HomeCriptovaluteBitcoinBitcoin news: la volatilità torna sul mercato mentre gli holder continuano ad...

Bitcoin news: la volatilità torna sul mercato mentre gli holder continuano ad accumulare satoshi

Le ultime news per Bitcoin e iI mercato crypto parlano di un ritorno alla volatilità dopo un periodo passato all’insegna dei bassi volumi di scambio sugli exchange centralizzati.

In questo delicato contesto come questo, a cui va aggiunta la complessità dei dati macro negli Stati Uniti, gli holder della valuta crittografica stanno continuando imperterriti ad accumulare satoshi, in previsione della prossima bull run.

Vediamo insieme tutti i dettagli.

Ultime Bitcoin News: liquidità ai minimi storici, ma la volatilità del crypto asset torna a farsi vedere

La news della richiesta formale alla SEC da parte di Blackrock, per la creazione di un ETF spot su Bitcoin, ha portato la volatilità del crypto asset a riemergere dopo mesi di bassa attività di trading.

Le piazze d’affari crypto nelle ultime settimane hanno registrato uno dei livelli più bassi per quanto riguarda volumi di scambio e liquidità dei mercati, sin dalla bull run del 2021.

L’ultimo rally che ha spinto Bitcoin sopra i 30.000 dollari ha permesso uno swing positivo dell’indice della volatilità dei prezzi, che tuttavia rimane ancora a livelli molto bassi.

Nel dettaglio la deviazione standard dal prezzo medio registrato su base mensile per Bitcoin è passata dall’1,6% di fine maggio all’attuale 2,57%.

Per rendere l’idea, a giugno 2021, nel mezzo del rialzo dei prezzi di tutto il settore crypto, tale dato ha oltrepassato la soglia del 6%.

Un mercato con le condizioni attuali che riflettono bassa liquidità e volatilità in leggera ripresa, in un movimento complessivo prezzi che ha visto lateralità a seguito dell’ultimo pump, è sinonimo di indifferenza da parte degli operatori finanziari.

Ricordiamo che bassa liquidità è sinonimo di potenziale manipolazione dei prezzi da parte delle whale, che con relativamente poco capitale, riescono a muovere il mercato nella direzione che preferiscono. È fondamentale non farsi ingannare da falsi movimenti e spike improvvisi in questo delicato periodo.

Anche il mercato delle opzioni rimane inesorabilmente privo di interesse: la volatilità degli strumenti derivati su Bitcoin, prima della news di Blackrock, aveva toccato uno dei livelli più bassi degli ultimi 3 anni.

A partire dal 18 giugno tuttavia abbiamo assistito  ad uno spike di tale indice che è passato dal 42 al 57% nel giro di pochi giorni, per poi stazionare ai valori attuali pari al 47%.

Probabilmente queste condizioni di latenza nel mercato crypto si protrarranno anche nei prossimi mesi, suggerendo tuttavia che il peggio ormai potrebbe essere dietro le nostre spalle.

Gli holder continuano ad accumulare Bitcoin anche durante l’ultimo l’incremento dell’indice della volatilità

Nonostante recentemente Bitcoin abbia toccato i minimi pluriennali negli indici della volatilità e del volume di scambio, possiamo constatare che gli holder della moneta crittografica più capitalizzata al mondo sono in costante fase di accumulo.

Infatti, poco importa della situazione di mercato a chi tende a fare DCA su Bitcoin senza dare troppa importanza al prezzo della criptovaluta.

La resilienza della domanda è supportata dall’avvicinamento al tanto atteso evento dell’halving di Bitcoin, che si verificherà tra circa 300 giorni.

In generale, i mesi antecedenti all’evento che determina il dimezzamento dei premi per i miner, impegnati nella produzione blocchi, causa statisticamente un aumento dei prezzi per BTC, che diventa più costoso in ottica dell’incremento della scarsità in ambito digitale.

Gli holder approfittano dei mercati poco appetibili agli occhi dei traders, per fare scorta di satoshi e continuare imperterriti la propria strategia di accumulazione.

Mentre i saldi di miner, exchange e whale diminuiscono, gli accumulatori del principale crypto asset aggiungono in media 42.200 BTC a mese, assorbendo un’importante fetta della supply circolante.

