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Latam Insight: Javier Miller difende le sue idee libertarie al WEF di Davos e sostiene il petro del Venezuela

Secondo quanto riportato da “Latam Insight”, che riprende le ultime crypto news più rilevanti in America Latina, il Presidente argentino Javier Miller avrebbe difeso le sue idee anarco-capitaliste durante il World Economic Forum (WEF) tenutosi a Davos dal 15 al 19 gennaio 2024.

Durante l’evento Miller ha anche colto l’occasione per difendere il petro venezuelano, criptovaluta emessa dal medesimo Stato nel 2018 sotto la guida del presidente Nicolas Maduro, contro le grinfie dei suoi detrattori.

Pochi giorni prima, il petro era stato dato per spacciato con il Venezuela che si stava preparando a liquidare la moneta per bolivares.

Vediamo tutto nei dettagli di seguito.

Latam news: le idee libertarie di Javier Miller ed il suo intervento al WEF di Davos

Secondo quanto emerso nell’ultima settimana dal compendio di notizie crittografiche dell’America Latina “Latam Insight”, il Presidente argentino Javier Miller ha fatto parlare di sé durante l’ultimo World Economic Forum tenutosi dal 15 al 19 gennaio a Davos, cittadina svizzera del Cantone dei Grigioni.

Durante l’evento, in cui ogni anno si riuniscono le personalità politiche ed economiche più celebri del mondo per discutere e definire problematiche attuali e obiettivi futuri comuni, MIller ha  colto l’occasione per ribadire il suo orientamento anarco-capitalista e le sue idee di carattere libertario.

In particolare al WEF di Davos, il presidente dell’Argentina ha sottolineato quelli che secondo lui sono i pericoli derivanti dal collettivismo e dal socialismo, che potrebbero mettere in difficoltà i Paesi occidentali.

Ecco quanto dichiarato da Miller:

“L’Occidente è in pericolo, è in pericolo perché coloro che dovrebbero difendere i valori dell’Occidente si ritrovano cooptati da una visione del mondo che, inesorabilmente, porta al socialismo, e di conseguenza alla povertà”

In una visione politica conservatrice simile a quella adottata in Venezuela, Miller al Davos ha rigettato la sinistra  e la questione della giustizia sociale, che a sua detta nasconde violenza e coercizione legalizzata dallo Stato.

Il suo orientamento politico si rifà a quello anarco-capitalista, tipico delle teorie più radicali del  laissez-faire dei primi anni del ‘900, in cui al centro dell’economia di un paese vi è la figura dell’imprenditore, che viene visto come un “benefattore sociale” e come un “eroe”.

Il presidente 53enne, noto per il suo appoggio al mondo delle criptovalute, fa parte del partito “La Libertad Avanza” e mentre rifiuta di appartenere all’ ultradestra, riflette un impegno politico lontano dalle teorie socialiste che hanno guidato l’America Latina negli ultimi anni.

In passato ha aderito anche alla Carta di Madrid, documento promosso dal partito dell’estrema destra spagnola Vox  che propone di frenare l’espansione del comunismo nella regione iberoamericana.

All’interno delle sue teorie radicali, troviamo l’appoggio verso la compravendita di organi e della creazione di un mercato delle adozioni, così come il sostegno per la  liberalizzazione della vendita di armi.

Inoltre Miller, che si è fatto conoscere prima di essere eletto presidente come polemico televisivo oppositore dell’ex classe politica corrotta argentina, vorrebbe distruggere la Banca Centrale del suo Paese.

Questo il suo intervento integrale al Davos:

Il Presidente argentino difende il petro in Venezuela contro gli attacchi dei suoi detrattori: il sud america lavora per regolamentare le criptovalute

All’interno di Latam Insight, è emerso anche come Miller durante il WEF a Davos abbia difeso il Venezuela e la sua criptovaluta Petro contro presunte indiscrezioni trapelate la scorsa settimana.

Infatti, pochi giorni fa, l’Asonacrip, gruppo venezuelano di criptovalute, aveva diffuso la notizia che il governo venezuelano si sarebbe preparato in breve tempo a liquidare tutti i petros in circolazione, scambiandoli automaticamente con la valuta fiat bolivares.

Sebbene non ci fossero state comunicazioni ufficiali dal governo, l’informazione sembrava credibile visto che nel frattempo il Venezuela aveva liquidato altri 15 asset crittografici, tra cui anche BTC, LTC e DASH, presenti nel suo balance sheet.

Miller, però, smentisce tutto ed afferma che il petro è salvo e non verrà liquidato a favore di bolivares.

il criptoasset è ancora disponibile nel sistema di portafoglio del governo, ovvero nella piattaforma Homeland, ed i cittadini possono utilizzare la risorsa per i risparmi o per le transazioni quotidiane.

Non sappiamo però quanto potrà resistere la criptovaluta di Stato, visto e considerando che non è mai stata eletta moneta a corso legale e che dal 2018, anno in cui è stata adottata da Nicolas Maduro, non è mai stata ampiamente utilizzata né in Venezuela né al di fuori di essa.

La crypto negli ultimi anni è servita principalmente ad eludere le sanzioni degli Stati Uniti, dunque potrebbe avere un futuro molto turbolento.

In merito alla notizia, il sostenitore del Petro “Petro Divisa” si è scagliato su X contro i detrattori della crypto, lamentando un forte coinvolgimento di fake news supportate dal Ministro della comunicazioni del Paese.

Nel frattempo le news di Latam mettono in mostra i progressi politici del territorio latino americano che si sta avvicinando ideologicamente sempre di più ad un contesto monetario in cui le criptovalute ricoprono un ruolo centrale.

In particolare il governo colombiano sta lavorando per produrre una regolamentazione in materia monete digitali ancorate su blockchain, in modo da supportare questo tipo di asset class emergente.

Il ministro colombiano dell’economia RIcardo Bonilla ha partecipato insieme al Miller al WEF a Davos per ribadire il suo impegno nella stesura di un disegno di legge che possa dare spazio alle criptovalute nel territorio sudamericano.

Queste le sue parole durante l’evento:

“In Colombia sono già iniziati i lavori e, sulla base di un tavolo di lavoro, si sta elaborando un disegno di legge per regolamentare le criptovalute”

A novembre, il presidente colombiano Gustavo Petro ha promosso un incontro con gli esperti di blockchain provenienti da JAN3 e altri progetti, al fine di esplorare le possibilità di implementare questa innovativa tecnologia in diversi settori del Paese. 

Durante la discussione, sono stati esaminati i potenziali benefici derivanti dall’applicazione della blockchain, con un focus particolare sui processi di fatturazione nel sistema sanitario e la gestione dei registri catastali.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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