sondaggio della Bank of Canada, il Paese del nord America resta fedele ai pagamenti in cash, mostrando riluttanza nell’adozione delle crypto.

I canadesi preferiscono utilizzare contanti e carte nella loro vita di tutti i giorni, sebbene l’uso di pagamenti elettronici sia in aumento.

Per incentivare la creazione di un’ampia economia crittografica , è prima necessario creare le condizioni per promuovere l’innovazione tecnologica.

Su questo punto però il Canada presenta ancora parecchi limiti.

Vediamo tutto nei dettagli di seguito.

Contanti e carte guidano il settore pagamenti in Canada

Secondo un sondaggio annuale della Bank of Canada, l’adozione delle crypto nel Paese non sta andando come sperato dai sostenitori degli asset digitali.

Nel vasto Paese nordamericano appare evidente come i cittadini siano ancora ancorati ai tradizionali pagamenti in cash e carte bancarie, con difficoltà ad abbracciare alternative.

Meno del 3% dei canadesi ha rivelato di utilizzare quotidianamente Bitcoin ed altre crypto per transazioni giornaliere in due anni consecutivi.

Al contrario nel 2023, l’80% dei cittadini ha portato con sé una qualsiasi somma contante, dimostrando un attaccamento ai pagamenti fisici.

In particolare dal 2022 al 2023 è emerso che la popolazione ha aumentato di 10 dollari la media di “cash on hand”, ovvero di banconote fisiche detenute quotidianamente in tasca.

Dal 2009 poi, anno in cui Bank of Canada ha iniziato questo genere di sondaggi, la media è passata da 72 dollari canadesi fino agli attuali 140.

Il seguente grafico mostra la crescita di questo trend, con un focus sul valore “inflation adjusted”.

Fonte: https://www.bankofcanada.ca/wp-content/uploads/2024/07/sdp2024-8.pdf

Le carte bancarie restano comunque il mezzo di pagamento con più adozione da parte dei canadesi. Nel 2023 il 98% delle persone aveva almeno una carta di debito, mentre l’89% deteneva una carta di credito. Questo fattore risulta evidente vista la difficoltà ad accedere al cash nel Paese con pochi ABM (automated banking machine) disponibili.

Dal 2009 questi valori sono aumentati notevolmente, osservando però stagnamento dal 2017 in poi.

Ultimamente sembra come se il Canada stesse cercando alternative di pagamento, pur restando fortemente ancorata alle tradizioni.

Negli ultimi 10 anni sono emerse svariate alternative, di cui la maggioranza relative a transazioni di tipo elettronico, con il fronte crypto che registra però valori bassi.

Emergono  a gran voce opzioni di pagamento con indirizzi mail e numeri di telefono, mentre l’adozione delle crypto rimane ferma al 2,5%.

Fonte: https://www.bankofcanada.ca/wp-content/uploads/2024/07/sdp2024-8.pdf

Canada: prosegue molto lentamente l’adozione delle crypto, cash ancora prediletto  

Come accennato, l’adozione delle crypto prosegue ma ad un ritmo molto lento.
Nel 2022 l’uso delle monete crittografiche rappresentava il 2,2% delle alternative a cash e carte, mentre nel 2023 è arrivato solo al 2,5%.

Nonostante la crescita complessiva del settore e la maturità che piano piano sta raggiungendo, in Canada resta ancora difficile uscire dalla propria zona di comfort.

Secondo lo studio di Bank of Canada, il motivo principale della lentezza di questa transizione tecnologica, è la diffusa riluttanza a rimanere senza contanti.

Infatti oltre l’80% degli intervistati raccontava di “non disporre di piani “ per smettere di usare contanti in futuro”.

Pur consapevoli dell’erosione dei risparmi a causa dell’inflazione e dei costi associati ai prelievi e transazioni bancarie, i canadesi non intendono cambiare abitudini.

Nel 2023 solo il 13,3% degli intervistati si definiva “cashless”, ossia senza contanti fisici da spendere.

Fonte: https://www.bankofcanada.ca/wp-content/uploads/2024/07/sdp2024-8.pdf

Al di là di questa tendenza, che potrebbe tuttavia invertire da un momento all’altro, è da sottolineare come il Canada sia in realtà un Paese “crypto-avanzato”.

Non a caso il primo ATM Bitcoin installato nel mondo nel 2013, è stato posizionato proprio a Vancouver. Ad oggi il Paese conta ben 2.941 ATM per versare e prelevare Bitcoin, ovvero il 7,7% di tutti i dispositivi attivi nel mondo.

Per questo il Canada si elegge vanta la seconda più grande rete di bancomat crittografici a livello globale dopo gli Stati Uniti.

Bank Of Canada vuole promuovere l’innovazione tecnologica delle crypto

Lo studio di Bank of Canada non intende sostenere l’atteggiamento tradizionalista della maggioranza della popolazione nordamericana, ma bensì sdoganare il timore del cambiamento.

Non a caso l’istituto ha di recente inaugurato un nuovo hub per l’innovazione tecnologica del Canada, spingendo anche per l’adozione delle crypto.

In collaborazione con la Bank for International Settlements (BIS) è stato lanciato il “IS Toronto Innovation Centre” nella speranza di promuovere l’innovazione nella regione.

L’hub sarà centrale per i collegamenti tra Canada, America Latina e Caraibi e si concentrerà su temi come finanza aperta e mercati finanziari alternativi.

Tiff Macklem, governatore della Bank of Canada aveva dichiarato quando segue nell’annuncio di metà giugno:  

“Mentre il settore finanziario continua ad evolversi, dobbiamo innovare in diverse aree e applicare competenze che non sono tradizionalmente associate alle banche centrali. In tal modo, i canadesi possono condividere i vantaggi dell’innovazione.”

La spinta per l’adozione delle crypto deve però fare i conti con le regolamentazioni stringenti del Paese, che soffocano questo genere di industria.

In un recente post il CEO di Helius ha fatto proprio riferimento ad una norma canadese che ostacolerebbe la crescita del settore crittografico.

Come riportato, i cittadini canadesi non possono acquistare criptovalute per un controvalore superiore di 30.000 dollari all’anno. È chiaro che in questo modo nessun grande investitore potrà mai avvicinarsi al business dei pagamenti in crypto.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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