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US: Janet Yellen alle prese con una regolamentazione crypto più chiara

Ieri, 4 legislatori repubblicani hanno inviato una lettera al Segretario del Tesoro statunitense Janet Yellen per chiedere spiegazioni riguardo alcune lacune normative nella regolamentazione del mercato crypto in US.

In particolare, a spingere i repubblicani ad interrogare la Yellen sarebbero i dubbi su come il Financial Stability Oversight Council (FSOC) da lei guidato gestisca le criptovalute in materia di leggi federali.

Anche questa volta torna in voga il tema della legge sui titoli in US applicata ai crypto exchange, per cui non si è riuscito a trovare un minimo denominatore comune in grado di mettere tutti d’accordo.

I repubblicani co-firmatari della lettera hanno proposto parallelamente un nuovo disegno di legge chiamato Financial Innovation and Technology for the 21st Century Act, che adotta un approccio globale alla regolamentazione delle criptovalute e  potenzialmente potrebbe risolvere i problemi evidenziati.

Vediamo tutti i dettagli di seguito.

I repubblicani evidenziano alla Yellen diverse lacune normative nella regolamentazione dei mercati crypto in US

Ieri i legislatori repubblicani Patrick McHenry, Glenn “GT” Thompson, French Hill e Dusty Johnson hanno inviato una lettera al Segretario del Tesoro Janet Yellen nella sua veste di presidente del Financial Stability Oversight Council (FSOC) per chiedere spiegazioni riguardo la mancanza di un quadro di regolamentazione chiaro in tema di mercati crypto in US.

Nonostante diversi organi di vigilanza sui mercati abbiano più volte evidenziate diverse lacune in merito al modo con cui le criptovalute  che non rappresentano titoli debbano essere trattate a livello federale, nessuno è stato in grado di creare un terreno normativo fertile per garantire l’innovazione e contemporaneamente  la tutela degli investitori.

I repubblicani hanno evidenziato anche  l’incapacità della CFTC e della SEC nello stabilire i confini in cui diventano competenti in materia di regolamentazione del mercato crypto spot.

Nessuna autorità federale è stata infatti in grado di introdurre un regime chiaro nel sistema di scambi in valute digitali, con regole trasparenti e non interpretative.

Da sottolineare  a tal proposito come all’interno del  FSOC, che ha il compito di monitorare la stabilità del sistema finanziario statunitense, il presidente della CFTC Rostin Behnam e il presidente della SEC Gary Gensler ricoprano i ruoli di board member insieme alla Yellen.

Gansler e Benham hanno più volte anch’essi messo alla luce la necessità di affrontare una nuova supervisione per il mondo degli scambi in crypto, che sta crescendo anno dopo anno.

I repubblicani insistono alla Yellen notando come il FSOC non sia riuscita a trova un minimo comune denominatore su come come le leggi sui titoli debbano essere applicate agli emittenti di criptovalute, citando il caso giudiziario tra la SEC e Ripple Labs.

Nonostante infatti un giudice newyorkese abbia stabilito l’innocenza di Ripple nella presunta violazione delle leggi sui titoli con la risorsa XRP; non si ancora stabilito in che modo altri token rientrano nella fattispecie di vendite dirette (titoli) agli investitori istituzionali.

Alla Yellen è stato anche chiesto nella lettera, come accade ogni volta che si entra nel tema della regolamentazione sui titoli in US, se Bitcoin ed Ether rappresentino security o meno e se  se sarebbe appropriato estendere la giurisdizione della CFTC per comprendere il mercato spot.

I 4 legislatori repubblicani co-firmatori dell’appello alla Yellen, chiedendo una risposta formale entro il 20 febbraio, hanno pensato di avanzare un proprio disegno di legge chiamato Financial Innovation and Technology for the 21st Century Act, che adotta un approccio globale alla regolamentazione delle criptovalute.

Questo documento fornirebbe ai regolatori federali una chiara autorità sui mercati spot degli asset digitali, e garantirebbe che le tutele dei clienti previste dall’attuale struttura normativa finanziaria si applichino agli intermediari e alle attività legate agli asset digitali.

“Dopo il crollo di FTX, i comitati della Camera per l’agricoltura e i servizi finanziari (comitati) hanno intrapreso uno sforzo storico per elaborare una legislazione che fornisca una maggiore supervisione normativa sui mercati delle risorse digitali. Il Financial Innovation and Technology Act for the 21st Century (FIT21) fornirebbe ai regolatori federali una chiara autorità sui mercati spot degli asset digitali e garantirebbe che le tutele dei clienti previste dall’attuale struttura normativa finanziaria si applichino agli intermediari e alle attività legate agli asset digitali”

La Yellen e la legislazione in materia di stablecoin

Mentre i repubblicani  US pressano Janet Yellen per affrontare le lacune normative sulle risorse in crypto previste dalla legge attuale, quest’ultima conferma il suo impegno per dettare un nuovo quadro di regolamentazione.

Martedì infatti il Segretario del Tesoro statunitense ha testimoniato davanti al Comitato per i servizi finanziari della Camera e ha nuovamente chiesto al Congresso di approvare una legislazione per regolamentare le stablecoin e il mercato spot delle criptovalute che non sono titoli.

La Yellen in questo contesto ha notato come:

“Ci sono molte aree rispetto alle risorse digitali in cui disponiamo di una chiara autorità di regolamentazione, ma abbiamo identificato alcune lacune in cui, per la protezione degli investitori dei consumatori e per affrontare i rischi per la stabilità finanziaria, sarebbe molto utile che il Congresso intervenisse per colmare quelle lacune”

In particolare, per quello che concerne il mondo delle stablecoin crittografiche è necessario affrontare al più presto una nuova legislazione che tenga conto della crescita registrata da questo settore negli ultimi anni.

Pensate che appena 4 anni fa il mondo delle stablecoin con peg-USD valeva complessivamente appena 4 miliardi di dollari mentre ora siamo arrivati ad oltre 140 miliardi.

Se non regolamentata, le stablecoin possono passare da strumento in grado di migliorare la liquidità per gli scambi e le prestazioni dei mercati finanziari, a minaccia sistemica per l’industria della finanza in US.

In tutto ciò c’è poi da considerare quello che sarà a livello normativo il rapporto di coesistenza tra stablecoin e CBDC che pur assomigliandosi, fanno parte di due categorie a sé stanti.

Il rischio è che se non verrà promulgata una nuova legge generale in materia di valute digitali non si riuscirà più a far chiarezza in mezzo alla confusione creatasi tra la regolamentazione in tema di negoziazione di titoli, identificazione federale per criptovalute che non sono titoli, obblighi agli intermediari e  oneri per emittenti di stablecoin ecc.

La Yellen proprio per questo ha chiesto l’aiuto del Congresso a Capitol Hill affermando che: 

“Apprezzeremmo molto uno sforzo da parte del Congresso per creare un quadro normativo adeguato per affrontare tali rischi”

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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