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Bitcoin più stabile dell’oro e del Nasdaq nell’ultima settimana: in arrivo forte movimento dei prezzi

Nell’ultima settimana Bitcoin ha raggiunto un livello di stabilità dei prezzi maggiore rispetto a oro e Nasdaq, con una price action noiosa e poco attraente per gli speculatori.Anche il livello di correlazione con le due asset class è molto basso.

Solitamente situazioni del genere finiscono per generare un aumento improvviso della volatilità, che potrebbe tradursi in un rialzo imminente per il valore della criptovaluta.
Vediamo insieme tutti i dettagli.

Volatilità di Bitcoin al di sotto di quella dell’oro e del Nasdaq

Uno studio della società di analisi di assets digital K33 ha messo in mostra come la volatilità di 5 giorni di Bitcoin sia scesa al di sotto di quella dell’oro, del Nasdaq e dell’S&P500 in un contesto di stabilità che non si vedeva da anni.
I prezzi della criptovaluta sono rimasti per tutto il mese di luglio nel trading range 29.000-30.000 dollari con brevi escursioni al di sopra dei 31.500 immediatamente assorbite dagli orsi.

Anche la volatilità di 30 giorni di Bitcoin infatti segna uno dei valori più bassi negli ultimi 5 anni, e sembra voler proseguire questo trend discendente.

Come fa notare Vetle Lunde, analista senior di K33, queste situazioni solitamente si traducono in un’esplosione dei prezzi e un incremento improvviso della liquidità, che potrebbe portare ad una catena di liquidazione dei traders troppo aggressivi.

Queste le sue parole:

“La mia tesi a breve termine è che la pressione della volatilità del mercato sta per raggiungere il culmine e che un’eruzione è vicina. “Il mercato è chiaramente in una fase stabile senza precedenti, che in genere ha agito come un’enorme valvola di pressione per la volatilità una volta che finalmente si riaccende”

La maggior parte degli operatori finanziari dopo l’ultimo rialzo dei prezzi di Bitcoin avevano effettuato ordini short, dovendo poi aggiungere collaterale per coprire le proprie posizioni.Negli ultimi giorni invece, in cui possiamo osservare una price action meno interessante di quella dell’oro e del Nasdaq, gran parte dei traders sta incrementando i long seppur in maniera molto lieve.

Le prossime decisioni sugli ETF spot di BTC determineranno le sorti a breve termine nel mercato, portando in ogni caso ad un aumento della volatilità dell’asset crittografico che fino ad ora si è messo relativamente poco.

Sarà molto interessante seguire l’andamento dell’open interest per Bitcoin e monitorare le attitudine degli investitori mano a mano che ci avviciniamo ad una sentenza definitiva da parte della SEC per un’approvazione o una respinta del tanto atteso ETF.


Bitcoin e la decorrelazione con oro e Nasdaq

Mentre Bitcoin si muove a stento e registra un livello di volatilità molto basso, anche la correlazione con gli asset class tradizionali quali oro ed azioni raggiunge valori anomali.
Solitamente la criptovaluta segue gli andamenti del Nasdaq e del S&P 500, specialmente quando si verificano forti movimenti di prezzo.

Da inizio anno invece, mentre le azioni americane hanno recuperato tutte le perdite del 2022 e stanno per approcciare a nuovi massimi storici, Bitcoin vede ancora un -57% dal proprio massimo storico, pur essendo cresciuto del 78% da inizio anno.

Si tratta di una situazione molto particolare che vede un disinteressamento del settore crypto da parte degli investitori, che sembrano preferire  per il momento un mercato più sereno e meno rischioso.

Il fallimento dell’exchange FTX è stato un evento catalizzatore che ha innescato una forte decorrelazione tra mercato azionario e mercato crypto: la media a 90 giorni dell’indice di correlazione tra Bitcoin ed S&P500 sta infatti per scendere al di sotto dei minimi del 2021.

In un contesto di incertezza sul lato macroeconomico e con problemi sul fronte regolamentazione statunitense, il settore delle criptovalute è stato fortemente penalizzato dalle scelte dei traders che hanno optato per posizionarsi sulle asset class tradizionali.


Anche sul fronte oro, possiamo osservare una bassa correlazione con la controparte crittografica, che sembra andare sempre di più per i fatti suoi. Livelli così bassi non si registravano da Novembre 2022.

Solamente l’annuncio dell’ingresso di BlackRock e la prima presentazione di un ETF spot, hanno indotto recentemente un ingresso di capitali. A giugno gli ETP BTC hanno registrato afflussi di 13.822 BTC riportando interesse nell’industria crypto.

Vetle Lunde a tal proposito aveva discusso dell’impatto della narrativa dell’ETF e dell’aumento delle speculazioni su Bitcoin:

“I flussi sono stati forti in tutte le giurisdizioni, con gli ETP spot canadesi ed europei e gli ETF sui future statunitensi che hanno tutti registrato solidi afflussi”

Analisi del prezzo di Bitcoin a breve termine

Bitcoin nell’ultimo mese si è mosso poco, spingendo i traders  a spostarsi su mercati più interessanti come quello dell’oro o delle azioni.

Nel Nasdaq possiamo trovare casi di titoli come Microsoft e Nvidia dove da inizio anno già sono stati toccati nuovi massimi storici, con previsioni rialziste fino alla fine dell’anno.
Per BTC invece poco interesse ed una price action comandata dagli orsi, almeno nel breve periodo.

A luglio ogni tentativo di breakout rialzista è stato stoppato immediatamente, riportando la moneta crittografica al di sotto della media mobile a 60 periodi su time frame 4h.

Bassi volumi di scambio non migliorano l’ outlook generale del mercato, che sembra essere in attesa di nuovi risvolti sul caso ETF spot prima di effettuare il prossimo grande movimento.

Nelle ultime ore abbiamo assistito ad un breve rialzo per Bitcoin che ha portato i prezzi a ridosso del 30 mila dollari per l’ennesima volta, senza riuscire tuttavia in una rottura definitiva.

La leg up è stata bloccata esattamente a 30.025 dollari con il respingimento fino agli attuali 29540. Ora sarà importante per BTC mantenersi sopra l’EMA 60 se vuole invertire il trend ribassista di breve e provare ad andare oltre i livelli toccati a metà giugno.

Una rottura dei 30.000 dollari accompagnata da volumi degni di nota potrebbe innescare una continuazione fino ai 31.000, dove gli orsi torneranno sicuramente a farsi sentire.

Se dovesse esserci invece ancora una volta uno storno ribassista da questi livelli, probabilmente vedremmo la moneta scendere sotto i 28.000 dollari ed approcciare a prezzi più bassi.

Attenzione al cluster dei 29.000 dollari, dove i tori potrebbero essere in attesa di fare il loro ingresso. In un contesto come questo occhio ai falsi movimenti che sono all’ordine del giorno. State in guardia traders. 

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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