Ieri, il valore di Ethereum è sceso fino a 3.304 dollari, aggravando la struttura grafica della crypto e mettendo in allerta i suoi investitori.
I dati preoccupanti del mercato del lavoro USA e la forza dell’indice del dollaro DXY hanno innescato il crollo il 17 dicembre, che si è poi esteso nei giorni successivi.
Ad ogni modo ci sono ancora chiari segnali che evidenziano la forza della domanda su ETH e la solidità del trend macro.
Vediamo tutti i dettagli di seguito.
Summary
Valore di Ethereum in crisi: i dati macroeconomici spaventano i crypto investitori
Il 17 dicembre il valore di Ethereum è sceso sotto il livello chiave dei 4.000 dollari, avviando una pesante correzione che si è estesa nei giorni seguenti
Ieri, dopo che la crypto aveva provato un recupero sulla scia del rally natalizio, c’è stato un ulteriore affondo fino a 3.300 dollari che ha annullato tutti i guadagni precedenti.
Gli investitori di ETH sono diventati di colpo più avversi al rischio, spaventati dal calo del 4% di BTC e dalle sue implicazioni sul mercato altcoin.
Ciò che però sembra aver innescato il crollo del settore crypto sono i preoccupanti segnali macroeconomici sul mercato del lavoro USA e sull’indice del dollaro DXY.
In particolare ci sono dubbi sull’affidabilità dei dati sull’occupazione USA, con il rapporto del 12 dicembre della FED che ha stimato una revisione al ribasso di 818.000 buste paga fino a marzo in 25 stati.
Questo ha influito sulle politiche monetarie di Jerome Powell che ha ridotto la traiettoria espansiva della Banca Centrale, influendo negativamente non solo sul valore di Ethereum e Bitcoin, ma su tutti i mercati speculativi occidentali.
In tutto ciò anche la forza dell’indice del dollaro USA, ai massimi livelli degli ultimi due anni, non aiuta a sostenere i crypto assets dalla pressione di vendita degli speculatori.
Più da vicino emerge come l’indice DXY sia salito a 108,3 il 26 dicembre, rispetto al valore di 106 del mese precedente, anticipando un possibile rischio di recessione.
Anche le preoccupazioni economiche globali sono aumentate. Secondo Reuters, la prospettiva di nuove tariffe sui partner commerciali statunitensi minaccia di aggravare le pressioni sui prezzi e pesare sulla crescita a lungo termine.
Queste condizioni hanno portato il passaggio di molti capitali da investimento a cash e depositi di liquidità, creando un effetto ribassista sui prezzi degli asset risk-on come Ethereum.
Analisi dei dati derivati ed on-chain su ETH: la situazione è ancora sotto controllo
Nonostante il valore di Ethereum sia sceso del 20% circa dai massimi di dicembre, i dati dei mercati derivati suggeriscono che i tori mantengono salda la loro posizione.
Tra il 18 e il 26 dicembre sono stati liquidati quasi 600 milioni di dollari di long su ETH, ma la domanda continua ad essere presente sulla crypto.
I suoi contratti mensili vengono ancora negoziati con un premio dell’11% sul mercato spot, leggermente al di sopra dell’intervallo neutro dal 5% al 10%.
Il funding rate è ancora in territorio positivo, evidenziando una situazione dove sono i long a pagare il finanziamento degli short.
Anche l’open interest rimane all’interno di un outlook rialzista, con la somma dei contratti derivati che risulta ancora il doppio rispetto ai dati di ottobre.
Nel dettaglio secondo Coinalyze, le posizioni speculative sul valore di Ethereum sono rimaste a 15,35 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 7,8 miliardi di inizio ottobre.
Fonte: https://coinalyze.net/ethereum/open-interest/
Allo stesso tempo, anche i dati on-chain su Ethereum mantengono un momentum bullish, sostenendo la criptovaluta dalle intemperie del mercato.
Il valore totale bloccato sulla rete crittografica (TVL) è rimasto stabile a circa 20 milioni di ETH nelle ultime settimane, mostrando la resilienza dei mercati decentralizzati.
La maggior parte dei DApp Ethereum ha registrato aumenti dei depositi, con Maker che rappresenta una notevole eccezione, in calo del 12% durante il periodo.
Negli ultimi giorni molti token dell’ecosistema, come Ethena e Morpho, hanno segnato importanti rialzi, segnalando l’interesse degli investitori per questo genere di prodotti.
Gli operatori crittografici mantengono una posizione rialzista sul valore di Ethereum, puntando nuovamente al recupero dei 4.000 dollari.
Ora attendiamo una nuova leg up della TVL, che possa rafforzare la struttura prezzi e portare nuova domanda sulle borse crittografiche.
Previsioni di Polymarket e Deribit sul valore di Ethereum entro il 28-31 marzo 2025
Gli investitori di Polymarket sembrano fiduciosi su un potenziale aumento del valore di Ethereum entro la fine del 1° trimestre 2025.
Secondo i dati della scommessa “quale prezzo toccherà Ethereum entro il 31 marzo?”, ci sono ancora parecchie opinioni bullish sul mercato.
Sebbene un ulteriore drop fino alla soglia psicologica 3.000 dollari sia quotato al 78%, anche l’aumento delle quotazioni non viene scartato dalle opzioni di scommessa.
Un rally fino a 4.500 dollari da parte di ETH è quotato al 52% mentre il raggiungimento dei massimi storici a 5.000 dollari ha una chance di successo del 35%.
Target più ambiziosi come i 6.000 dollari vedono una probabilità del 22%, passando poi a 7.000 e 8.000 dollari con quote rispettivamente del 13% e 9%.
Questo scenario mette in risalto una tendenza ancora tipica del bull market, dove gli investitori si aspettano un valore dei prezzi in aumento per i prossimi mesi.
Anche secondo gli investitori di opzioni di Deribit, il valore di Ethereum è destinato a salire nei prossimi mesi.
Per la scadenza del 28 marzo 2025, ci sono grandi scommesse call dai 3.800 dollari fino a 6.000 dollari, sottolineando la forza della mercato.
I contratti call sono 5 volte maggiore di quelli put, con un valore nozionale totale di 1,6 miliardi di dollari. Il max pain price è fissato a 2.800 dollari.