Elon Musk non venderà i suoi Bitcoin, Ethereum e Dogecoin. L’eclettico CEO di Tesla lo ha detto in un tweet in risposta a Michael Saylor, CEO di Microstrategy.
Summary
Elon Musk si tiene i suoi Bitcoin
Tutto nasce da un primo tweet in cui Elon Musk chiedeva ai suoi follower cosa pensassero dell’inflazione negli Stati Uniti.
What are your thoughts about probable inflation rate over next few years?
— Elon Musk (@elonmusk) March 13, 2022
A questo tweet ha risposto Michael Saylor, CEO di Microstrategy. Prima di proseguire, è bene precisare che Microstrategy e Tesla sono due tra le aziende che hanno nei loro bilanci una rilevante quantità di Bitcoin.
Saylor ha commentato:
L’inflazione al consumo in USD continuerà vicino ai massimi di tutti i tempi, e l’inflazione dei beni correrà al doppio del tasso di inflazione al consumo. Le valute più deboli crolleranno, e la fuga di capitali dal contante, dal debito e dalle azioni di valore verso proprietà scarse come #bitcoin si intensificherà.
La risposta di Elon Musk lascia intendere una parziale intesa:
“Non è del tutto imprevedibile che si arrivi a questa conclusione”
Poi ha aggiunto:
“Come principio generale, per coloro che cercano consigli da questo thread, è generalmente meglio possedere cose fisiche come una casa o azioni in aziende che pensi facciano buoni prodotti, piuttosto che dollari quando l’inflazione è alta.
Possiedo ancora e non venderò i miei Bitcoin, Ethereum o Doge fwiw”.
Bitcoin bene rifugio
Con queste parole, Elon Musk sembra confermare di ritenere le criptovalute, o meglio, quelle tre criptovalute citate, come un bene rifugio che possano non risentire di quanto accadrà al dollaro USA.
È il dibattito che sta coinvolgendo molti analisti in questi mesi: Bitcoin può mettere al riparo dall’inflazione? Sicuramente la politica di BTC è deflazionistica: la quantità di BTC che potranno mai essere minati è ferma a 21.000.000 di monete, quindi questo dovrebbe portare ad un aumento del prezzo proprio per la sua scarsa disponibilità.
Diverso è il discorso se parliamo di Ethereum e Dogecoin, le quali non hanno una supply limitata. Dunque il loro apprezzamento dipende non solo dai token in circolazione ma anche e molto dai progressi tecnici dei rispettivi progetti.
Ad ogni modo, BTC, ETH e DOGE stanno uscendo sempre di più dalla nicchia per diventare strumenti di massa.
Fine dell’effetto Musk
Nonostante queste dichiarazioni, le tre criptovalute tirate in ballo non stanno subendo il consueto pump di prezzo. Anzi, al momento della scrittura di questo articolo, Bitcoin perde lo 0,85% e si attesta poco sotto i 39.000 dollari.
Ethereum è poco sotto la parità, -0,30% per 2.500 dollari di valore.
Anche Dogecoin perde l’1,16% ed è ora quotata a 11 centesimi di dollaro.
È il segnale che il mercato si è svincolato dalle parole di Elon Musk che in altri momenti riusciva a far salire e scendere il prezzo di Bitcoin e Dogecoin con i suoi tweet.