Osservando il grafico del “Bitcoin Hodler Net Position Change” possiamo intuire, sulla base dell’esperienza passata, che questo quadro potrebbe continuare in questa direzione per altri 6-12 mesi, in attesa dell’aumento dei prezzi del mercato crypto e dell’inizio di una fase rossa inversa.

Sarà fondamentale osservare come reagirà il mercato e come si comporteranno le varie entità dell’ecosistema Bitcoin, in una situazione di mercato così complessa, che vede comparire tensioni tra investitori ed enti regolatori negli Stati Uniti ed incertezza anche nei dati macro.

Gli analisti di Bitfinex, in un report settimanale che analizza i movimenti on-chain del settore crypto, suggeriscono di fare attenzione all’evoluzione delle metriche che abbiamo presentato.

“Mentre il mercato continua a trasformarsi in risposta alle sue dinamiche intrinseche e ai fattori esogeni, compresi i cambiamenti normativi, la resilienza e l’adattabilità del mercato delle criptovalute continueranno a essere sottoposte a un esame rigoroso”

Uno sguardo ai dati macro negli Stati Uniti

Dopo aver analizzato gli indici della volatilità del Bitcoin e aver osservato il comportamento degli holder della criptovaluta, diamo ora un’occhiata alla situazione macroeconomica in USA.

Proprio ieri l’asset manager dell’istituto bancari HSBC ha avvertito gli investitori che gli Stati Uniti potrebbero cadere in recessione a partire dal Q4 2023, portando il Paese ad una condizione di decrescita economica per almeno 1 anno.

Molti altri indicatori come il “Leading Economic Index” (LEI), che prevede l’attività economica futura di una nazione, indica che gli USA hanno registrato il 14° mese consecutivo di decrescita economica, con un declino dello 0,7% durante il mese di Maggio.

Ad ogni modo il pericolo di recessione è ostacolato dalla presenza di una solidità del mercato del lavoro e dalla ripresa del settore immobiliare.

I prezzi delle case negli Stati Uniti hanno registrato un importante aumento che non si vedeva dal 2016, dando segnali di ripresa per l’economia.

Secondo i dati del dipartimento del commercio, il tasso di costruzione di nuovi immobili è aumentato del 21,7% su base annua raggiungendo un picco di 1.63 milioni di nuove abitazioni per la popolazione del Paese.

Anche le nuove richieste di messa in opera di cantieri edile è cresciuta del 5,2% nell’ultimo anno, che corrisponde a 1,49 milioni di nuove unità.

A complicare la situazione c’è però il doloroso aumento dei tassi di interesse su mutui fissi per le famiglie, che non vedevano interessi così alti dal 2008.

A partire da settembre 2021, il “mortgage rate” sui mutui a tasso fisso a 30 anni, ha registrato un incremento del 4,2% se calcoliamo il top di Novembre 2022.

Ora la situazione sembra essere sotto controllo, con il peggio ormai alle nostre spalle, visto che il 2023 ha osservato una stabilizzazione di questo dato.

Rimane, tuttavia, centrale osservare come evolverà la situazione dell’industria immobiliare, e se le famiglie riusciranno a sopportare interessi così alti e continueranno ad alimentare l’economia con l’acquisto di nuove case, o preferiranno risparmiare denaro causando una contrazione dei prezzi sui mercati.

A rendere ancora più elettrizzante il quadro macroeconomico, c’è di mezzo la Federal Reserve che ha annunciato di voler intraprendere un’inversione di tendenza verso politiche monetarie più espansive agli inizi del 2024.

Nei prossimi mesi però gli investitori si aspettano altri due incrementi dei tassi d’interesse sui titoli di stato, con il 71.9% di essi che attendono un rialzo di 25 punti base nel prossimo meeting della FED il 26 luglio.

Powell è cosciente del fatto che l’inflazione è rimasta troppo elevata durante gli ultimi anni di restrizioni monetarie e non sarà facile riportarla ai valori prestabiliti del 2%.

Nell’ultimo incontro che i funzionari federali ha evidenziato l’importanza di una sostenibilità dei prezzi affinché il mercato possa beneficiare delle iniezioni di liquidità future senza perdere troppo terreno in questa fase delicata.

La situazione è davvero complessa: gli Stati Uniti sono in bilico tra i timori di una recessione economica con conseguente stagnazione della crescita economica del Paese, e la ripresa di politiche monetarie espansive supportate da una resilienza del settore immobiliare e del mercato del lavoro.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick