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Circle aumenta le commissioni di riscatto di USDC per operazioni superiori ai $2 milioni

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Circle, società statunitense incaricata di gestire l’emissione di USDC, ha appena annunciato una modifica delle commissioni per il redeem della stablecoin.

D’ora in poi a tutti i cash-out dal controvalore superiori ai 2 milioni di dollari verrà applicata una fee che va dallo 0,03% fino allo 0,1%.

Questo cambiamento si rivolge principalmente ad investitori istituzionali e grandi possessori di USDC.

Circle modifica la politica delle commissioni USDC: dallo 0,03% fino allo 0,1% per investitori istituzionali

Secondo quanto emerso dalle ultime crypto news, l’azienda tecnologica Circle avrebbe appena aumentato le commissioni di riscatto per USDC.

La decisione colpisce solo quegli utenti che effettuano transazioni di redeem della stablecoin tramite la piattaforma Circle Mint per più di 2 milioni di dollari.

Per chi non lo sapesse il redeem è quella pratica dove si restituisce all’emittente la risorsa crittografica ( che viene burnata) in cambio di dollari fiat.

D’ora in poi le commissioni per questa pratica passeranno da un minimo di 0,03% fino ad un massimo dello 0,1% sui cash-out più voluminosi.

È la seconda volta in un anno che Circle modifica le sue condizioni di rimborso: a febbraio aveva introdotto costi per le restituzioni superiori ai 15 milioni di dollari.

I trader possono comunque riscattare USDC senza commissioni se sono disposti ad attendere fino a due giorni per il trasferimento di denaro. 

Questo innalzamento delle commissioni riguarda principalmente gli investitori istituzionali che necessitano di eseguire rimborsi in fiat periodicamente.

Per un redeem di 15 milioni di USDC si può andare a pagare fino a 15.000 dollari, una cifra spropositata se si pensa che altri servizi competitor risultano pressoché gratuiti.

Come riportato da anonimi, la revisione cerca di portare più liquidità nelle casse di Circle, cercando di sfruttare l’aumento della partecipazione delle istituzioni.

Ricordiamo anche come Circle si sia posizionata per un offerta pubblica iniziale (IPO)  ed il listing presso le borse statunitensi entro il 2025.

L’ingresso a Wall Street potrebbe attirare capitali da diverse grandi società, le quali dovranno pagare una commissione a Circle per usufruire dei suoi servizi stablecoin.

L’azienda fintech ha presentato domanda di IPO a gennaio, in attesa dell’approvazione della US Securities and Exchange Commission (SEC).

Le commissioni di Circle rimangono economiche per i piccoli utenti

Mentre per i clienti istituzionali le commissioni imposte da Circle iniziano a diventare deleterie, i piccoli trader possono ancora sfruttare l’economicità di USDC.

La stablecoin può essere infatti scambiata gratuitamente on-chain da un indirizzo all’altro, con il solo costo delle gas fees in base alla blockchain di appartenenza.

Su reti layer-2 tavolta le spese di transazione sono all’ordine di qualche unità di centesimo.

Per i depositi su CEX, le commissioni si allineano a quelle delle altre stablecoin e raramente superano i 2-3 dollari, a prescindere dall’importo.

Per redeem su Circle Mint, le operazioni inferiori ai 2 milioni di dollari rimangono a buon mercato, evidenziando un aumento dedicato esclusivamente alle istituzioni finanziarie.

In tutto ciò i piccoli utenti possono anche sfruttare l’aspetto scalabile di USDC su alcune catene come Sui, dove gli scambi avvengono in pochi secondi.

L’utente “Bigfloater74” ha impiegato appena 2 secondi per trasferire la risorsa on-chain da Coinbase al suo wallet.

Ricordiamo inoltre come all’interno della comunità di Circle, ci siano alcuni commercianti che accettano gratuitamente pagamenti in USDC a commissioni pari a zero.

Secondo quanto riportato dal sito acceptusdc.com, l’adozione globale per la stablecoin sta migliorando notevolmente.

Sempre più piccoli negozianti iniziano ad accettare il pagamento in crypto, senza che i clienti debbano spendere denaro in fees per il trasferimento di fondi.

Tutti gli scambi vengono inoltre processati 24/7, senza particolari tempi di attesa a meno che di problemi tecnici sulla blockchain di riferimento.

È chiaro che USDC rimane una validissima opzione per i retail, mentre diventa una scelta quasi obbligata per le istituzioni vista la conformità con le regolamentazioni.

Dominance del mercato stablecoin: USDC al secondo posto dietro USDT

Nonostante l’aumento delle commissioni di Circle per grandi cash-out, USDC non sembra aver registrato perdite della propria quota nel mercato stablecoin.

Lo scenario di competizione rimane invariato ormai da qualche mese, e l’ultima notizia non ha portato un sell-off a favore di altre opzioni più economiche.

USDC rimane seconda nella classifica delle maggiori monete dal valore stabile, con un market-share del 20% circa  e una capitalizzazione di 34,5 miliardi di dollari.

Al primo posto c’è ovviamente USDT, che con 120,3 miliardi di dollari  e una dominance del 69,7% risulta la più frequentata dall’intera piazza blockchain.

Insieme USDC e USDT dominano il mercato stablecoin portando a casa quasi il 90% di tutte il valore presente al suo interno.

DAI, USDe ed FSUSD chiudono la top 5 con una quota minoritaria ma con valori del tutto rispettabili ed invidiati da altri competitor.

In totale la market cap di tutte le stablecoin in circolazione, sia quelle sopra-collateralizzate che algoritmiche, ammonta a 172,6 miliardi di dollari.

Da inizio 2024 USDC ha aumentato dell’1,5% la propria quota di dominance.

Fonte: https://defillama.com/stablecoins

Per quanto riguarda i volumi e le transazioni in USDC, lo scenario appare notevolmente mutato da inizio anno. 

Reti come Base, Arbitrum e Polygon hanno visto aumentare in modo significativo le proprie attività attorno alla stablecoin di Circle.

Al contrario su Avalanche ed Ethereum c’è stata una forte riduzione delle operazioni, con questi reti che hanno favorito la competitor USDT.

Fonte: https://dune.com/KARTOD/stablecoins-overview
Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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