HomeCriptovaluteDonald Trump: “le criptovalute sono un disastro”

Donald Trump: “le criptovalute sono un disastro”

L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è  tornato a parlare di criptovalute, definendole un disastro.

Il ritorno di Donald Trump

Dopo i fatti di Capitol Hill, l’ex Presidente degli Stati Uniti ha lasciato mestamente la scena al suo successore Joe Biden. Contemporaneamente, è stato bannato dai principali social media, a partire da Facebook e Twitter. Ieri The Donald è tornato a parlare in un’intervista a Fox Business, a Varney&Co, parlando non solo di Afghanistan e di economia USA, ma anche di criptovalute.

Già in passato l’ex Presidente degli Stati Uniti si era detto non fan di Bitcoin. Stavolta ha sostanzialmente rincarato la dose. Alla domanda se si dilettasse con Bitcoin o criptovalute, ha risposto:

“Io no. Mi piace la valuta degli Stati Uniti, altri sono potenzialmente un disastro in attesa di accadere. Penso che faccia male alla valuta degli Stati Uniti. Dovremmo essere investiti nella nostra moneta e non in altre che forse sono false, chissà cosa sono. Sono certamente qualcosa di cui la gente non sa molto, no non sono un grande fan”.

Bitcoin è una truffa per Donald Trump

In pratica, Donald Trump non ha fatto che ribadire quanto aveva già detto lo scorso giugno: Bitcoin è una truffa, e indebolisce il dollaro USA.

Ma ciò è vero? Dollaro e Bitcoin sono in realtà due monete diverse. Il dollaro è una moneta inflattiva, utilizzata per pagamenti ed investimenti, la più importante moneta al mondo. Bitcoin, sebbene nasca come mezzo di pagamento, si sta accreditando sempre di più come riserva di valore.

Questo non lo rende competitivo con il dollaro USA.

Ad ogni modo, a breve in El Salvador il Bitcoin e il dollaro convivranno. Sarà interessante notare questo esperimento su piccola scale, per verificare se BTC ha la possibilità di oscurare la moneta più forte del mondo.

La politica sulle criptovalute negli Stati Uniti

Il fatto che a Trump non piacessero le criptovalute, era evidente anche della politiche che stava portando avanti. Tra gli ultimi atti del suo governo vi era un disegno di legge (che non si fece in tempo ad approvare) che voleva rendere i wallet di criptovalute non anonimi. 

Chi però pensava che la politica di Joe Biden fosse più accomodante, si è dovuto ricredere.

Infatti, la recente approvazione in Senato dell’Infrastructure Bill dimostra che anche i democratici hanno gli occhi puntati sulle criptovalute. Più che l’anonimato però, gli interessa trovare un modo per tassarle il più possibile. 

Il nuovo segretario del tesoro, Janet Yellen, è però intenzionata a dare una regolamentazione la settore. L’obiettivo è quello di fare chiarezza, tutelare gli investitori e dare regole certe.

Più che Bitcoin però sotto la lente delle autorità statunitense ci sono le stablecoin. Libra (ora Diem), già nel 2019 aveva aperto il dibattito sulla possibilità che enti privati (quali Facebook) diffondessero delle valute che potessero fare concorrenza al dollaro. In questo scenario si è anche inserita la crescita verticale di Tether, che ha superato i 60 miliardi di capitalizzazione.

Questo ha aperto due problemi:

  • il rischio che una moneta elettronica equivalente al dollaro possa effettivamente fare concorrenza al dollaro;
  • la necessità per queste stablecoin di dimostrare di essere garantite.

È anche per questo che gli Stati Uniti stanno studiando un dollaro digitale, una cosiddetta Central Bank Digital Currency, per non restare indietro con l’innovazione, e soprattutto per non lasciare campo libero alla Cina.

Tuttavia il digital dollar è ancora in fase embrionale. Probabilmente ci vorranno ancora anni prima che possa vedere la luce.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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