Bitcoin è tornato nel fine settimana di nuovo a 10.000 dollari, ma Peter Schiff non la ritiene affatto una buona notizia.
In un’analisi su Twitter che segue un podcast con Anthony Pompliano, Schiff è chiaro: ogni volta che Bitcoin arriva a 10.000 dollari è destinato a crollare. Infatti, ad ottobre 2019 e a febbraio 2020, ricorda Schiff, Bitcoin raggiunse i 10.000 dollari per poi perdere rispettivamente il 38% e il 63% nei giorni successivi.
Ha toccato i 10.000 dollari anche lo scorso maggio, per poi perdere il 15%. Per cui la sua domanda è netta:
Quanto sarà grande la prossima caduta?
Two of the last three times #Bitcoin rose above $10,000 in Oct. of 2019 and in Feb. of 2020 it soon fell by 38% and 63% respectively. The last time Bitcoin rose above $10,000 was in May, and it only fell by 15%. It's above $10,000 again today. How big will the next drop be?
— Peter Schiff (@PeterSchiff) July 27, 2020
Peter Schiff, Bitcoin e i 10.000 dollari
Rispetto alle affermazioni di Peter Schiff vanno fatte delle precisazioni. Bitcoin raggiunse 10.000 dollari ad ottobre 2019, ma si trattò di una bull run di una notte: erano i giorni in cui la Cina aveva ufficialmente sdoganato la blockchain, dando una scossa al settore.
In una sola notte Bitcoin mise a segno una corsa che lo portò a guadagnare il 40%, passando da 7.500 a 10.500 dollari in poche ore.
I prezzi si sgonfiarono poi fino ai 9.000 dove BTC rimase più o meno costante fino al secondo spike di febbraio 2020. Cinque mesi fa effettivamente Bitcoin tornò di nuovo a 10.000 dollari in un momento che sembrava molto favorevole per l’intero settore delle criptovalute. Ma poi sul mercato si è abbattuto come un macigno il panico da Coronavirus. A metà marzo, Schiff, ha ragione, Bitcoin perse il 63% del suo valore precipitando sotto i 4.000 dollari.
Ma da lì è proseguita una salita costante che ha riportato i prezzi di nuovo a 10.000 dollari per pochi giorni nei primi di giugno. Per un mese abbondante, i prezzi di Bitcoin sono rimasti compresi tra gli 8.000 e i 9.800 dollari, fino allo scossone del weekend che ha portato di nuovo i prezzi sopra i 10.000 dollari.
Come sempre Bitcoin (ma anche Ethereum, che anzi sta registrando performance persino migliori di BTC), si trascina il settore, tra l’entusiasmo generale.
Schiff invece mostra ancora una volta di non volere farsi contagiare dall’entusiasmo e anzi annuncia che il prezzo di Bitcoin è destinato a cadere di nuovo.
E guai a paragonare Bitcoin con l’oro. Perché anche l’oro sta toccando nuovi picchi: ha raggiunto in queste ore il record di 1.900 dollari l’oncia, trascinando con sé anche prezzo e quotazione della principale stablecoin ad esso correlata, Tether Gold.
Ma, dice Shciff, mentre Bitcoin si trova a battagliare con la resistenze che lo separano dal suo picco dei 20.000 dollari (raggiunto a dicembre 2017), l’oro non ha nessuna resistenza da abbattere.
I prossimi giorni diranno se il pessimismo di Peter Schiff è giustificato, o se Bitcoin è in una nuova fase ascendente verso nuovi picchi annuali. O anche storici. Del resto, rispetto ai precedenti contesti narrati da Schiff, stavolta c’è stato l’halving che ha dimezzato i premi per i miner, riducendo la domanda. Storicamente questo fenomeno porta ad una salita del prezzo. Chissà che tale salita non sia iniziata proprio in questi giorni.