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Analisi della crypto AKT e della piattaforma di supercomputing Akash Network

In questo articolo andiamo alla scoperta della piattaforma decentralizzata di supercomputing Akash Network e della sua crypto nativa AKT.

Il progetto, implementato all’interno dell’ecosistema Cosmos, si propone come marketplace alternativo per la compravendita di cloud computing in grado di offrire ai proprietari di server un modo facile ed economico per reperire potenza di calcolo.

La rete crittografica Akash, costruita tramite Cosmos SDK e basata su Tendermint, opera nel panorama blockchain dal 2018 ed è gestita da Overclock Labs.

AKT è la crypto di governance del network, nonché l’utility token utilizzato dagli utenti per accedere ai servizi della piattaforma.

Vediamo tutti i dettagli di seguito.

Akash Network: la piattaforma crypto di cloud computing costruita su Cosmos SDK

Akash Network è una innovativa piattaforma crittografica di cloud computing che mira a facilitare il reperimento di potenza di calcolo a tutte quelle entità che necessitano di lanciare un servizio da remoto.

Il progetto opera come marketplace che collega i clienti con i fornitori attraverso un servizio di leasing online  distribuito e trasparente.

Sfruttando i vantaggi del calcolo decentralizzato attraverso la blockchain di Akash, costruita tramite il kit di sviluppo software di Cosmos (SDK), la piattaforma è in grado di offrire una soluzione significativamente meno costosa e più efficiente dei servizi di cloud tradizionali.

Il processo con cui Akash arriva ad offrire risorse nel proprio marketplace è il seguente: le risorse dei fornitori di rete vengono virtualizzata e suddivise in dei “container”, poi affittati ai “tenant” che acquisiscono i servizi cloud costruiti tramite un contratto di locazione crittografico pagando la quota stabilita dal fornitore.

In questo scambio entrambe le parti sono incentivate ad agire correttamente e secondo le regole del protocollo.

Akash non è stata, infatti, pensata solo ed esclusivamente per l’utente finale in cerca di potenza di calcolo a basso costo, ma anche dai fornitori che guadagnano dalla distribuzione di capacità di cloud inutilizzate.

I fornitori traggono profitto dalla monetizzazione delle loro risorse inattive e gli inquilini beneficiano di costi inferiori.

La blockchain di Akash (luogo dove avviene lo scambio vero e proprio) è basata su un meccanismo di consenso Delegated Proof-of-Stake (DPoS), migliora di gran lunga le prestazioni delle applicazioni native del cloud.

Tra le varie chicche, il protocollo implementa anche un algoritmo Tender Mint in grado di offrire maggiore velocità e scalabilità alle funzioni vitali della chain.

La crypto AKT, nativa della blockchain Akash, funge da risorsa capace di proteggere la rete tramite lo staking. Inoltre, essa rappresenta un gettone di governance e una risorsa che aiuta l’archiviazione dati e incentiva la partecipazione degli utenti allo scambio di servizi di cloud.

akash network

La piattaforma è stata inaugurata al pubblico nel 2018 con il lancio della prima testent guidata dal team della società di sviluppo software Overclock Labs, per poi lanciare ufficialmente la mainnet nel 2020.

La piattaforma vanta un elenco in espansione di data center, tecnologia e partner di capitale. Tra i partner di capitale più importanti figurano TRG Capital, Alpha Block Investments, Forbole, PeopleFund, Outpost Capital, AGE, ChainLayer e Wakem Capital Management. 

Akash negli ultimi mesi è diventata così popolare a tal punto da arrivare a decuplicare le richieste di “lease” per il noleggio della potenza di cloud da dicembre ad oggi: al momento in totale ci sono più di 5.200 richieste attive.

Analisi di mercato della promettente crypto AKT

Come accennato, AKT è la crypto nativa della blockchain di Akash, che funge da gettono d’utilità e di governance all’interno del protocollo.

Rappresenta una risorsa centrale per il progetto poiché assolve a diverse funzioni, tra le quali la più importante riguarda la messa in sicurezza del network.

Al momento della stesura dell’articolo AKT presenta un prezzo di 4,08 dollari per unità, e un’offerta in circolazione di 231.178.955 token per una capitalizzazione di mercato pari a 943 milioni di dollari.

La supply massima fissata è di 388.539.008 token: molti di questi vengono utilizzati in un modello inflazionistico che aiuta il team di sviluppo del progetto ad autofinanziarsi e a ridurre parte dei costi presenti per fornire il proprio servizio di noleggio potenza di calcolo.

Nonostante la moneta sia nativa di una propria infrastruttura, viene scambiata nei mercati decentralizzati di Osmosis e su CEX come Kucoin, Kraken, Crypto.Com, HTX e Coinbase Exchange.

akash network crypto akt

A livello speculativo AKT negli ultimi mesi ha tratto beneficio dall’hype della narrativa AI e del rialzo generale nei settori dell’energia computazionale e dei micro chip, arrivando a moltiplicare per 5 volte il suo prezzo da inizio ottobre.

Ora la crypto potrebbe attraversare una fase di distribuzione dei prezzi dopo una forte corsa al rialzo, con gli orsi che potrebbero  spingere le quotazioni in area 3 dollari, prima di osservare un eventuale rimbalzo e una ripartenza bullish.

La capitalizzazione del progetto è già relativamente alta nonostante la giovinezza del token, dunque non possiamo aspettarci un prezzo esorbitante nel corso di questa bull run.

Ad ogni modo probabilmente se il settore intelligenza artificiale continuerà a guidare i mercati tech a livello mondiale con le proprie innovazioni spingendo sempre più aziende private ad andare alla ricerca del supercomputing, AKT potrebbe registrare ottime performance.

Un obiettivo di prezzo fattibile potrebbe essere quello dei 10 dollari per token entro 12 mesi.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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