Sui fondi del defunto exchange Cryptopia sembra essere iniziata una diatriba tra il liquidatore fallimentare Grant Thornton e Cryptopia Rescue, programma che riunisce alcune delle vittime del fallimento dell’exchange.
Se ne parla nell’ultimo rapporto riguardante i fondi di Cryptopia da parte della società Grant Thornton, in cui possiamo leggere lo sviluppo della questione rispetto ai molti creditori dell’azienda ormai fallita:
An update for Cryptopia account holders is now available: https://t.co/Bfvok83qbh
— Grant Thornton NZ (@GrantThorntonNZ) November 13, 2020
Parliamo di un attacco che avvenne agli inizi di gennaio del 2019, quindi quasi 2 anni fa.
Questo hack comportò una perdita pesante per l’exchange – diversi milioni di dollari – il che costrinse Cryptopia a chiudere i battenti ed avviare la procedura di liquidazione, cosa che dopo diverso tempo sembra essere agli sgoccioli.
Nel rapporto possiamo leggere che ci saranno ben 3 fasi distinte che partiranno dal mese prossimo e queste sono:
- Registrazione
- Verifica dell’identità
- Asset Transfer
Infatti la prima procedura sarà quella di fare il claim della pratica che porterà successivamente all’identificazione del richiedente, perché come ricorderemo alcuni dati sono stati trafugati e quindi bisogna identificare con estrema cura i soggetti che faranno la relativa procedura, visto che sarebbe molto semplice fornire dei documenti rubati.
Cryptopia Rescue
Si ricorda anche che è stato creato un programma che prende il nome di “Cryptopia Rescue” che farà le veci di tutti gli utenti che hanno subito una perdita da questo attacco. Bitcoin.com si è aggregata al team proprio per facilitare il compito di ridistribuire i token.
L’iniziativa non è vista di buon occhio dal liquidatore che quindi sconsiglia di aggregarsi alla stessa.
Si ribadisce infine che ogni altra informazione che non provenga da fonti ufficiali è da ritenersi non attendibile. un chiaro riferimento al relativo programma Cryptopia Rescue, e di attendere ulteriori istruzioni dai canali ufficiali.
Sicuramente quanto accaduto all’exchange è molto grave ma questo ci permette di ricordare che non è mai saggio lasciare i fondi all’interno di exchange centralizzati, perché anche in caso di liquidazione, i tempi sono davvero lunghi e non è detto che verremo risarciti dell’intera somma che avevamo depositato.