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Chainlink rivoluziona l’accesso al mondo RWA e alla tokenizzazione di fondi con JP Morgan, BNY Mellon e State Street

La società americana di infrastrutture del mercato finanziario DTCC e l’oracolo Chainlink hanno appena concluso un importante progetto pilota Smart NAV che mira ad accelerare il processo di creazione ed emissioni di fondi tokenizzati all’interno del settore RWA.

Al programma hanno partecipato colossi del mondo finanziario e bancario come JP Morgan, BNY Mellon State Street, Franklin Templeton, Invesco ed altri ancora.

Il token LINK è on fire: dopo la notizia ha spiccato il volo segnando un +20% circa nelle ultime 24 ore aggiungendo quasi 2 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato.

Vediamo tutto nei dettagli di seguito.

DTCC e Chainlink concludono con successo un progetto pilota “Smart NAV” in collaborazione con JP Morgan ed altri giganti bancari

La Depository Trust & Clearing Corporation (DTCC), società impegnata nei servizi di compensazione, regolamento e reporting commerciale dei mercati finanziari americani, ha concluso ieri un progetto pilota Smart NAV insieme al più grande oracolo del mondo blockchain Chainlink, coinvolgendo attori del calibro di JP Morgan.

Parliamo di un programma mirato a valutare la fattibilità e il valore del settore della fornitura di una soluzione di diffusione dei prezzi e dei tassi basata su DLT in grado di consentire nuovi vantaggi e supportare la sperimentazione nello spazio di gestione patrimoniale.

Semplificando possiamo considerare il progetto pilota come un tentativo di accelerare la creazione di fondi tokenizzati ,testando  i dati sul valore patrimoniale netto (NAV) dei fondi praticamente attraverso le infrastrutture blockchain e utilizzando il protocollo di interoperabilità CCIP di Chainlink.

I risultati emersi dal progetto pilota aumentano le possibili connessioni  future tra Chainlink e il mondo degli investimenti tradizionali, puntando alle diffusione delle pratiche di tokenizzazione di bei del mondo reale (RWA).

Diverse società multinazionali di investimento come BlackRock, Citi e HSBC hanno già dichiarato recentemente come la tokenizzazione dei fondi potrebbe garantire maggiore trasparenza al tessuto finanziario del Paese ed ampliare la flessibilità e l’efficienza dei capitali.

Secondo quanto riportato dettagliatamente nel rapporto della DTCC, lo smart NAV ha consentito a JP Morgan e agli altri soggetti partecipanti di recuperare i dati storici degli asset analizzati  senza la tenuta manuale dei registri e ha fornito soluzioni più ampie di interfaccia di programmazione dell’applicazione (API) per i dati sui prezzi.

Nel rapporto leggiamo quanto segue:

“ll pilota ha scoperto che fornendo dati strutturati sulla catena e creando ruoli e processi standard, i dati di base potrebbero essere incorporati in una moltitudine di casi d’uso sulla catena, come fondi tokenizzati e ‘ consumatore in blocco ’ contratti intelligenti, che sono contratti che detengono dati per più fondi”

Oltre a JP Morgan hanno aderito all’iniziativa altre 9 istituzioni finanziarie leader nel mercato americano, ovvero BNY Mellon, Edward Jones, Franklin Templeton, Invesco, MFS Investment Management, Mid Atlantic Trust, State Street e U.S Bank.

LINK reagisce bene alla notizia e segna un pump del 20%: bottom raggiunto!

Dopo il successo registrato nel progetto pilota Smart NAV, a cui hanno partecipato giganti del settore bancario come JP Morgan e State Street, il token di utilità di Chainlink (LINK) ha segnato un’ottima performance nel mercato crittografico.

Nelle ultime 24 ore LINK è cresciuto di circa il 20%, passando da 13,8 dollari agli attuali 16,4 dollari, segnando parallelamente un aumento significativo dei volumi di scambio e un balzo della capitalizzazione di mercato di quasi 2 miliardi di dollari.

Se consideriamo il range del  movimento a partire dai prezzi di apertura di mercoledì 15 maggio, l’apprezzamento della crypto è del 26,6%.

Dopo circa 2 mesi di price action ribassista, in cui LINK ha visto perdere quasi il 50% del proprio valore dal massimo dell’11 marzo al minimo del 13 aprile, ora sembra rivedere la luce.

Le quotazioni della moneta di Chainlink, che viene utilizzata in DeFi per pagare i servizi offerti dall’oracolo, sono tornate oggi sopra l’EMA 50 daily, suggerendo una potenziale inversione grafica e un recupero del momentum bullish.

Il pump arriva in concomitanza della ripresa dei mercati asiatici, in particolare quello cinese, il che potrebbe aver sostenuto un rally più significativo del previsto.

Anche BTC ed ETH hanno infatti registrato una crescita dei prezzi, ma ad un tasso molto inferiore rispetto a quello di LINK.

Ora per la crypto la sfida è quella di mantenere i prezzi al di sopra dei 16 dollari, puntando nel breve ad un recupero del livello chiave dei 20 dollari per poi proseguire la scalata rialzista verso nuovi massimi locali.

Se riuscirà ad attestarsi sopra i 23 dollari prima del raggiungimento del nuovo ATH di BTC, potremmo ipotizzare una seconda metà del 2024 brillante per la moneta.

Nel lungo periodo il successo di LINK è determinato dalla capacità dell’oracolo Chainlink di allargare e diffondere i propri servizi all’interno del panorama finanziario internazionale, portando la tokenizzazione dei fondi e la connessione tra blockchain e banche a livelli ancora inesplorati.

Nonostante le critiche che spesso vengono mosse a LINK, in quanto token con scarsa utilità, non possiamo non riconoscere l’importanza e la potenza dell’infrastruttura tecnologica di Chainlink e il suo potenziale esplosivo per il futuro del mondo RWA.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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