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Chainalysis aiuta le autorità israeliane a bloccare attività terroristiche e a sequestrare 1.7 milioni di dollari in crypto

Pochi giorni fa la società di analisi blockchain Chainalysis ha contribuito in maniera sostanziale a bloccare alcune attività di finanziamento terroristiche iraniane, collaborando con l’emittente di stablecoin Tether e con la difesa Israeliana per sequestrare 1,7 milioni di dollari in criptovalute.

Non è la prima volta che l’azienda Newyorkese entra in azione con le autorità competenti e gli organismi di controllo di un Paese per impedire un uso illecito delle criptovalute, riportando legalità e trasparenza.

Vediamo insieme tutti i dettagli della notizia.

Chainalysis e il suo contributo alla lotta contro il terrorismo

La società di analisi blockchain Chainalysis è stata ancora una volta protagonista di una serie di attività che hanno impedito l’uso illecito delle criptovalute, evitando effetti potenzialmente dannosi sulla società occidentale.

Dopo aver bloccato recentemente alcuni traffici di Fentanyl negli Stati Uniti, i cui fornitori cinesi venivano finanziati in crypto, ecco un nuovo report di Chainalysis in cui evince il ruolo determinante dell’azione newyorkese nella lotta contro il terrorismo, in particolare quello iraniano.

A dare la notizia è stato in primo luogo il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, che il 27 giugno 2023 ha annunciato il raggiungimento di un importante traguardo nelle attività di contrasto al terrorismo, sequestrando 1,7 milioni di dollari all’organizzazione paramilitare Hezbollah.

Questo gruppo terroristico con sede in Libano, sarebbe stato finanziato negli ultimi anni dalle forze iraniane Quds del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC) con l’utilizzo delle criptovalute.

Il passaggio di denaro tra le due parti sarebbe avvenuto in primo luogo tramite la partecipazione di facilitatori finanziari e broker OTC, e in ultima istanza, tramite l’utilizzo di valute digitali crittografiche.

A differenza però degli scambi tradizionali, spesso poco trasparenti a causa delle presenza di servizi hawala e di intermediari poco onesti e omertosi, le criptovalute rappresentano una tipologia di denaro estremamente tracciabile con cui si può giungere alla fonte di ogni transazione.

Chainalysis ha sfruttato i propri strumenti per individuare, insieme all’’Ufficio nazionale israeliano per il finanziamento del terrorismo (NBCTF), 40 indirizzi coinvolti nel finanziamento ad attività di tipo terroristiche, appartenenti ad operatori di Hezbollah come Muhammad Qasim Al-Bazzal e Muhammad Ja’far Qasir, ricercati anche dalle autorità statunitensi. 

I fondi erano custoditi principalmente sotto la rete Tron e in moneta USDT.

Dopo aver individuato le fonti finanziarie principali del gruppo terroristico, sono stati avvertiti i vertici di Tether che hanno immediatamente freezato 4 degli indirizzi individuati da Chainalysis.

Essendo, infatti, Tether una compagnia privata, può decidere in autonomia se bloccare o meno alcuni indirizzi. Questo di norma avviene quando si scopre che ci sono palesi legami con attività illecite o quando si verificano gravi hack o exploit.

L’emittente della stablecoin USDT ha bannato fino ad ora 166 account, secondo i dati di The Block.


A seguito di questa notizia si rafforza ancora di più la consapevolezza comune, che l’impegno e la cooperazione tra il settore pubblico e privato può portare immensi benefici all’interno della società, contrastando tutta una serie di attività illecite e pericolose.

Chainalysis collabora già da tempo con il governo USA e  con i dipartimenti interni di sicurezza e dei servizi finanziari per indirizzare il mondo delle transazioni in criptovalute verso una direzione onesta e trasparente.

Non solo droga e illeciti: le criptovalute sono utilizzate anche per opere di bene

Spesso quando si parla di criptovalute e si legge superficialmente uno dei report di Chainalysis, si crede che le criptovalute siano utilizzate solo per fini illegali come finanziare il traffico di stupefacenti, facilitare il passaggio di capitali da organizzazione mafiose e terroristiche ed evadere il fisco.

In realtà questo rappresenta solo la punta dell’iceberg di un’economia decentralizzata che fonda le sue radici su basi nettamente più trasparenti e prive di ogni tipo di illecito.

Spesso però sembra più interessante parlare dell’uso improprio che si fa delle nuove tecnologie piuttosto che dei vantaggi che porta all’interno di una società.

A tal proposito uno dei vantaggi più noti delle transazioni in valute crittografiche, riguarda la facilità di trasferire denaro ad enti e organizzazioni non-profit.

Il report annuale 2023 di The Giving Block, intitolato “Crypto Philanthropy Data, Trends & Prediction”  ha evidenziato come nel 2022 siano state effettuate donazioni in criptovalute per un totale di 125 milioni di dollari.

Secondo le stime della società, che incentiva un ecosistema crittografico sostenibile nei confronti dei meno abbienti,  le donazioni cresceranno fino ad arrivare ad un totale di 10 miliardi di dollari annui nel 2032.

Durante il 2022 la moneta  più utilizzata per questo genere di opere di bene è stata la stablecoin USDC (44% di donazioni),comoda da usufruire in questo contesto a causa dell’assenza di volatilità del prezzo.

A seguire troviamo ETH con il 24% del volume registrato e BTC con il 17% delle transazioni filantropiche.

Aggiungiamo a tutto ciò che le criptovalute possono risultare uno strumento davvero utile in caso di guerra e di impedimenti nei trasferimenti di denaro in situazioni catastrofiche.

Non appena scoppiata la guerra in Ucraina, le forze europee hanno riscontrato difficoltà nel gestire i finanziamenti e donazioni verso le popolazioni colpite dai bombardamenti.

Le crypto sono state centrali per permettere un flusso di denaro nettamente più rapido ed efficiente dei provider tradizionali fiat, incapaci di far fronte a questo genere di emergenze.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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