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Le azioni della First Republic Bank crollano dopo che i clienti hanno ritirato 100 miliardi di dollari dai depositi

Breaking: Il governo americano sta organizzando un piano di salvataggio per la First Republic Bank dopo che le azioni della banca hanno perso il 60% al NYSE in una sola settimana di contrattazioni.

Nel primo quadrimestre 2023 la banca ha registrato deflussi di depositi per oltre 100 miliardi di dollari, mettendo in ginocchio la stock e influenzando negativamente tutto il settore delle banche private regionali.

Vediamo insieme tutti i dettagli

Il Governo americano pianifica di salvare la First Republic Bank, mentre le azioni crollano

Il governo degli Stati Uniti d’America guidato dall’amministrazione Biden sta organizzando un meeting riservato per organizzare il salvataggio della First Republic Bank e delle sue azioni, crollate a picco negli ultimi giorni di trading sui mercati.

Nel frattempo i dirigenti della Banca privata si stanno affrettando per creare un accordo con le autorità di regolamentazione statunitensi per evitare un’acquisizione forzata.

Non sono ancora noti i motivi per cui il governo americano abbia preso in considerazione l’idea di iniettare liquidità, con l’aggravante del problema inflazione, per salvare una banca privata regionale, né tantomeno sono note le fonti di questa news.

Quello che sappiamo è che al tavolo dei negoziati si stanno sedendo anche altri attori come banche e società di private equity.

Intanto la dirigenza della First Republic bank ha dichiarato in una nota delle ultime ora:

Siamo impegnati in discussioni con più parti sulle nostre opzioni strategiche, pur continuando a servire i nostri clienti

La First Republic è diventata l’epicentro della crisi bancaria regionale degli Stati Uniti a marzo, dopo che è stata innescata una corsa agli sportelli dei correntisti per ritirare tutti i depositi effettuati sull’istituto che rischia il fallimento.

Le discussioni in merito ad un sostegno di liquidità per la First Republic Bank sono attive sin dal 16 marzo, dopo che 11 dei maggiori prestatori statunitensi hanno depositato 30 miliardi di dollari per arginare la crisi ed evitare il peggio, come accaduto con la Silicon Valley Bank e Signature Bank.

Da questa settimana tuttavia, le pressioni si sono fatte più forti visto che la banca privata ha annunciato che nel primo quadrimestre 2023 si sono registrati deflussi sui depositi per oltre 100 miliardi di dollari innescando un sell-off sul titolo quotato al NYSE, che da lunedi ha perso circa il 60% del proprio valore.

I funzionari statunitensi stanno considerando un accordo con il settore privato piuttosto che lasciare che l’amministrazione FDIC inizi operazioni di liquidazione per la banca insolvente.  

Tuttavia, molte delle opzioni proposte inclusa la vendita di asset o la creazione di una “bad bank” che isoli i suoi asset sottomarini finora non sono riuscite a portare a un accordo.

Sarà interessante vedere se la First Republic riuscirà a coprire i buchi del suo balance sheet o se il suo fallimento innescherà la crisi di altri istituti regionali, con conseguenti danni ai correntisti ed agli investitori.

Il crollo delle azioni della First Republic Bank

Dall’inizio di questa settimana l’azione della First Republic Bank è crollata sul mercato del NYSE proprio a causa della fuga della notizia riguardante il deflusso di capitali dall’istituto creditizio regionale.

In particolare i dati parlano di una corsa agli sportelli di oltre 100 miliardi di dollari, una cifra spaventosa se pensiamo che la stock della banca capitalizza attualmente poco più di 1 miliardo di dollari.

Tutti i dati Y/Y come entrate, reddito netto, margine di profitto netto e utili per azione hanno subito variazioni negative in doppia cifra, mentre il titolo ha perso circa il 95% dall’8 marzo 2023.

Solo nelle ultime ore sembra che l’azione si stia leggermente riprendendo, segnando un +8,79% nella giornata, alimentato dalle speranze di un bailout con iniezioni di liquidità da parte del governo.

grafico prezzo azioni first republic bank
Grafico orario del prezzo delle azioni FRC

La situazione tuttavia sembra tutt’altro che tranquilla: la ripresa temporanea delle ultime ore è solo la punta dell’iceberg di un titolo che sta cadendo a picco negli ultimi 2 mesi.

A dire la verità è da oltre 1 anno e mezzo che $FRC realizza performance disastrose sui mercati, proprio come la maggior parte dei titoli bancari che hanno sofferto le politiche restrittive della Fed e l’aumento dell’inflazione del dollaro.

Negli ultimi 2 mesi però i timori legati ad un fallimento dell’istituto di credito si sono moltiplicati, portando gli investitori a scaricare pesantemente la stock sui mercati e creando una pressione di vendita impressionante.

Il grafico di $FRC sembra quello di una shitcoin crypto che ha appena eseguito un rugpull tirando via tutta la liquidità sul mercato.

Peccato che in questo caso, ci troviamo di fronte al titolo di una banca privata americana, che avrebbe dovuto tutelarsi da queste situazioni che rischiano di mettere in crisi l’intero settore bancario.

grafico mensile prezzo frb
Grafico mensile del prezzo delle azioni FRC

Bitcoin sta beneficiando della crisi bancaria americana?

Bitcoin in questi giorni sembra stia beneficiando della situazione incerta che stanno vivendo le piccole banche private degli Stati Uniti, soprattutto la First Republic Bank e la sua azione.

Nelle ultime 24 ore la principale criptovaluta del settore registra un incremento di circa il 2%, tornando a contendersi il livello dei 30 mila dollari.

Il crollo della Silicon Valley Bank e della Signature Bank sono stati i principali volani del rally dei prezzi dell’industria crypto in tutto il mese di marzo. 

In questo contesto Bitcoin è cresciuto del 23% in 30 giorni, mentre 250 miliardi di dollari sono entrati in tutto il settore delle criptovalute.

Quando, come nel caso della First Republic Bank, si diffondono timori riguardo il rischio di un fallimento, gli investitori percepiscono Bitcoin come un bene rifugio, capace di resistere a queste situazioni di turbolenza, come se Bitcoin fosse il rimedio dei mali che vengono innescati dalle crisi bancarie regionali negli USA

D’altronde la natura decentralizzata della criptomoneta prevede il discostamento da tutte le attività in cui vi è un intermediazione di qualsiasi tipo, in linea con gli ideali del P2P money.

Se la crisi americana dovesse prolungarsi ancora per mesi, probabilmente BTC potrebbe prolungare il rally in maniera indisturbata. 

Sul fronte dell’analisi tecnica c’è da porre attenzione al MACD che su time frame settimanale sta per entrare in zona iper comprata.

Nonostante questo indicatore possa restare per molto tempo in questa condizione è da considerare come monito per un possibile pausa del rally di BTC qualora il trend dovesse invertirsi.

grafico prezzo bitcoin
Grafico settimanale del prezzo di Bitcoin
Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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