L’azienda di mining svizzera White Rock Management ha annunciato oggi di volersi spostare negli States e più precisamente in Texas, nella Valle del Brazos.
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Il Texas attira anche White Rock Management
In questa regione, l’azienda potrà produrre gas naturale dai pozzi petroliferi della zona, per poter poi utilizzare questa energia per fare mining, grazie ad una collaborazione con l’azienda NGON.
La sede principale dell’azienda rimarrà comunque in Svizzera.
Ovviamente, questo cambiamento verso un mining più ecocompatibile porterà diversi vantaggi come, ad esempio, ridurre i gas fossili riciclando ben 82 milioni di metri cubi di gas naturale per megawatt e ridurre il metano nell’atmosfera fino a 4 milioni di metri cubi per megawatt.
Andy Long, CEO della White Rock Management, ha spiegato:
“La miniera di Brazos Valley è la prima di numerose strutture indipendenti dalla rete che stiamo progettando in Texas che utilizzeranno il gas naturale sottoprodotto da pozzi petroliferi attivi, trasformando i rifiuti in una fonte di energia affidabile e non di rete. Il lancio della nostra prima operazione mineraria negli Stati Uniti rafforza la nostra posizione di attore emergente nel settore del digital asset mining globale.”
L’azienda è dotata di chip ASIC di ultima generazione forniti dal partner e leader del settore come Bitmain, leader nel mercato di questo tipo di hardware per il mining.
White Rock ha anche sede in Svezia dove raggiunge una capacità totale di 30 MW. Dopo l’inizio delle operazioni negli Stati Uniti, il suo hashrate totale dovrebbe arrivare a superare l’1,6 EH/s.
Serhiy Tron, Founder della White Rock Management, ha cosi dichiarato:
“Siamo in fase di espansione, esplorando attivamente ulteriori località negli Stati Uniti e altrove in Nord America, Europa e America Latina con ambienti economici e politicamente favorevoli. Stiamo anche cercando potenziali opportunità di fusione e acquisizione all’interno del settore minerario di bitcoin, come l’attuale contesto di mercato è favorevole sia a fusioni e acquisizioni che a partnership strategiche”.
Fare mining in Texas
Già dall’estate del 2021 lo Stato americano del Texas si sta facendo strada come hub per il mining di criptovalute, visto che il costo dell’energia è basso in quanto la produzione è alta grazie al petrolio. È, infatti, proprio in Texas che vi ha sede anche Argo Blockchain.
Inoltre, è da tempo che Texas lavora sulla produzione di energia rinnovabile e nel 2019 la produzione di energia pulita costituiva già il 20% del totale.
Nel settembre del 2021 poi si tenne anche un famoso incontro a Houston tra i petrolieri e i miner per discutere di possibili collaborazioni per poter minare nel Paese, sfruttando le riserve di gas naturale.
Il mining e le leggi del MiCA
Da quando Elon Musk twittò dei problemi di inquinamento causati dal mining di Bitcoin – anche se la questione era aperta anche prima – tutti se ne stanno preoccupando. Non ultimo il MiCA, la crypto regolamentazione del Markets in Crypto Asset per l’Europa che dovrebbe vietare, o comunque limitare, il mining a causa del suo “forte” impatto ambientale.
In realtà, da recenti studi, il sistema bancario nel mondo consuma molto più di quanto non faccia Bitcoin. Il Nasdaq ha, infatti, pubblicato a fine giugno uno studio che evidenzia come Bitcoin sia 50 volte più sostenibile dell’intero sistema bancario.