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Ethereum: la blockchain pianifica l’aggiornamento Pectra in due round distinti

Durante la “Consensus Layer Call 142” di ieri i maggiori sviluppatori della blockchain di Ethereum hanno scelto dividere il prossimo aggiornamento Pectra in due fasi.

L’implementazione della modifica del codice, già discussa ampiamente in oltre 4 anni di lavoro, richiede infatti una mole di lavoro eccessivamente grande per completare il tutto in un solo appuntamento.

In questo articolo ripercorriamo i principali topic di Pectra ed approfondiamo le tempistiche dell’aggiornamento. 

Tutti i dettagli di seguito.

Aggiornamento Pectra: grandi novità in arrivo per la blockchain di Ethereum

Dal 2020 ad oggi i core sviluppatori della blockchain di Ethereum hanno fatto un enorme lavoro fissando tutte le modifiche previste con l’aggiornamento Pectra.

Ora mentre Vitalik Buterin ed il suo team discutono delle ultime rifiniture, ecco che ci avviciniamo alla fase di implementazione effettiva.

Si prevede che l’aggiornamento Pectra introdurrà a breve una serie di funzionalità che miglioreranno notevolmente l’esperienza utente finale.

In primis, dopo le discussioni dell’EIP-3074, si è concordato che l’aggiornamento avrebbe introdotto la possibilità di delegare smart contract direttamente dai wallet Ethereum.

Questa novità apre le porte a pagamenti on-chain multipli e transazioni in gas con token ERC-20 diversi da ETH.

A questo si aggiunge il passaggio completo alla funzione di “account abstraction” che mette nelle condizioni l’utente di recuperare le chiavi private di un portafoglio passando per mezzi di social recovery. I fondi vengono dunque separati dalle chiavi di ogni account.

Da sottolineare, inoltre, come Pectra avrà un impatto determinante anche nella logica del consenso della blockchain di Ethereum.

L’aggiornamento prevede di aumentare di ben 64 volte i limiti per i depositi nella Proof-of-Stake, passando da 32 ETH a 2.048 ETH.

Ciò significa che una singola balena potrà fare staking attraverso un singolo indirizzo senza dover creare molteplici portafogli da 32 ETH. Questo particolare è molto utile perché alleggerisce il carico di lavoro di Ethereum e lo rende più efficiente.

Grandi fornitori come Lido e Coinbase avrebbero un vantaggio tangibile in tal senso.

Infine, con Pectra si prevede di implementare nuovi metodi per permettere alla catena di memorizzare grandi quantità di dati.

Uno di questi è il “verkle tree”, un nuovo sistema che permette di abbassare il costo del gas sul L1 introducendo prove zk all’interno della mainnet.

Lo stesso Vitalik Buterin avrebbe più volte ricordato la sua volontà di rendere le transazioni della blockchain sempre più “ZK-snark friendly”.

Pectra sarà diviso in due tappe: ecco le tempistiche

Visti i massicci interventi programmati, gli sviluppatori della blockchain di Ethereum hanno scelto di dividere in due fasi l’aggiornamento Pectra.

Durante la “Consensus Layer Call 142” svoltasi ieri, i core sviluppatori del team hanno discusso dell’infattibilità di completare tutte le implementazioni in un colpo solo.

Di fatto una mole così pesante di modifiche al codice potrebbe portare a bug ed attacchi informatici, pur eseguendo un test preliminare dell’aggiornamento.

Dividendo in due tappe Pectra, gli addetti ai lavori potranno concentrarsi su una modifica del software alla volta, limitando al massimo il rischio di errori.

Nel mezzo della call, si è parlato anche delle tempistiche con cui questi due round di aggiornamento dovrebbero vedere la luce.

Pur non rilevando date precise, gli sviluppatori hanno programmato il primo intervento sulla blockchain ad inizio 2025.  In questa fase saranno incluse otto proposte di miglioramento, tra cui l’EIP-7702 volto a migliorare l’esperienza utente nell’uso dei portafogli.

Il secondo pacchetto dell’aggiornamento include invece le proposte che mirano ad apportare modifiche alla macchina virtuale Ethereum. Parliamo dell’implementazione EOF e della funzione PeerDAS la quale migliora il campionamento della disponibilità dei dati, offrendo vantaggi alle reti L2.

Ad ogni modo, per la seconda fase di Pectra non è stato delineato un quadro preciso come nel primo, e non è stato dato un riferimento temporale.

Gli sviluppatori hanno riconosciuto che gli scopi di questi aggiornamenti possono cambiare nel tempo, quindi consolidare questo aggiornamento non sarebbe saggio in questo momento.

Alex Stokes, dell’Ethereum Foundation, è intervenuto dopo la riunione degli sviluppatori affermando pubblicamente che:

“Sembra che ci siano accordi per dividere l’attuale Pectra in qualche modo. E poi a valle, possiamo capire cosa verrà dopo”.

I progressi di Ethereum dopo gli ultimi aggiornamenti della rete

Pectra, così come tutti gli altri aggiornamenti completati in passato, modificano radicalmente il codice della blockchain Ethereum introducendo migliorie e talvolta anche nuovi limiti.

In generale tutte le modifiche del codice originario vengono concepite per rendere l’ambiente Ethereum più performante, sicuro e scalabile.

A volte però , sebbene la maggioranza di queste abbiano migliorato l’ecosistema, possono anche fallire nei loro obiettivi di breve termine.

Ne è un esempio il famoso aggiornamento Fee market change for ETH 1.0 chaindiscusso nell’EIP-1559, poi andato live a settembre 2023.

Questa implementazione era stata pensata per aumentare il valore intrinseco di Ethereum, creando un presupposto per compensare l’emissione della valuta ETH.

Da quel momento in poi ogni transazione svolta sulla blockchain avrebbe bruciato una piccola quota di ETH.

L’obiettivo era rendere la criptovaluta nel network una valuta deflattiva, con più burn piuttosto che mint.

A distanza di un anno, possiamo bene vedere come al momento, l’emissione sia stabilmente superiore allo 0. Questo testimonia come l’aggiornamento EIP-1559 non abbia prodotto gli effetti sperati dalla community. Questo non significa comunque che l’aggiornamento non risulti essere un bene in sé per Ethereum, ma che semplicemente non sia stato un “game-changer”.

Un aggiornamento più recente, ovvero Dencun, ha invece replicato al massimo le volontà espresse dagli sviluppatori e dalla comunità.

Questo aggiornamento, completato con successo a metà marzo, aveva come scopo quello di ridurre il costo delle transazioni dei layer-2 di Ethereum.

Attraverso l’invenzione del blob, gli sviluppatori della blockchain pensavano di poter abbassare notevolmente il carico computazionale delle soluzioni di ridimensionamento.

Dopo qualche mese possiamo effettivamente confermare che l’aggiornamento ha avuto un esito positivo: i maggiori L2 hanno ridotto il carico delle commissioni di almeno il 96%.

Addirittura la rete Base ha visto un abbassamento dei costi pari al 99,4%.

Fonte: https://dune.com/21co/dencun-upgrade
Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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