HomeCriptovaluteJohn McAfee, addio al re degli antivirus votato a Bitcoin

John McAfee, addio al re degli antivirus votato a Bitcoin

Il mondo delle criptovalute piange John McAfee, pioniere degli antivirus, che poi ha dirottato il suo interesse su Bitcoin.

Il suo è stato un “vivere inimitabile”, fatto di fortuna (economica si intende), eccessi, sregolatezza, fino agli ultimi tragici mesi: l’arresto, il carcere, il suicidio, che ha lasciato il mondo crypto in lutto.

Chi è John McAfee

John McAfee nasce nel Regno Unito nel 1945 ma si trasferisce presto in Virginia. È in California che conosce la sua fortuna. È il 1986 e da matematico e programmatore informatico crea il primo antivirus della storia. È il primo passo della sua McAfee Associates che con l’avvento del World Wide Web diventa azienda leader per la difesa delle minacce informatiche, già allora presenti.

McAfee nel 1994 lascia la sua stessa azienda, vendendo le azioni per 80 milioni di dollari. Questo suo tesoretto è presto dissipato a causa di investimenti sbagliati e della crisi del 2008. Nel frattempo lui conduce una vita tanto dissoluta quanto avventurosa tra Guatemala, Belize, Stati Uniti, dove sperimenta anche diversi arresti e dove finisce nel mirino della giustizia per la morte misteriosa di un vicino di casa.

Nei suoi ultimi anni si vota alle criptovalute. La sua fortuna torna a crescere nel periodo della bolla speculativa tra il 2017 e 2018, quando promuove delle ICO. Proprio questo lo farà cadere in disgrazia perché è accusato di averne promosse alcune truffaldine, e di essersi arricchito alle spalle di ignari investitori che si sono fidati di lui, nel frattempo influencer con milioni di follower su Twitter.

Nella sua vita rientra anche la politica: si candida come presidente degli Stati Uniti nel partito libertario ma perde le primarie, nel 2016. Ci riprova anche nel 2020 con ancora meno successo visto che nel frattempo è in esilio: negli USA è ricercato per evasione fiscale. È in Spagna che viene intercettato ed arrestato ad ottobre 2020. È qui, a Barcellona, che è morto ieri, in una prigione che è stata la sua casa per 8 lunghi mesi. Sarebbe dovuto essere estradato negli Stati Uniti, ma John McAfee negli USA non ci tornerà mai più.

John McAfee e le previsioni (sbagliate) su Bitcoin

Già nel 2017, McAfee sosteneva che entro il 2020 Bitcoin avrebbe raggiunto il valore di un milione di dollari. Nel corso della blockchain Cruise di settembre 2018, McAfee confermava a Cryptonomist questa previsione. Cryptonomist e John McAfee si sono incontrati di nuovo durante il Malta Blockchain Summit del novembre 2018, un’intervista concentrata molto di più sul film che lo riguardava che su Bitcoin. 

Nel gennaio 2019 è iniziata la sua fuga dagli Stati Uniti. Nel luglio 2019 McAfee ribadiva la sua convinzione: Bitcoin avrebbe raggiunto il milione di dollari entro il 2020. Previsione poi raddoppiata: 2 milioni di dollari entro il 2020. Sappiamo bene che Bitcoin non ci è mai arrivato neppure vicino a queste cifre, ma McAfee ha anticipato solo di poco un rally sorprendente che ha portato BTC a crescere fino al record di 65.000 dollari. 

È curioso che a gennaio 2020 McAfee cambiava opinione e di Bitcoin diceva essere una shitcoin. E a luglio ha definito Bitcoin vecchio, stanco e senza valore.  Nel frattempo McAfee lavora ad un altro progetto, una privacy coin il cui nome è Ghost. Il progetto era ambizioso, ma lui di fatto non può più seguirlo perché ad ottobre 2020 viene arrestato a Barcellona.

Il mistero sulla morte di John McAfee

John McAfee è morto ieri, suicida in carcere, dopo 8 mesi di detenzione. La sua vita inimitabile, ha conosciuto un’uscita di scena degna di altrettanto clamore. Nei suoi ultimi mesi ha raccontato la prigione, i compagni di cella, il dimagrimento, anche la sofferenza, lo ha fatto con una serie di tweet, e con il supporto costante della moglie che non lo ha mai abbandonato. 

Il 16 giugno, ad una settimana dalla morte, McAfee twittava di non avere più criptovalute e di essere stato lasciato solo dai suoi collaboratori. 

Ma prima di questo tweet, molto prima, c’è un altro post a cui bisogna prestare attenzione. È datato 15 ottobre 2020, sono appena 10 giorni che McAfee è in carcere e pare non lamentarsi più di tanto: 

Se mi suicido, come Epstein, non sarà colpa mia.

Oggi questo tweet assume un altro significato: e se quello di McAfee non fosse suicidio? Al momento da Barcellona filtra poco o nulla, se non che John McAfee è morto e poco importano le cause: il mondo crypto ha perso il suo influencer più stravagante, così come l’informatica ha perso un suo pioniere. 

Ci mancherà. 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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