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La società media di Donald Trump registra il marchio “Truthfi”: il Presidente è pronto a lanciare un exchange crypto

neo pepe presale

Secondo quanto emerso nelle ultime ore, l’agenzia media di Donald Trump avrebbe appena registrato il marchio “Truthfi” preparandosi al lancio di un nuovo servizio crypto.

Pochi giorni fa è stata depositata domanda presso  l’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti (USPTO), facendo seguito alla recente news dell’acquisizione dell’exchange Bakkt.

Ora sembra che il nuovo Presidente abbia tutte le risorse per avviare la propria piattaforma dedicata allo scambio di asset digitali.

Tutti i dettagli di seguito.

Trump Media and Technology Group in trattative con la piattaforma crypto “Bakkt

Prima della registrazione di “Truthfi”, la Trump Media and Technology Group aveva avanzato un’offerta per l’acquisizione dell’exchange crypto Bakkt.

L’agenzia del neo Presidente avrebbe offerto ben 150 milioni di dollari, come cita un rapporto del Financial Times, per rilevare l’attività.

La notizia ha fatto schizzare al rialzo il titolo, con una crescita del 160% in un solo giorno che testimonia il forte interesse degli investitori.

Nel frattempo anche i nuovi massimi storici segnati da Bitcoin poco sotto i 100.000 dollari, stimolando ancora di più l’interesse mainstream per l’industria crittografica.

https://twitter.com/UristaTim/status/1858895086165074064

Questa mossa rientra nei piani riportati in campagna elettorale dal repubblicano dove si parlava di una rendere gli Stati Uniti la capitale del mondo crypto.

Al momento ancora non è noto se l’offerta è stata accettata da Bakkt e quali tempi di attesa ci saranno per il passaggio ufficiale in caso di esito positivo.

Non sappiamo nemmeno che ruolo ricoprirà la nuova piattaforma presso la dirigenza federale  di Donald Trump e in cosa differirà dagli altri exchange privati.

Ciò che è intuibile è che farà parte del crescente ecosistema crittografico statunitense, capitanata dal recente progetto DeFi “World Liberty Financial”.

La società media di Trump, che gestisce anche il social media “Truth”, avrà sicuramente un ruolo cruciale nell’organizzazione e gestione di questo nuovo apparato.

Anche Howard Lutnick, CEO di Cantor Fitzgerald, potrebbe assumere una funzione rilevante in questo contesto essendo stato appena nominato capo del dipartimento del commercio.

Per il momento sembra che Trump stia mantenendo le promesse affermato nel periodo delle elezioni, spingendo per un agenda politica con focus sulle crypto.

Registrato il marchio “Truthfi”: tutto pronto per il lancio dell’exchange crypto del Presidente Donald Trump

Come riportato da un deposito ufficiale presso l’USPTO, l’agenzia media di Donald Trump ha ufficialmente registrato il marchio “Truthfi,  legato ai suoi intenti pro crypto.

Sulla base di quanto scritto, “Truthfi” servirà come nome legato ad un software  di elaborazione  e custodia dei pagamenti per crypto.

Nel dettaglio troviamo indicazioni inerenti a servizi di elaborazione del pagamento con carta, gestione patrimoniale, servizio di custodia e negoziazione di risorse digitali.

Si tratta in sostanza nuova piattaforma che offre servizi finanziari nel mondo crittografico, con un implementazione parallela dei canali fiat.

Dal nome è intuibile che questa sorta di crypto exchange sarà in qualche modo collegata al social media Truth di Donald Trump.

Fonte: https://www.uspto.gov/

La data di lancio di Truth non è ancora nota, così come non è stato ancora presentato al pubblico statunitense. Per il momento rimane solo un evidente speculazione di una probabile mossa futura di Trump.

Potremmo aspettarci verosimilmente di ricevere nuovi aggiornamenti in merito dal repubbliano da qui fino a fine gennaio.

Ricordiamo a tal proposito che il 20 gennaio 2025 Gary Gensler, attuale presidente della SEC, si dimetterà come parte dell’agenda politica di Trump.

Quella potrebbe essere l’occasione perfetta per l’inaugurazione della nuova piattaforma crypto,  celebrando l’inizio di una nuova era lontana dalle grinfie dei democratici.

Fino ad oggi infatti Gary Gensler ha cercato in più occasioni di mettere i bastoni tra le ruote all’espansione dell’industria crypto nel Paese.

Le sue dimissioni segnano una pietra miliare per lo sviluppo della tecnologia blockchain negli Stati Uniti e potrebbero essere celebrate sotto il nome Truthfi.

https://twitter.com/GaryGensler/status/1859658192298574096

Truthfi ed i conflitti di interesse tra presidenza ed imprenditoria

Nonostante l’entusiasmo della crypto community per la registrazione del marchio “Truthfi”, c’è ancora qualche democratico che prova ad attaccare Trump.

Richard Painter, il principale avvocato etico dell’amministrazione George W. Bush, ha fatto presente come ci sia un forte conflitto di interessi tra il repubblicano e le sue iniziative.

In ballo ci sarebbero questioni economiche che prescindono dagli incarichi di gabinetto del nuovo Presidente, risultando in un forte contrasto.

Ecco quanto riportato in una nota da Painter, indicando anche la problematica situazione nel campo della regolamentazione del settore crypto:

“È un grosso problema ma non è un problema specifico di Trump. “Proprio come è un grosso problema che i membri del Congresso commerciano cripto mentre non riescono a approvare la legislazione che regola la criptovaluta e accettano enormi quantità di donazioni dall’industria della criptovaluta.”

Negli Stati Uniti le leggi sul conflitto di interessi criminali non si applicano al presidente, vicepresidente e ai membri del Congresso. Tuttavia, Trump potrebbe certamente trarre vantaggio dalla sua posizione dualistica come politico ed imprenditore.

Già con la sua vittoria alle elezioni, ha ottenuto un buon profitto dalla crescita delle aziende ad esso correlate.

Inoltre, la notizia della registrazione del marchio “Truthfi” pone ancora più interrogativi su come Trump gestirà questa situazione.

I democratici suggeriscono che il Presidente dovrebbe cedere i beni personali e della sua organizzazione media, per evitare il conflitto di interessi.

Peccato che oggi i democratici abbiano ben poche voci in capitolo, soprattutto dopo aver soffocato l’innovazione tecnologica di un intero Paesi per diversi anni.

https://twitter.com/krassenstein/status/1854161424110543047

I piani di Trump sono ben più grandi dallo sviluppare un exchange crypto nazionale e sollecitare lo sviluppo dell’industria.

Il neo Presidente punta alla creazione di una riserva nazionale di Bitcoin, con target di 1.000.000 di coin, tale da elevare gli USA ad hub mondiale crittografica.

Questo è solo l’inizio di una nuova era, fatta di crypto e di blockchain.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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