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MiCA: tutti entusiasti per la nuova regolamentazione crypto

Un report di Greenfield Capital sullo stato dell’industria crypto in Europa ha evidenziato come molti fondatori di progetti basati su tecnologia blockchain siano entusiasti dell’approvazione del testo definitivo MiCA sulla regolamentazione delle crypto da parte del parlamento Europeo.

Con questo nuovo quadro normativo, che ricordiamo entrerà in vigore tra 12-18 mesi, i provider di servizi in Europa potranno  sviluppare soluzioni fintech basate su valute virtuali crittografiche in piena trasparenza ed autonomia.

Lo studio di Greenfield Capital: i fondatori dei progetti blockchain sono bullish sul futuro del settore dopo la regolamentazione crypto MiCA 

Secondo i dati analizzati dalla società di investimento europea Greenfield Capital, la  crypto industria in EU sta crescendo in modo robusto ed intenso.

L’indice EDIC (European Developer in Crypto Index), che mappa la resilienza e la crescita dell’ecosistema crittografico europeo mostra un importante afflusso di sviluppatori nel primo trimestre 2023 nonostante le condizioni del mercato non proprio ottimali a livello di prezzi.

I dati evidenziano la presenza di 42 dei più influenti protocolli crittografici e aziende con una forte presenza europea, contando un aumento di 300 sviluppatori in più rispetto alla fine del 2022.

Dopo un anno impegnativo per gli sviluppi dell’industria che ha visto come driver principale il mercato ribassista, i provider di servizi crypto hanno espresso fiducia guardando il l 2023 ed oltre.

Molti fondatori di progetti  EU basati su blockchain, dopo un sondaggio effettuato da Greenfield Capital, hanno interpretato il futuro del settore in un’ottica positiva, soprattutto grazie all’introduzione della regolamentazione MiCA in ambito crypto.

Alla domanda sugli sviluppi più importanti delle criptovalute nel corso del 2023, il 70% di tutte le risposte riguardava il tema della regolamentazione

Al secondo posto il 35% gli intervistati hanno citato la tecnologia Zero Knowledge, seguita a ruota dalla “ricerca di catalizzatori per guidare l’adozione di massa”, che è considerata la sfida principale in assoluto.

I fondatori di progetti in Europa vedono la regolamentazione MiCA delle criptovalute un fattore di estrema importanza che pone l’Unione in una condizione di superiorità rispetto agli altri continenti che non hanno un framework legislativo chiaro e trasparente (anche se godono di maggior adozione).

In questo contesto, Lisbona è considerata il più importante hub crittografico del mondo,  vista la sua centralità all’interno del mondo DeFi, seguita da Berlino e New York City. 

Infatti, molte aziende e progetti sono attratti dalla capitale portoghese anche per motivi fiscali.

Berlino, invece, rappresenta la cultura delle startup europee, che scelgono la capitale tedesca per la forte presenza di sviluppatori e di un ambiente proattivo ai business basati sulle blockchain.

Parigi, che si attesta al settimo posto delle città più influenti, gode di una fiorente scena di progetti crypto e di numerosi ecosistemi Web3 e NFT.

Se il quadro definitivo MiCA consentirà lo sviluppo di un’economia fiorente basata sulle criptovalute in Europa, sarà necessario formare le nuove generazioni su questi temi specifici.

A tal proposito sempre più università europee  stanno iniziando ad offrire programmi di master specializzati nella tecnologia blockchain, in particolare nel Regno Unito, in Irlanda e in Spagna. Molte università in Europa hanno infatti pianificato una serie di nuovi corsi per il semestre invernale del 2023.

Che cos’è Greenfield Capital?

Greenfield Capital è una società di investimento europea che mira a supportare il processo di creazione delle future  architetture blockchain che verranno create nei prossimi anni.

Sebastian Blum e Jascha Samadi hanno fondato l’azienda nel 2018 con l’obiettivo di finanziare lo sviluppo di progetti crypto attraverso un’attenta analisi delle fasi di stilatura  tokenomics e dei processi inerenti alla governance.

L’aiuto consiste inoltre nell’eseguire le operazioni più tecniche nello sviluppo dell’infrastruttura web3 come ad esempio l’esecuzione interna di validatori per reti e protocolli.

Ad oggi Greenfied Capital può vantare 3 diversi crypto fund, di cui il più grande dedicato alle criptovalute in Europa,, avviato nel 2021, ha un capitale pari a 135 milioni di euro.

Tra gli asset detenuti in portafoglio dalla società troviamo crypto e quote di progetti come Nym, Near, Celo, Dapper Labs, Safe, Arweawe, 1inch, The Fabricant e DressX, Liquidiy e Stakewise.

Gli investimenti ricoprono quasi la totalità degli ambiti del Web3, dalle componenti hardware per il mining alla DeFi, passando per la crypto-art e le soluzioni decentralizzate di custodia di asset.

Gli obiettivi della società sono orientati nel lungo periodo, coscienti del fatto che il settore in EU si trova ancora in una fase di “early stage”, focalizzandosi sullo sviluppo ed il progresso futuro di prodotti decentralizzati piuttosto che puntare sull’adozione nel breve periodo.

La regolamentazione MiCA crypto in EU potrà accelerare lo sviluppo del settore del Web3 

L’Europa ha bisogno di stare al passo con gli USA ed il resto del mondo sul fronte degli sviluppi e del progresso in ambito blockchain.

Il tanto atteso quadro definitivo MiCA è stato finalmente approvato dal Parlamento Europeo e potrà a breve entrare in vigore in maniera definitiva delineando le linee guida per gli operatori di servizi crypto.

Ciò che a prima vista poteva sembrare un ostacolo per il settore è visto invece in maniera positiva dai personaggi più influenti nel panorama crypto in europa visto che la presenza di un framework di licenze crittografiche potrà aiutare l’Unione a competere con il resto dei poli di innovazione tecnologica del mondo.

In particolare gli USA godono dell’egemonia dal punto di vista di liquidità e capitalizzazione di mercato dei progetti che sottendono. 

Anche sul fronte stablecoin, gli Stati Uniti possono vantare un controllo del 99% di tali risorse che risultano essenziali per la creazione di un’economia di scambio decentralizzata. 

Qualcosa  a dir la verità si sta muovendo negli ultimi mesi: la quarta banca per market cap nell’eurozona ha creato la propria stablecoin proprio per far fronte alla domanda su questi tipi di soluzioni crittografiche che si rifanno al valore dell’euro.

La situazione tuttavia resta comunque ampiamente marginale se pensiamo al resto del mondo se pensiamo agli USA e all’estremo oriente, dove le criptovalute rappresentano già oggi un tassello fondamentale del progresso economico e tech.

Basta pensare semplicemente al numero totale di individui che detengono crypto asset in Europa, ovvero circa 31 milioni di persone, rispetto  agli oltre 420 milioni di possessori in tutto il mondo.La strada è ancora lunga, ma da ora in poi, grazie ad un quadro normativo più trasparente, sarà possibile costruire un futuro più crypto per l’Europa accelerando la transizione verso questa nuova frontiera tecnologica.

crypto owners worldwide
Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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