L’11 Novembre 2022 è stato presentato il rapporto di fallimento “Chapter 11” dell’exchange crypto FTX presso il distretto federale di Delaware.
La caduta di uno delle entità più grandi e rispettate all’interno del panorama delle criptovalute è stato un avvenimento terribile per tutto il settore.
A distanza di qualche mese, è stato annunciato il primo rapporto da parte dei debitori affiliati in cui vengono discussi ed identificati i punti focali che hanno causato il fallimento di FTX e della crypto FTT.
Summary
La caduta dell’exchange crypto FTX
Tutto è iniziato quando Changpeng Zhao, CEO di Binance, exchange di criptovalute più grande al mondo, fece un tweet in merito alle sue preoccupazioni per il futuro di FTT e della società FTX.
Secondo quanto detto da CZ, Binance aveva deciso di liquidare la propria posizione di 500 milioni di dollari di FTT viste le “le recenti rivelazioni venute alla luce”
As part of Binance’s exit from FTX equity last year, Binance received roughly $2.1 billion USD equivalent in cash (BUSD and FTT). Due to recent revelations that have came to light, we have decided to liquidate any remaining FTT on our books. 1/4
— CZ 🔶 BNB (@cz_binance) November 6, 2022
Il tweet ha causato un’ondata di vendite sul mercato di FTT e bankrun di prelievi sull’exchange crypto FTX, fino a che quest’ultimo, l’8 Novembre 2022 ha deciso di bloccare tutta l’attività sulla piattaforma finché la situazione non si sarebbe stabilizzata.
Situazione che, come ben sappiamo, non si è normalizzata ed anzi è precipitata fino a che, 3 giorni dopo, la società ha deciso di dichiarare bancarotta e presentare l’istanza di fallimento presso i tribunali federali USA.
Tale vicenda è stata un vero e proprio shock per tutta la community, che ha visto sparire nel giro di una settimana uno degli exchange crypto più grandi in termini di volumi.
Moltissimi utenti hanno perso i propri asset digitali, che sono rimasti bloccati nel procedimento penale del fallimento di FTX.
Attualmente è in corso un processo di liquidazione degli asset rimanenti all’interno dell’ex società di Sam Bankman Fried, in modo da restituire quello che resta ai debitori, in proporzione a quanto presente nell’exchange e nelle proprie sussidiarie prima dell’escalation dei fatti.
Ricordiamo ancora una volta quanto sia importante essere a conoscenza delle pratiche di self-custodial crypto, in modo da essere sempre i veri possessori delle proprie criptovalute ed avere sempre in mano le chiavi private per firmare transazioni.
Tuttavia è necessario avere una buona conoscenza di base per evitare di fare errori tecnici e perdere tutti i propri fondi. Lo studio e la conoscenza si rivelano sempre le skills più utili in questo delicato settore finanziario.
Rapporto dei debitori sul fallimento di FTX
FTX Trading Ltd. e i suoi debitori affiliati hanno annunciato recentemente la pubblicazione del loro primo rapporto che identifica e mettere in chiaro la fallacia con cui il precedente team dirigenziale FTX Group ha gestito alcune aree critiche.
Fra queste rientrano problemi in merito a gestione e governance, finanza e contabilità, gestione delle risorse digitali e sicurezza delle informazioni e sicurezza informatica.
John J. Ray III, attuale amministratore delegato di FTX nonché soggetto incaricato della procedura fallimentare dell’exchange crypto, ha dichiarato:
“Stiamo pubblicando il primo rapporto nello spirito di trasparenza che abbiamo promesso dall’inizio del processo del Capitolo 11. In questo rapporto, forniamo dettagli sulle nostre scoperte secondo cui Ftx Group non è riuscito a implementare controlli adeguati in aree critiche per la salvaguardia di contanti e criptovalute”
Secondo John J. Ray III, i precedenti soggetti a capo dell’exchange crypto FTX e del fondo speculativo Alameda Research, tra cui emergono i nomi di Sam Bankman Fried, Gary Wang e Nishad Singh, non sono riusciti a gestire in modo responsabili ed adeguato la società, mostrando scarso interesse ad istituire un modo per supervisionare la contabilità di quest’ultima.
Nel rapporto che è stato effettuato dai debitori affiliati è interessante notare la mole di dati (oltre 1 milione di documenti) che sono stati presi in considerazione per determinare in quali campi l’ex dirigenza abbia fallito e per quantificare la somma liquida rimasta all’interno della società.
Il report è stato redatto attraverso il lavoro combinato di un team di esperti legali, di ristrutturazione, contabilità forense, sicurezza informatica, ingegneria informatica e crittografia.
Probabilmente, il caso del fallimento dell’exchange crypto FTX, è una delle situazioni in cui i curatori fallimentari fanno più fatica a inquadrare e recuperare gli asset disponibili, vista la complessità intrinseca del mondo crypto e l’anonimato di cui la crittografia fa da padrona, e visto l’ampio numero di società e sussidiarie che FTX ha istituito nel tempo, proprio per evitare che venisse a galla il marcio che c’era in quel contesto.
Se desiderate approfondire ciò che è emerso all’interno del rapporto, le informazioni sono disponibili all’interno del sito FTX Debtors Krool, nella sezione collegamenti rapidi.