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Bitcoin whale muove 6 miliardi di dollari a 3 indirizzi differenti: il suo wallet era inattivo dal 2019

Due giorni fa, la quinta più grande whale di Bitcoin ha movimentato la bellezza di 94.500 BTC dal suo wallet, equivalenti a circa 6 miliardi di dollari, spostandoli su 3 indirizzi crittografici distinti.

Si tratta di un evento molto raro visto che il wallet in questione non effettuava operazioni dal 2019, quando la criptovaluta valeva intorno ai 10.000 USD.

Nonostante le varie segnalazioni ed indagini svolte dalle società di ricerca su blockchain, ancora non si è scoperto a chi appartiene questo indirizzo.

Nel frattempo altre entità continuano ad accumulare bitcoin incessantemente.
Tutti i dettagli di seguito.

Bitcoin wallet: una whale sposta 6 miliardi di dollari a 3 indirizzi crittografici differenti dopo 5 anni di inattività

Il 25 marzo il quinto più grande wallet Bitcoin in termini di monete contenute al suo interno, dopo 5 anni di inattività ha spostato una somma pari a 94,500 BTC, equivalenti a circa 6 miliardi di dollari, splittando il bottino su 3 indirizzi differenti.

Per contestualizzare il timing dell’operazione, vediamo come questa sia  avvenuta appena poco prima che Bitcoin recuperasse il fatidico livello dei 70.000 USD, subito dopo che l’offerta di mercato su Coinbase raggiungesse il suo minimo degli ultimi nove anni a 344.856 BTC

Dopo aver ricevuto l’intera somma a settembre 2019, la whale in questione non ha più effettuato alcun trasferimento, custodendo da vero hodler il bottino multimiliardario.

La società di ricerca blockchain Arkham Intelligence ha notato prima di tutti l’insolito spostamento di coin, segnalando pubblicamente 2 giorni fa che l’indirizzo etichettano come “37X” stava inviando 5,03 miliardi di dollari in BTC a “ bc1q8yj, mentre la restante fetta veniva divisa in altri due portafogli.

Infatti  561,46 milioni di dollari e 488,40 milioni di dollari in BTC sono stati trasferiti rispettivamente agli indirizzi  “bc1q6m5”  e “bc1q592”, lasciando come come UTXO (resto) solo 1,4 bitcoin al wallet originale della whale.

bitcoin whale wallet indirizzi

Nessuno ha ancora scoperto l’identità del quinto più ricco wallet bitcoin al mondo, che nel frattempo è sceso di una posizione in classifica avendo splittando il suo bottino in 3 indirizzi.

C’è chi ipotizza che possa appartenere ad un exchange, che verosimilmente potrebbe detenere somme simili, ma ci sono pochissime interazioni che possano spiegare un collegamento con una  delle esistenti piattaforme di scambio crittografiche.

È più probabile che sia un’azienda scollegata da questo tipo di business o che sia semplicemente un ricco investitore paziente, che ha saputo attendere l’apprezzamento del crypto asset negli ultimi 5 anni.

L’ultima volta che la whale movimentò quegli stessi BTC, valevano infatti appena 1 miliardo di dollari ( circa 10.580 dollari a BTC), mentre ora lo stesso individuo può sedersi su un guadagno ben più ampio.

Ricordiamo tuttavia che l’abbiente indirizzo non è l’unico inattivo ad aver effettuato un trasferimento così grande nell’ultimo periodo: ad inizio mese infatti un’altra whale da 3 miliardi di dollari in BTC ha lasciato le proprie tracce on-chain.

Un’altra entità ha spostato ad aprile dello scorso anno diverse monete rimasta intatte per circa 12 anni, valutate 11 milioni di dollari all’epoca.

I wallet Bitcoin più ricchi del mondo: privati, aziende, ETFs e governi

La whale che ha trasferito dopo 5 anni di inattività i suoi 94,500 BTC, ora grazie allo splitting delle sue risorse è scesa in 6 posizione nella classifica dei wallet bitcoin più ricchi al mondo secondo le classifiche di Bitinfocharts, attestandosi poco sopra un’altra entità dal controvalore simile.

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Da notare come il più grande wallet per monete detenute sia uno dei vari cold wallet dell’exchange Binance, con in seno 248,597 BTC, valutati circa 17,4 miliardi di dollari

Al secondo posto un’altro cold wallet, questa volta di Bitfinex, con un bottino da 184,010 BTC, circa 12,8 miliardi di dollari

In terza posizione troviamo il wallet “bc1ql49yda” che fino a maggio dello scorso anno possedeva appena 0,199 BTC mentre ora, dopo appena 10 mesi ha accumulato una somma incredibile di 134,894 BTC, pari a 9,4 miliardi di dollari.

Gli ultimi grandi acquisti dell’entità sono stati svolti a cavallo tra febbraio e marzo 2024.

Nonostante le grandi quantità d’oro digitale contenute al loro interno, questi indirizzi non superare il portafoglio della società crittografica più ricca al mondo, ovvero Microstrategy, che detiene a bilancio (per conto dei suoi clienti) la bellezza di 214,246 BTC, equivalenti a circa 14 miliardi di dollari.

Allo stesso modo anche Microstrategy stesso non supera altre tipologie di entità che per qualche ragione possiedono Bitcoin all’interno di un indirizzo crittografico.

Infatti, secondo quanto riportato da Bitcointreasuries, possiamo osservare che i portafogli di Grayscale e Blackrock hanno ormai superato il DCA di Michael Saylor, sedendosi su una fortuna più ingente.

Grayscale possiede infatti 342,608 BTC, pari a 23,8  miliardi di dollari, mentre Ishares di Blackrock possiede 243,627 BTC valutati 16,9 miliardi di dollari.

Complessivamente, secondo un recente rapporto di Dune, gli ETF Bitcoin hanno registrato 58,3 miliardi di dollari in partecipazioni on-chain, che rappresentano il 4,17% dell’attuale offerta di BTC.

bitcoin etf

Ricordiamo infine che anche alcuni governi di interi Paesi possiedono partecipazioni sostanziosi in bitcoin: Stati Uniti, Cina, Regno Unito, Germania, Ukraina ed El Salvador sono le Nazioni con più criptovalute arancioni in custodia, dove gli americani si attestano prima in classifica con 190.000 BTC sequestrati dal caso Silk Road e da altre operazioni.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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