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Crypto ETF news: come Bitcoin, Ethereum non è più una security, ora è pronta per volare sul mercato

Con una breaking news arrivata dopo la chiusura dello stock market, ieri sera la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti ha approvato ufficialmente gli ETF spot di Ethereum, aggiungendo la seconda criptovaluta più grande al mondo in termini di capitalizzazione ai fondi quotati in borsa su Bitcoin

Accettando i moduli 19B-4 di 8 diversi emittenti, l’ente federale si prepara ad un listing sui mercati Nasdaq, NYSE Arca, e Cboe BZX, con l’ultimo passo definitivo che riguarda l’autorizzazione dei documento S-1, che risulta essere ormai solo una questione di tempo.

Ethereum diventa a titolo effettivo una commodity, distanziandosi dalla definizione di security token, voluta fortemente proprio da Gary Gensler.

La criptovaluta, è ora pronta per segnare un rally dei prezzi, in maniera analoga a quanto successo a Bitcoin dopo gli ETF di gennaio, con la rottura dei massimi storici a 4.860 dollari all’orizzonte.

Vediamo tutti i dettagli di seguito.

Dopo le ultime news dell’approvazione dell’ETF spot di Ethereum, ETH non è più considerata una security: segue la strada di Bitcoin

Dopo la breaking news di ieri sera che ha visto la SEC statunitense approvate 8 fondi ETF spot di Ethereum, seguendo le orme dell’antenato Bitcoin che ha tagliato il traguardo a gennaio di quest’anno, la seconda criptovaluta più grande al mondo può essere più ufficialmente classificata come commodity.

La definizione di commodity si rifà ad un “bene economico dotato di fungibilità totale o sostanziale” come ad esempio l’oro e l’argento, discostandosi dalla tanto temuta catalogazione come security, che identifica invece un prodotto finanziario su cui l’investitore che lo compra si aspetta un ritorno finanziario correlato alla crescita della società che lo gestisce.

Sebbene Ethereum non sia mai stato definito esplicitamente un security token, con la SEC che ha provato in tutti i modi a classificarlo come tale (senza però ottenere mai una vittoria in tribunale), gli addetti ai lavori del mondo crypto sono stati a lungo preoccupati che questa accezione potesse diventare dominante nel contesto giuridico-finanziario degli Stati Uniti.

Ora, invece, come afferma lo Chief Legal Officer di Coinbase Paul Grewal, Ethereum diventa a tutti gli effetti una merce commodity dopo le news dell’approvazione dell’ETF.

Anche l’ETF analyst di Bloomberg James Seyffart, parlano durante il podcast “Bankless” con Ryan Sean Adams, ha sottolineato che l’approvazione di queste azioni fiduciarie basate sulle materie prime implica che la SEC riconosce esplicitamente Ether come non un titolo.

Addirittura Seyffart ha riconosciuto come questa classificazione possa essere estesa a breve anche ad altre altcoin, come ad esempio Solana, aprendo le porte a nuove speculazioni riguardo l’arrivo degli ETF anche per questa criptovaluta.

Da sottolineare anche quanto riportato recentemente anche da Adam Cochran, partner della società di venture capital Cinneamhain Ventures, che ha esplorato a fondo l’argomento, suggerendo che questa linea di pensiero potrebbe essere applicata anche ai token di altri progetti.

Oggi molte cose probabilmente sono diventate chiaramente materie prime, anche se non lo sanno ancora.”

L’approvazione ultima definitiva del documento S-1, chiuderebbe definitivamente questo discorso, rendendo ETH una commodity in maniera inderogabile.

Nonostante questa pietra miliare per l’ecosistema Ethereum, alcuni esperti, come lo stesso analista James Seyffart, osservano che il “liquid staking” di ETH potrebbe comunque potenzialmente rientrare nella definiziione di security.

Non a caso diversi emittenti richiedenti dell’ETF di ether, prima di ricevere il via libera dalla SEC,hanno rimosso dai fondi lo staking della stessa moneta.

L’avvocato per le risorse digitali Joe Carlasare condivide questa opinione, suggerendo che la SEC potrebbe perseguire singoli attori e  prendere di mira il settore del liquid staking. nonostante il lancio dell’ETF.

“Sell the News” dopo l’approvazione dell’ETF, ma ora ETH è pronto a volare sopra nuovi massimi

A conti fatti, l’approvazione degli ETF spot di Ethereum si è rivelata essere un evento “sell the news per la moneta crittografica, che dopo un rapido rally iniziale ha visto perdere il 6,80% dal prezzo della spike a 3.900 dollari.

