In questi giorni si sta parlando sempre di più delle differenze tra gli algoritmi di consenso PoS (Proof-of-Stake) e PoW (Proof-of-Work).
Infatti, mentre Ethereum sta passando da PoW a PoS, Bitcoin rimarrà con PoW.
Summary
L’infinita lotta tra i sostenitori del Proof-of-Stake e quelli del Proof-of-Work

Questa dinamica sta generando un vero e proprio confronto/scontro tra chi ritiene PoW inevitabilmente migliore di PoS, e chi, invece, afferma che sia meglio PoS.
In particolare i massimalisti di Bitcoin sostengono che PoS sia troppo problematico per una piattaforma così ampiamente utilizzata come Ethereum, mentre i sostenitori di Ethereum sostengono che PoS ormai abbia dimostrato di poter funzionare bene.
Negli ultimi giorni anche lo stesso co-fondatore di Ethereum, Vitalik Buterin, ha preso parte a questo confronto, a cui si è aggiunto anche il fondatore di Cardano, Charles Hoskinson.
Tutto nasce da un tweet del massimalista Bitcoin, Jimmy Song, secondo cui PoS non risolverebbe il problema dei generali bizantini.
Il problema dei generali bizantini è un problema informatico riguardante il raggiungimento del consenso in situazioni in cui è possibile la presenza di errori. La soluzione al problema deve essere quella di trovare un accordo comunicando solo tramite messaggi, anche nel caso in cui vi siano informazioni discordanti.
PoW risolve il problema, mentre per Song, PoS non lo risolverebbe, finendo quindi necessariamente per non consentire il raggiungimento di una forma di consenso realmente decentralizzata.
Il punto chiave pertanto è proprio quello della decentralizzazione: Song, infatti, non è l’unico ad avere dubbi sul fatto che PoS non consenta in realtà una vera e propria decentralizzazione.
Le risposte dei big: Vitalik Buterin e Charles Hoskinson
Il primo a rispondere è stato Buterin:
Pro-tip: if there's a long-established tradition of people debating A vs B based on deep arguments touching on math, economics and moral philosophy, and you come along saying "B is dumb because of a one-line technicality involving definitions", you're probably wrong. https://t.co/22N0OaHyz1
— vitalik.eth (@VitalikButerin) July 3, 2022
Buterin, però, non ha risposto all’obiezione di Song riguardo il problema dei generali bizantini, e quindi della decentralizzazione, ma solo riguardo l’atteggiamento un po’ arrogante di Song.
In seguito è arrivata anche la risposta di Hoskinson.
The level of stupid here is beyond explanation https://t.co/2ARGkcpBgG
— Charles Hoskinson (@IOHK_Charles) July 4, 2022
Anche il fondatore di Cardano non ha risposto al problema sollevato da Song sulla decentralizzazione del PoS, ma solo riguardo l’atteggiamento di Song.
La questione che riguarda la presunta arroganza o maleducazione di Jimmy Song è totalmente irrilevante quando si tratta di affrontare il tema della reale decentralizzazione delle piattaforme basate su Proof-of-Stake. Inoltre, essendo Song uno sviluppatore Bitcoin, ha poco senso scegliere semplicemente di ignorare completamente le sue obiezioni, sebbene siano di parte.
Ultimamente, infatti, alcune blockchain basate su PoS hanno dimostrato di non essere veramente decentralizzate. Quindi è lecito chiedersi se Cardano, e poi Ethereum, possano realmente esserlo, o perlomeno garantire livelli di decentralizzazione paragonabili a quelli di Bitcoin.
Forse, però, sarà solo il futuro a rispondere a questa domanda, perchè nel caso in cui le problematiche emerse di recente su alcune blockchain basate su PoS dovessero emergere anche su Ethereum, dopo il Merge, allora la risposta sarà negativa. Se, invece, passeranno mesi o anni senza che si presentino questi problemi, la risposta sarà positiva.