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Celsius Network ha attirato 30 potenziali offerenti per l’acquisizione dei suoi asset

Celsius Network, la società di prestito di criptovalute in fallimento, ha attirato 30 potenziali offerenti per l’acquisizione dei suoi asset, ricevendo l’approvazione per il prelievo per una minoranza dei suoi clienti. 

Celsius Network: 30 offerenti per i suoi asset e il prelievo per una minoranza di clienti

La società di lending crypto che si è dichiarata insolvente lo scorso luglio, Celsius Network, ha aggiornato il suo status:

“Oggi abbiamo aggiornato la Corte sui progressi che stiamo compiendo in Celsius. Abbiamo parlato della nostra posizione finanziaria, del nostro lavoro su un piano di riorganizzazione autonomo (NewCo) e del processo di marketing in corso, tra gli altri argomenti.

La presentazione che abbiamo condiviso con la Corte questa mattina è disponibile qui.

Si ricorda che la data limite, ovvero l’ultimo giorno utile per presentare una richiesta di risarcimento, è fissata al 3 gennaio 2023. Ulteriori informazioni sul processo di presentazione delle richieste di risarcimento sono disponibili su Stretto.”

In pratica, secondo una presentazione depositata il 20 dicembre, pare che Celsius abbia raccolto 30 potenziali offerenti per i suoi asset e abbia ottenuto il via libera per la restituzione di alcuni fondi dei suoi clienti. 

Nello specifico, sono state contattate più di 125 imprese, ma solo 30 di queste hanno avuto la possibilità di entrare in trattativa con proposte di acquisizione dei loro asset, o di migrazione dei clienti Celsius verso le loro piattaforme, o, ancora, di offerte anche per i singoli asset. 

La scadenza di tali offerte era prevista per il 12 dicembre, ora Celsius Network avvisa che l’asta per i vari asset è fissata al 10 gennaio. 

Celsius Network e il via libera per la restituzione di alcuni fondi crypto

Stando ai dati, pare che Celsius avrebbe avuto un deficit di 1,2 miliardi di dollari già lo scorso novembre, costituito in gran parte dai depositi degli utenti a cui è stata bloccata la possibilità di prelievo. Tuttavia, il totale del valore delle crypto ammontava a 1,75 miliardi di dollari. 

Nonostante queste cifre esorbitanti, pare che la società di lending sia riuscita a generare un flusso di cassa operativo positivo ogni mese, continuando a stanziare ulteriori impianti di mining. 

Proprio per questo motivo, Martin Glenn, il giudice fallimentare, ha accolto la mozione del primo settembre, consentendo a Celsius di riattivare i prelievi, anche se per una minoranza di clienti. 

E infatti, si tratta del prelievo dei soli asset detenuti nel Custody Program, per importi inferiori a 7.575$. 

I grossi prelievi effettuati dai dirigenti prima della dichiarazione della bancarotta 

Secondo quanto era emerso a ottobre, pare che i dirigenti di Celsius avrebbero ritirato circa 42 milioni di dollari in crypto, prima che i prelievi fossero stati bloccati per i clienti

In pratica, tra maggio e giugno, quello che all’epoca era il CEO, Alex Mashinsky, il co-fondatore Daniel Leon e il Chief Technology Officer, Nuke Goldstein avrebbero eseguito i prelievi in BTC, ETH, USDC, e in CEL, il token di Celsius. 

Nello specifico, Mashinsky avrebbe ritirato 10 milioni di dollari, Leon 7 milioni in crypto e 4 milioni in CEL. Goldstein, invece, avrebbe ritirato inizialmente 13 milioni di dollari in crypto versandoli su altri conti gestiti da Celsius, con 550.000$ che poi sarebbero usciti dall’ecosistema di Celsius. 

Probabilmente tali prelievi erano anche legittimi, ma visto la dichiarazione di bancarotta a luglio, tali azioni potrebbero suggerire che i dirigenti già sapevano della situazione settimane, se non mesi, prima. 

E infatti, altri dirigenti come lo Chief Compliance Officer dell’azienda, Oren Blonstein, il Chief Risk Officer Rodney Sunada-Wong e il nuovo CEO Chris Ferraro, non effettuarono alcun prelievo significativo durante quel periodo pre-fallimentare

Le curiose connessioni finanziarie tra FTX e Celsius

La Dirty Bubble Media ha condotto un’indagine in cui avrebbe scoperto delle vere e proprie connessioni finanziarie tra Celsius e il crypto-exchange collassato più tardi, FTX.

In pratica, Celsius Network avrebbe utilizzato FTX per acquistare il proprio token CEL nel 2021 per una cifra intorno ai 40 milioni di CEL. Inoltre, coincidevano anche con un round di finanziamento da 750 milioni di dollari. 

Dopo che Celsius ha congelato i suoi prelievi, la stessa società avrebbe liquidato milioni di dollari di CEL dei suoi clienti tramite l’exchange FTX. Tali fondi sarebbero serviti poi per rimborsare i prestiti DeFi. 

In questo senso, FTX è diventato creditore di Celsius grazie anche ad un prestito di 104 milioni di dollari. 

A quell’epoca, Sam Bankman Fried aveva twittato a tal proposito, lasciando intendere che fosse intenzionato ad acquistare ciò che rimaneva di Celsius, peccato che però, in questo mese, lui stesso è stato arrestato per truffa. 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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