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StableCoinsWar: lo strumento per controllare le stablecoin

Quando si parla di stablecoin viene subito in mente Tether, la stablecoin per eccellenza, vista l’enorme diffusione e soprattutto la capitalizzazione, ormai stabilmente superiore ai quattro miliardi di dollari. Tuttavia esistono anche tante altre stablecoin, alcune delle quali peggate – dal termine inglese peg – al dollaro, all’euro, ad altre valute fiat o a qualche minerale raro.

Per controllare le principali stablecoin ancorate al dollaro è stato creato un pratico strumento: StableCoinsWar. Si tratta di un utility online che permette di tener facilmente sott’occhio le statistiche delle stablecoin, senza così doverle cercare su CoinMarketCap.

Di per sé non è nulla di innovativo, dunque: semplicemente si tratta di una versione di CoinMarketCap destinata esclusivamente alle stablecoin, rivelandosi quindi piuttosto utile quando si deve scegliere una moneta stabile per spostare valore da un exchange all’altro.

StableCoinsWar: strumento per controllare le principali stablecoin

StableCoinsWar è facilmente raggiungibile dall’omonimo sito web e permette di controllare, oltre al valore delle monete (anche se tecnicamente dovrebbe rimanere fisso), anche i volumi di scambio nelle ultime 24 ore, espressi anche in percentuali rispetto alle concorrenti.

E’ possibile anche monitorare la supply totale delle monete circolanti, seguita dalla percentuale di capitalizzazione di mercato di ciascuna moneta rispetto alle avversarie.

Viene anche riportato la Velocity of Money, ovvero il tasso al quale il denaro viene scambiato da una transazione all’altra.

Stablecoinwars strumento monitoraggio stable coin

Al momento la lista presenta solo le principali stablecoin ancorate al dollaro, dunque Tether, Gemini, USDC, TrueUSD, DAI ed altre secondarie. Mancano dunque tutte quelle monete ancorate ad altre valute fiat (Euro, YEN e Dollaro Australiano), oltre a quelle aventi come bene di riserva minerali rari o altre criptovalute.

StableCoinsWar: chi vincerà la guerra della stablecoin?

Il nome del sito web non è a caso. Nell’ultimo anno, infatti, sono debuttate nuove stablecoin, mentre quelle esistenti ed attive già dal 2017/2018 hanno letteralmente combattuto per affermarsi sul mercato.

DAI e USDC, per esempio, hanno iniziato ad affermarsi solamente dopo essere state listate sul noto exchange Coinbase, considerato da molti come porta d’accesso al mondo delle criptovalute per i neofiti.

Al momento il campione indiscusso rimane Tether, con oltre 4.1 miliardi di capitalizzazione, cifra che da sola detiene l’82% della capitalizzazione totale delle stablecoin peggate al dollaro.

Al secondo posto del podio vi è USDC, con quasi 393 milioni di dollari di capitalizzazione, seguita da Paxos, con una valore di poco inferiore. Al momento la sfida vede ancora favorevole Tether, ma le concorrenti stanno crescendo velocemente.

Fra tutte le stablecoin esistenti, infatti, Tether ad oggi è l’unica in grado di supportare più blockchain ed addirittura la sidechain di Liquid Network. In futuro, inoltre, USDT dovrebbe debuttare anche su Lightning Network, rendendo dunque la stablecoin disponibile su diverse soluzioni di scambio veloci ma soprattutto economiche.

Ad oggi, infatti, i token di USDT funzionando sulla blockchain di Ethereum, sul protocollo Omni, dunque la blockchain di bitcoin, e di recente anche sulla blockchain di EOS e Tron.

Emanuele Pagliari
Emanuele Pagliarihttps://www.emanuelepagliari.it/
Ingegnere delle telecomunicazioni appassionato di tecnologia. La sua avventura nel mondo del blogging è iniziata su GizChina.it nel 2014 per poi proseguire su LFFL.org e GizBlog.it. Emanuele è nel mondo delle criptovalute come miner dal 2013 ed ad oggi segue gli aspetti tecnici legati alla blockchain, crittografia e dApp, anche per applicazioni nell'ambito dell'Internet of Things
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