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Crypto: Avalanche ed Ava Labs presentano un report sulla tokenizzazione degli asset del mondo reale

Avalanche e la piattaforma di sviluppo software Ava Labs hanno presentato un “crypto report” sulla tokenizzazione degli asset del mondo reale, in cui viene esplorata la tematica in maniera approfondita.

Dopo la recente iniziativa “Avalanche Vista”,sembra che il team dietro allo sviluppo del layer 1 voglia proseguire con fermezza la strada della tokenizzazione degli assets off chain (OCA) e diventare leader del settore.

Dietro gli ambiziosi obiettivi rimane tuttavia un problema di fondo : come portare i dati del mondo reale all’interno delle blockchain?
Vediamo insieme tutti i dettagli.

Tokenizzazione OCA: il  crypto report di Avalanche ed Ava Labs

Avalanche e la sua fondazione Ava Labs hanno dimostrato di essere seriamente interessate a dominare il mondo della tokenizzazione degli assets del mondo reale, decisamente più capitalizzati delle monete crypto.

Recentemente è stato lanciato un fondo da 50 milioni di dollari chiamato “Avalanche Vista” dedicato allo sviluppo e al finanziamento di questo settore all’interno dell’ecosistema della rete crittografica, che vede sempre più interesse da parte dei player della finanza.

Inoltre la società Securitize ha da poco tokenizzato su Avalanche l’equity di un fondo spagnolo di investimenti real estate, aprendo le porte a questo tipo di commercio secondario.

A distanza di pochi giorni ecco una nuova iniziativa che mira ad esplorare ancora di più questa nicchia, con la pubblicazione di un report in cui viene trattato il tema della tokenizzazione degli “off-chain assets” (OCA).

In particolare nel rapporto si parla di vantaggi ed ostacoli di questa pratica, approfondendo allo stesso tempo i progetti e protocolli più innovativi del momento.
Tra i vantaggi più importanti da citare troviamo  i miglioramenti nella gestione e amministrazione patrimoniale, nell’efficienza del mercato e nella liquidità, nonché nella diversificazione del rischio.

La tokenizzazione OCA secondo Avalanche ed Ava Labs fornirà questo genere di benefici sia per l’economia finanziaria che per l’economia reale, oltre che ovviamente per il mercato crypto.

Nonostante questi potenziali vantaggi, ci sono ostacoli da superare affinché l’innovazione tecnologica raggiunga il suo massimo potenziale: primo tra tutti il problema delle regolamentazioni nazionali.

Affinché infatti la tokenizzazione OCA possa essere adottata su scala mondiale è necessario che le normative di una moltitudine di governi entrino in contatto per trovare un accordo comune.

Anche le barriere di conoscenza rappresentano un piccolo ostacolo da affrontare e in tal senso verrà richiesta sempre più la collaborazione interdisciplinare tra figure specifiche di più settori ( assicurazioni, finanziamenti commerciali, esperti sviluppo smart contract, imprenditori blockchain  ecc.)


Ad ogni modo lo sviluppo di questo settore sembra ormai segnato, soprattutto dopo l’ingresso di Avalanche e della Fondazione Ava Labs che hanno dimostrato di voler fare sul serio.

Il forte interesse da parte di queste entità è motivato dall’enorme valore che potrebbe essere portato on-chain e dalle diverse categorie di asset del mondo reale coinvolte in questa rivoluzione. Secondo Bank of America questo mercato potrebbe valere 16 trilioni di dollari nel 2030.

Tra le asset class che vedono il loro futuro sempre più tokenizzato troviamo le  infrastrutture fisiche, le commodities, gli asset da collezioni, bondi, azioni, securities, proprietà intellettuali, immobili e veicoli.

Di fronte a questa vastità viene spontaneo chiedersi: Cosa NON sarà tokenizzato in futuro?

Il ruolo degli oracoli nello spostamento dei dati dal mondo reale a quello on-chain

L’impegno di Avalanche e di Ava Labs nell’esplorazione delle migliori soluzioni per portare asset del mondo reale all’interno del mondo crypto è evidente e sembra crescere sempre di più nell’ultimo periodo.

Nonostante i buoni propositi però, nessuno ha fatto i conti con un dettaglio estremamente importante che spesso viene trascurato quando si parla di tokenizzazione: quale sarà la fonte di fiducia?

Ovviamente trasportare informazioni  dal mondo reale a quello crypto è un opera non da poco, che va affiancata ad un ente (decentralizzato o centralizzato) che possa verificare il processo senza commettere errori.

Avalanche e il suo team di sviluppo hanno pensato di affidarsi ad un entità di terze parti (ad oggi ancora sconosciuta), il cui  ruolo sarà quello di verificare l’autenticità, la proprietà e il valore degli asset off-chain.


Questo è ben visibile nel punto 2  della tabella del rapporto che mostra tutti i passaggi necessari per la tokenizzazione OCA.

Sebbene non ci sia di per sè nulla di male ad affidarsi ad una società di terze parti per verificare questo genere di informazioni, rimane comunque il dubbio dell’affidabilità di questa fonte.
Inoltre questa scelta va in contrasto con la filosofia portante delle criptovalute, che vede come fattore principale l’assenza di intermediari finanziari e la creazione di un mercato libero.

I sostenitori più accaniti della decentralizzazione si chiedono perché Avalanche e Ava Labs non abbiano scelto un partner decentralizzato per svolgere questo processo.

Gli oracoli di Chainlink ad esempio, sono perfetti per trasportare informazioni da ambiente reali ad ambienti on-chain senza mai affidarsi ad un singolo point of failure.

In linea generale la tecnologia rappresenta una fonte di fiducia migliore rispetto alla presenza umana, potenzialmente corruttibile o fallace.

Pochi giorni fa la stessa Chainlink ha annunciato di aver integrato i suoi servizi PoR con il progetto Matrixport per aiutare nel processo di minting dei buoni del tesoro statunitensi.

In conclusione c’è da fare un grande plauso ad Avalanche per il lavoro che sta svolgendo per portare la tokenizzazione OCA a livelli degni di nota, ma c’è allo stesso tempo da rimproverare il loro operato per quello che riguarda la scelta delle fonti fiduciarie e la modalità di gestione dei dati off-chain.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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