Mentre Bitcoin rompe nuovi record ogni giorno, segnando un ATH a $94.000, le riserve liquide sugli exchange scendono ai livelli minimi degli ultimi 6 anni.
Nel frattempo, gli ETF spot macinano inflow positivi e il Nasdaq aggiunge un nuovo strumento di speculazione sulla moneta tramite le opzioni IBIT.
Probabilmente è in arrivo una nuova ondata di ottimismo, ma vediamo tutti i dettagli insieme.
Summary
I Bitcoin detenuti sugli exchange scendono drasticamente nel 2024
Prosegue l’outlook positivo per Bitcoin: mentre il crypto asset cresce di capitalizzazione, diminuisce la sua velleitaria presenza sugli exchange.
Tutti i CEX detengono una quota di BTC in riserva come liquidità, che consente di soddisfare le richieste di trading e di trasferimento dei propri utenti.
Solitamente maggiori sono le monete su queste piattaforme, maggiore è la possibilità che possano essere vendute sul mercato, gravando sul loro prezzo.
Al contrario una scarsa presenza sugli exchange è vista di buon occhio per la price action, in quanto viene limitata la potenziale pressione di vendita sul circolante.
In questo momento la quota di Bitcoin custoditi all’interno degli exchange è scesa ad uno dei valori più bassi degli ultimi 6 anni.
Secondo i dati di CryptoQuant, nel 2024 sono stati portati via dai CEX circa 427.000 BTC, per un controvalore attuale di 40 miliardi di dollari.
È ormai noto che i grandi possessori di Bitcoin utilizzano gli exchange per vendere le proprie posizioni in Bitcoin. Le stesse whale difficilmente holdano grandi capitali all’interno di questa piattaforme, prediligendo una custodia personale su wallet privati.
Il fatto che molti Bitcoin stiano abbandonando gli exchange è dunque bullish, poichè sottolinea la propensione degli utenti nell’accumulare sempre più monete.
Non a caso da febbraio 2024 in poi il prezzo della criptovaluta arancione è esploso in concomitanza del drop della metrica delle riserve sugli exchange.
Da sottolineare inoltre come una scarsa disponibilità liquida sulle borse crittografiche potrebbe alimentare una dinamica di supply shock del prezzo.
Se dovesse arrivare una forte ondata di domanda l’offerta potrebbe non bastare per soddisfare tutte le richieste, scatendando il to the moon.
Exchange, società e governi con più Bitcoin
Nonostante le riserve di Bitcoin sugli exchange stiano scendendo drasticamente, il controvalore di queste monete aumenta sempre di più nel tempo.
Complice una recente price action esplosiva, i CEX vantano al giorno d’oggi una custodia pari ad oltre 225 miliardi di dollari.
Indubbiamente il più “ricco” di tutti è Coinbase, con un bilancio di 806.660 BTC pari a 75 miliardi di dollari.
Al secondo posto c’è Binance, re dei volumi di trading spot e derivati, con una quota da 595.956 BTC pari a 56 miliardi di dollari.
Chiude il podio lo storico exchange Bitfinex con 379.664 BTC per un valore di 35 miliardi di dollari.
Menzioni d’onore anche per OKX, Gemini, Kraken, BitFlyer, Bitmex, Bithum, Bitstamp e Bybit.
Quasi tutti, fatta eccezione per Bitmex, registrano outflow di coin negli ultimi 30 giorni.
Al di fuori degli exchange ci sono anche altre entità che custodiscono una somma importante di Bitcoin.
Secondo i dati di BitcoinTreasuries, il maggiore detentore (non CEX) è BlackRock con il suo ETF Ishares Bitcoin Trust (IBIT).
Il fornitore di fondi quotati in borsa ha accumulato in meno di 1 anno la disponibilità pazzesca di 449.965 BTC.
Un altro grande hodler della criptovaluta è MicroStrategy che con la sua società ha acquisito ben 331.200 BTC dal 2020 in poi.
Importanti somme anche nei contratti DeFi, dove WBTC (controparte di BTC nella blockchain di Ethereum) rappresenta ben 243.181 coin.
Tra le compagnie private, non possiamo non citare la società statunitense Block.one, che ha una riserva di 164.000 BTC.
Nelle classifiche dei top detentori troviamo addirittura il governo USA, che vanta uno stack di BTC sequestrati pari a 208.000 unità.
Teniamo bene a mente questa figura poiché dopo il successo di Donald Trump alle elezioni è possibile che l’America inizierà ad aumentare le proprie riserve in Bitcoin.
Lancio delle opzioni sull’ETF BTC: bullish per la criptovaluta!
Mentre i dati degli outflow di Bitcoin dagli exchange alimentano lo spirito positivo sui mercati, c’è un’altra grande novità da dover assolutamente riportare.
Ieri sono state lanciate per la prima volta nella storia le opzioni Bitcoin con sottostante spot, con il Nasdaq che ha introdotto lo strumento sull’ETF spot IBIT.
Questo traguardo rappresenta una pietra miliare per l’intero settore poiché apre le porte ad una nuova era di trading professionale e regolamentato.
Le opzioni sono una parte fondamentale della finanza tradizionale, consentendo scomesse basate su scadenze temporali e strike price.
Con il loro debutto a Wall Street ci aspettiamo un’ulteriore stretta sulla liquidità disponibile per essere dumpata sui mercati.
Solo ieri, come sottolineato dall’ETF analyst di Bloomberg Eric Balchunas, ci sono stati volumi importanti con predominanza call sulle put.
Tradotto, gli investitori hanno preso d’assalto il nuovo strumento speculativo scommettendo maggiormente sui prossimi rialzi di BTC piuttosto che sui ribassi.
Gli asset manager dovranno assicurarsi di acquistare una somma sufficiente di Bitcoin per garantire adeguata sostenibilità delle operazioni tramite opzioni.
Ciò significa che da qui in avanti ci sarà verosimilmente nuova domanda per Bitcoin, che limiterà ancora una volta la loro presenza sugli exchange.Il tutto contribuirà imprescindibilmente all’aumento del valore della criptovaluta, con il target dei 100.000 dollari che ormai non sembra più così lontano.