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DAI potrebbe perdere il peg con il dollaro

MakerDAO ha deciso di eliminare l’esposizione di DAI in USDC e questo potrebbe far perdere il peg con il dollaro. 

DAI: la stablecoin algoritmica di MakerDAO rischia seriamente di perdere il peg con il dollaro

Maker (MKR) dai
L’intero protocollo DeFi di Maker potrebbe rischiare il fallimento

Qualche giorno fa il Dipartimento del Tesoro USA ha deciso di inserire nella black list Tornado Cash, il servizio di crypto mixer. Inoltre, ha disposto delle sanzioni penali a chiunque interagisca con gli indirizzi Ethereum, ritenuti protagonisti di attività illecite da parte dell’OFAC.

A seguito di questa notizia, Circle, l’organizzazione emittente della stablecoin USDC, ha deciso di congelare tutti i fondi in USD Coin appartenenti ai wallet bannati. 

La situazione si sta facendo più grave di quello che si pensasse e MakerDAO sta pensando di vendere tutti gli USDC detenuti come collaterale nel protocollo.

Rune Christensen, co-founder di MakerDAO, interviene con un commento che fa quasi pensare che la decisione sia necessaria:

“Ne discuteremo durante una call di stasera ma credo che dovremmo seriamente considerare di prepararci al depeg da USD… è quasi inevitabile che questo accadrà ed è bene farlo con un’enorme quantità di preparazione”.

Il problema principale risale nel fatto che, attualmente, il 60% dei DAI in circolazione è garantito da USDC. 

Se si volesse semplicemente venderli sul mercato, bisognerebbe bruciare in proporzione tutti i DAI che sono collateralizzati da quel determinato asset. È chiaro che questa sia la scelta più improbabile, considerato che sono fondi detenuti nei wallet degli utenti.

Inoltre, DAI perderebbe istantaneamente il legame con il dollaro, in quanto più della metà delle unità in circolazione diventerebbe uncollateralized, ovvero privo di collaterale.

In questo caso, verrebbe proprio a mancare il meccanismo alimentato dal Price Stability Module (PSM), che garantisce il peg con il dollaro grazie all’emissione di prestiti overcollateralized. 

Al momento della scrittura, il collateralization ratio generale dell’intero protocollo è pari al 144,64%, segno di uno stato di salute positivo.

Stando ai dati di Makerburn, i DAI garantiti da stablecoin sono pari all’81,9% dell’offerta circolante. Questo rapporto è cresciuto in concomitanza del crollo del mercato crypto, che ha visto sostituire la quota di collaterale in crypto a favore di quella costituita da stablecoin. 

makerburn dati
Grafico che mostra la variazione dei quattro parametri riportati durante gli ultimi sei mesi

Una possibile soluzione per gli USDC da smobilizzare, ma pur sempre catastrofica

Si potrebbe pensare di scambiare tutte le unità con il relativo controvalore in ETH. Questo, però, genererebbe una grave instabilità a DAI, che la renderebbe troppo esposta ad un solo asset volatile.

Bisognerà comunque vedere se il debt ceiling imposto dal PSM per quel collaterale venga rispettato. Infatti, proprio per garantire un’adeguata diversificazione all’interno dell’ecosistema, la community sceglie una soglia. Questo livello indica il numero massimo di DAI che possono essere emessi per ogni tipo di collaterale. 

In caso di estrema necessità, comunque, potranno essere create nuove Vault che fanno riferimento allo stesso asset, come già avviene, ma con parametri diversi. 

Perché quest’operazione mette in serio rischio la stabilità del protocollo

Come già accennato, l’eccessiva dipendenza da una sola crypto genererebbe un grave problema legato alla stabilità del protocollo.

Il mercato delle criptovalute è per definizione molto volatile e se il prezzo di ETH dovesse scendere a seguito dell’operazione, allora quasi tutti i DAI in circolazione diventerebbero altamente sotto-collateralizzati. 

Questo, come già successo a UST a seguito del crollo di LUNA, finirebbe per far perdere alla stablecoin di Maker il legame 1:1 con il dollaro. 

Se ciò dovesse accadere, potrebbe crearsi una reazione a catena all’interno dell’ecosistema DeFi di Ethereum. Il motivo risiede nel fatto che, oramai, DAI è troppo interconnessa con gli altri protocolli e un suo crollo potrebbe risultare in un evento di natura sistematica. 

Non a caso, anche il co-fondatore di Ethereum, Vitalik Buterin, appare molto preoccupato, tanto da sottolineare le potenziali criticità di questa scelta:

“È una terribile e rischiosa idea. Un calo significativo nel prezzo spot di ETH potrebbe rendere il collaterale a supporto di DAI sottovalutato.”

Si aggiunge poi Robert Leshner, fondatore di Compound Finance, che interviene sulle implicazioni che tale decisione potrebbe avere sull’intero settore DeFi:

“Convertire DAI in un asset con prezzo elastico lo rovinerà, punto”.

Eliano Martellucci
Eliano Martellucci
Eliano è laureato in Economia e gestione aziendale e sta per concludere gli studi specialistici in Finanza presso l'Università di Trento (UNITN). Si appassiona al mondo crypto e blockchain durante l'estate del 2017 e da lì non lo ha più abbandonato. Ora lavora come editor & SEO specialist in Cryptonomist, scrive articoli ed investe, sia in asset Blue Chip, che in fase iniziale. Inoltre, sta sviluppando il suo ultimo progetto di tesi dal titolo: "Uno studio sulla Sentiment Analysis del mercato crypto attraverso algoritmi di Machine Learning in python".
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