Da lì ETH è scesa fino a toccare i 3.630 dollari questa mattina alle ore 10:15 am UTC+1, prima di riprendere leggermente quota ed attestarsi intorno agli attuali 3.700 dollari.

In relazione a questo genere di evoluzione del prezzo di Ethereum, Alex Kuptsikevich, analista di mercato senior presso FxPro, ha suggerito che nei prossimi giorni il ritracciamento potrebbe proseguire, lasciando spazio a potenziali posizioni di ingresso per gli investitori istituzionali.

Il sell-off di Ethereum su notizie positive è una tipica reazione ‘compra le voci, vendi i fatti’ degli speculatori. Non dovremmo sorprenderci se il prezzo torna di nuovo all’area $3000, tornando a un’importante area di consolidamento. Da questi livelli, i grandi investitori istituzionali possono iniziare a costruire una posizione negli ETF.

Anche Bitcoin aveva reagito in maniera simile dopo l’approvazione degli ETF spot BTC, registrando un ribasso delle quotazioni del 19% nelle due settimane successive alla news.

Nelle 8 settimane seguenti però, Bitcoin ha segnato uno dei suoi rally rialzisti più aggressivi, passando dai 41.500 dollari fino al massimo storico (raggiunto prima dell’halving) dei 73.700 dollari.

Probabilmente anche su Ethereum osserveremo un comportamento grafico simile, con l’influenza bullish programmata nel momento in cui arriveranno afflussi di capitali significativi.

A tal proposito la società finanziaria Chartered Standard prevede inflow per 45 miliardi di dollari nei primi 12 mesi di contrattazione degli ETF ETH.

Le previsioni della banca londinese proiettano Ethereum ad un valore di circa 8.000 dollari entro fine anno.

Analogamente, alcuni trader affermano di aspettarsi una crescita dei prezzi di circa il 60% nei prossimi mesi, con un marcato aumento delle speculazioni sui futures e della domanda di acquisto spot.

Nel mezzo dell’imprevedibilità di queste previsioni, ciò che è sicuro è che ormai la strada rialzista è stata segnata per Ethereum: da qui in poi, previa probabilmente un ritracciamento, la moneta andrà per la conquista di nuovi massimi storici al di sopra dei 4.860 dollari.

Sarà curioso ora monitorare la price action dell’asset finché non verrà approvato il documento S-1 e l’ETF sarà effettivamente negoziabile negli Stati Uniti.

Opzioni in scadenza per 2,7 miliardi di dollari su Bitcoin ed Eher: arriva l’effetto ETF

A supporto della tesi rialzista che vede ETH crescere a ritmo sostenuto, dopo la news dell’approvazione dell’ETF, vi portiamo a conoscenza di un “dettaglio” che potrebbe fungere da evento catalizzatore per la crescita sia di Ethereum che anche di Bitcoin.

Parliamo della scadenza di opzioni BTC ed ETH per 2,7 miliardi di dollari in data 24 maggio: in particolare secondo quanto riportato da Greeks.live su X, 21.000 opzioni Bitcoin stanno per scadere con un rapporto put / call di 0,88 con un punto di dolore massimo a 67.000 dollari  e contemporaneamente anche 350.000 opzioni Ethereum stanno per scadere con un rapporto put / call 0,58 e un punto di dolore massimo a 3.200 dollari.

Ciò indica un equilibrio quasi uniforme tra acquirenti e venditori, con una leggera inclinazione verso le opzioni call per quanto riguarda Bitcoin, e un tono leggermente rialzista, con più opzioni call in scadenza rispetto alle opzioni put per Ethereum.

Inoltre Greeks.live, Ethereum ha osservato come il recente rally del 20% di ether in previsione dell’approvazione dell ETF abbia eletto la moneta a principale asset del mercato per attenzione degli investitori.

Le opzioni a breve termine implicano che la volatilità (IV) ha raggiunto il 150% ad un certo punto, significativamente superiore all’attuale IV di Bitcoin per lo stesso periodo.

Da segnalare anche come l’open interest su Ethereum, abbia superato la soglia dei 12 miliardi di dollari dopo la news dell’ETF, portandosi al di sopra del valore dello stesso indicatore a novembre 2021 quando l’asset era ai suoi massimi storici.

Ciò testimonia un forte interesse nei mercati derivati per la speculazione su ETH, tale da poter sostenere un rally dei prezzi molto interessante nelle prossime settimane.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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