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Avvenuto l’hard fork di Ravencoin (RVN): crolla l’hashrate della rete

Pochi minuti fa è avvenuto l’atteso hard fork della moneta Ravencoin (RVN), annunciato dalla community di sviluppatori lo scorso agosto. In seguito all’hard fork, volto ad eliminare dal mining della moneta gli ASIC e gli FPGA, seppur quest’ultimi in maniera temporanea, l’hashrate della rete di Ravencoin (RVN) è temporaneamente crollato del 70%, tornando a valori tipici dello scorso luglio.

La lotta agli ASIC è stata attuata cambiando lievemente il PoW della moneta, divenuto ora l’algoritmo di mining X16Rv2RavenCoin (RVN) è una moneta piuttosto nota ai minatori di criptovalute, dal momento che è nata nel 2018 come una criptovaluta adatta ai GPU miner, senza effettuare ICO, IEO e quant’altro. Proprio questo motivo è divenuta così popolare nei primi mesi del 2018, tanto che nel corso del 2019 è stata listata sui principali exchange, fra cui Binance.

Binance nei giorni scorsi ha comunicato di aver deciso di supportare il fork di Ravencoin, aggiornando i client e nodi della propria infrastruttura alle ultime release disponibile per il protocollo di Ravencoin (versione 2.5.0).

Il PoW X16Rv2 abbatte l’hashrate della rete di Ravencoin (RVN)

Grazie alla nuova rivisitazione del Proof of Work adottato da Ravencoin (RVN), l’originale algoritmo di mining X16R ora evoluto alla versione X16Rv2, sono stati temporaneamente esclusi dal mining di Raven agli ASIC ed agli FPGA. L’hashrate duque, è passato dagli iniziali 27 TH/s pre-fork agli attuali 8 TH/s, perdendo circa il 70% del proprio hashrate.

X16Rv2 introduce infatti una nuova funzione di hashing (Tiger) in tre diverse parti dell’attuale algoritmo X16R. Nell’X16Rv2, essa viene eseguita prima degli algoritmi Luffa512, Keccak512, e SHA512, già presenti ed utilizzati dal vecchio PoW. In questo modo, gli eventuali ASIC ed FPGA sviluppati per Ravencoin si troveranno a dover eseguire una funzione per cui non sono stati programmati, venendo dunque esclusi dalla rete, data l’incapacità di eseguire tale funzione.

Tuttavia, probabilmente basterà poco ai programmatori di FPGA per ricreare un bitstream idoneo al mining sul nuovo PoW, per cui l’hashrate potrebbe presto tornare a crescere nuovamente, anche se non ai livelli pre-fork. Recentemente infatti, alcune aziende cinesi hanno annunciato ASIC specifici per il mining di Ravencoin. Non è chiaro se tali ASIC saranno in grado o meno di eseguire il nuovo PoW di RVN, ma date le specifiche e la possibilità di minare diverse monete, è assai probabile che con i futuri firmware tali macchine possano supportare nuovamente il mining di RVN, rendendo dunque vano il fork appena effettuato.

Tuttavia, come segnalato dalla community, i lavori per un nuovo PoW dovrebbero essere già in corso, così da poter eliminare nuovamente gli ASIC dalla rete della moneta.

 

Emanuele Pagliari
Emanuele Pagliarihttps://www.emanuelepagliari.it/
Ingegnere delle telecomunicazioni appassionato di tecnologia. La sua avventura nel mondo del blogging è iniziata su GizChina.it nel 2014 per poi proseguire su LFFL.org e GizBlog.it. Emanuele è nel mondo delle criptovalute come miner dal 2013 ed ad oggi segue gli aspetti tecnici legati alla blockchain, crittografia e dApp, anche per applicazioni nell'ambito dell'Internet of Things
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