Durante un’intervista fatta al CEO di Apple, Tim Cook ha chiarito la sua posizione in tema di valute digitali ed ha spiegato che non si sente a suo agio all’idea che un gruppo di persone possa creare una propria crypto.
“No. Ritengo che una valuta dovrebbe rimanere nelle mani dei paesi. Non sono a mio agio con l’idea di un gruppo privato che crea una valuta concorrente”.
Da questa affermazione possiamo capire il timore del CEO, nonché una diffidenza netta nei confronti delle digital currency. Per Cook, insomma, le valute dovrebbero essere nelle mani dei Paesi, veri ed unici operatori che possono garantire un corso di validità e scambi.
Questo pensiero però non è in linea con quanto annunciato diversi mesi fa durante il WWDC, dove venne svelato il famoso CryptoKit, un tool per permettere agli sviluppatori di creare ed operare con le chiavi pubbliche e private delle valute digitali.
Di parere opposto infatti è Jennifer Bailey, Vicepresidente di Apple Pay, che solo il mese scorso aveva affermato:
“Stiamo osservando le criptovalute. Pensiamo che siano interessanti e che abbiamo un grande potenziale nel lungo termine ma siamo più concentrati su cosa realmente vogliono gli utenti oggi.”
Questa frase in realtà potrebbe benissimo essere interpretata con la volontà di soddisfare l’utente e quindi, in futuro, se la maggior parte dei clienti richiedesse una valuta digitale, Apple potrebbe valutare l’idea.
Alla luce di queste affermazioni, quindi, è difficile credere alle parole del CEO.
Inoltre, bisogna ricordare che Apple, partita come azienda di computer, stupì tutti quando lanciò il suo primo smartphone, cambiando ed aprendo ad un settore completamente diverso dall’originale. Che sia una strategia anche questa? Oppure Apple vuole puntare a rendere il proprio nuovo sistema di card e pagamenti elettronici l’unica vera alternativa al sistema di pagamento tradizionale?