In questo articolo vediamo gli ultimi aggiornamenti sul prezzo di Bitcoin: tra un RSI daily che è tornata pressoché neutrale dopo una discesa nel mese di marzo e dati degli ETF poco incoraggianti, la principale criptovaluta del mercato si trova in bilico tra un ritorno sopra i massimi e un pesante ritracciamento.
Vediamo tutti i dettagli di seguito.
Summary
Analisi del prezzo di Bitcoin: RSI daily torna sotto i 50 punti e gli ETF mostrano una fase di stallo
Dopo un inizio 2024 pazzesco per Bitcoin in cui sono stati raggiunti nuovi record di prezzo, ecco che il suo outlook sembra ora tornare neutrale.
Subito dopo il raggiungimento di nuovi massimi storici a 73.650 USD, la moneta più grande in termini di capitalizzazione di mercato ha iniziato una fase di flessione a ribasso, che l’ha portato ad essere scambiata all’interno dell’ampio trading range 71.000-62.000 USD.
L’RSI daily, che da inizio febbraio aveva iniziato un grande fase di rialzo raggiungendo anche valori ipercomprati, è tornata in questo momento appena sotto i 50 punti.
L’indicatore, che testimonia lo stato di forza di un trend grafico, dopo l’ultimo drawdown pasquale è tornato in uno stato neutrale e non ci da indicazioni chiare sulle possibili prossime mosse della criptovaluta.
Ad ogni modo è interessante osservare come l’RSI di Bitcoin ha raggiunto poco fa i valori registrati appena prima che gli inflow degli ETF iniziassero a togliere supply dal mercato spingendo il prezzo verso ambiziose fasce di prezzo.
Se Bitcoin dovesse rimbalzare con convinzione da qui, potremmo aspettarci un pattern simile a quello avviato dai primi giorni di febbraio, con una tendenza prevalentemente bullish.
Se invece il rimbalzo non dovesse esserci e l’oro digitale rimanesse intrappolata sotto il livello chiave dei 70.000 USD, potrebbe verificarsi un altra leg down dei prezzi con L’RSI che molto probabilmente farebbe visita alla zona dei 40 punti.
Indicativamente la prima fermata in caso di sciacquone ribassista è quella dei 63.000 USD, dove confluisce la media mobile esponenziale a 50 periodo su grafico daily.
Il prossimo supporto è invece individuabile nelle zone poco superiori ai 60.000 USD, dove se l’attività dei tori non dovesse bastare per sostenere l’asset potrebbe verificarsi un movimento ad alta volatilità con il limite inferiore fissato a 52.000 USD.
Per ora nessuno dei due scenari vede una probabilità maggiore di concretizzazione, quantomeno finché non avremo un indizio aggiuntivo dalla prossima price action dell’asset, o finché non integreremo altri dati all’analisi tecnica.
Sarà molto interessante osservare anche come si muoveranno i volumi dei mercati spot, scesi di intensità da marzo in poi, in un contesto di discesa anche per i volumi degli ETF.
Dati sugli inflow dei Bitcoin ETF a Wall Street
Per poter avere un quadro più completo della situazione, diamo un’occhiata agli ultimi dati riguardanti gli inflow degli ETF Bitcoin negli Stati Uniti.
Secondo quanto riportato da Farside, dopo l’ultima settimana di marzo che aveva visto una fase di ripresa in termini di flussi di capitale nelle borse crittografiche regolamentate, le attività dei Fund Manager sono tornate a registrare numeri di poco conto nei primi giorni di Aprile.
In particolare il giorno di Pasquetta è stato all’insegna delle vendite con 85,7 milioni di dollari che sono usciti dal mercato e GBTC che ha proseguito la sua attività distributiva.
Il giorno seguente abbiamo osservato flussi leggermente positivi per 40 milioni di dollari, dove questa volta il venditore più accanito è stato ARKB , che incredibilmente ha superato GBTC per la prima volta da gennaio.
Ieri i dati sono tornati positivi con un flusso in entrata di 113,5 milioni di dollari, sospinto dagli acquisti di FBTC, IBIT e BITB e contrastato dalle solite vendite di GBTC.
Complessivamente il quadro degli ETF rimane positivo anche se più traballante rispetto alle scorse settimane dove si osservavano fasi esclusivamente di inflow o di outflow.
Ora, infatti, iniziamo ad alternare giorni palesemente positivi a giorni in cui i deflussi prendono il sopravvento.
Ad ogni modo oggettivamente fino ad ora i numeri sono stati super positivi: da gennaio registriamo un inflow complessivo di 12,19 miliardi di dollari, con una media giornaliera di 214 milioni di dollari, un massimo positivo giornaliero di 1,04 miliardi di dollari in ingresso e un minimo negativo di 326 milioni di dollari in uscita.
Ora, affinché la price action di Bitcoin possa puntare nuovamente verso l’obiettivo dei 70.000 USD, dobbiamo prima di tutto sperare che i dati della giornata di oggi giovedì 4 aprile e quella di domani riportino attività di trading positive in termini di influssi.
Se invece anche a Wall Street si preferirà vendere le proprie posizioni, possiamo già da ora scommettere un prezzo della criptovaluta nel weekend inferiore ai 65.000 USD, con gli orsi che punteranno per spingere le quotazioni fino a 60.000 USD.
Molto interessante in questo contesto osservare come piano piano l’influenza di Grayscale inizia a farsi sentire meno, a favore degli altri competitor come BlackRock, Fidelity e Ark.
A breve potremmo osservare una situazione meno monopolizzata, dove le svendite di GBTC non avranno più lo stesso impatto negativo attuale.
