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Strike è ora disponibile in 65 Paesi differenti e supporta la stablecoin USDT

Strike, una società di pagamenti crypto, ha annunciato la propria espansione in 65 Paesi diversi e l’introduzione di una nuova funzionalità che permette lo scambio di USDT oltre che di BTC all’interno dell’app.

Si tratta di un passo avanti verso la mass adoption del settore delle criptovalute, soprattutto per quei paesi meno sviluppati in cui manca una valuta di stato stabile e ben consolidata.

Vediamo insieme i dettagli della news.

Strike in espansione su 65 Paesi: integrata anche la stablecoin USDT

Venerdì 19 maggio 2023 alla Bitcoin Conference di Miami Beach Jack Mallers, CEO di Strike, ha annunciato che la sua società sta iniziando ad offrire servizi in 65 paesi differenti  sparsi in 6 continenti, espandendosi dalla base iniziale di clienti presenti negli USA, Argentina e in El Salvador.

La news coincide con un restyling dell’interfaccia dell’app Strike e con l’aggiunta dell’integrazione della stablecoin USDT.

Ora tutti gli utenti che utilizzano l’app di pagamenti crypto, possono sfruttare l’elasticità dello scambio in Tether oltre che Bitcoin

Più specificatamente da ora è possibile inviare Bitcoin utilizzando il bilancio in USDT e ricevere pagamenti in bitcoin convertendo immediatamente il bilancio in USDT

La mossa strategica di Strike servirà ad approdare più facilmente all’interno di quei paesi in cui non c’è una valuta forte come il dollaro e in cui vi è un tasso di inflazione fuori controllo che mette in pericolo il potere di acquisto dei cittadini.

L’introduzione di una stablecoin nell’applicazione come quella di Tether che riprende il valore del dollaro USA è di fondamentale importanza perché elimina tutte la paure legate alla volatilità del Bitcoin e all’impossibilità di utilizzarlo come moneta di scambio di tutti i giorni.

Jack Mallers alla Bitcoin Conference ha esplicitato la propria visione in riferimento all’ultimo aggiornamento dicendo che:

Stiamo offrendo un saldo di cassa su cui il sud del mondo può fare affidamento, e un fantastico marchio punk non convenzionale in bianco e nero, come la Fed sta portando all’insolvenza le nostre stesse banche. Abbiamo apportato molte modifiche al prodotto per supportare quella che speriamo diventi un incredibile app di denaro globale”

L’obiettivo finale del Ceo di Strike è quello di servire 7-8 miliardi di persone e raggiungere paesi che non godono di servizi finanziari ben strutturati come quelli presenti negli USA o nei paesi economicamente più avvantaggiati.

La rete layer 2 di Bitcoin, ovvero il Lightning Network, sarà fondamentale in questo processo perché consente di effettuare microtransazioni ad un costo irrisorio e con una velocità di esecuzione superiore a quella dei principali provider di pagamenti fiat come Visa o Mastercard.

La sfida nel lungo periodo è quella di ampliare la portata ed il numero dei nodi Lightning consentendo un maggiore flusso di denaro all’interno di questi canali dedicati.

bitcoin lightning network number of nodes
Grafico del numero di nodi attivi su Lightning Network

Il vantaggio di Strike nel supporto della crypto USDT all’interno dell’app

Come anticipato, l’integrazione della crypto USDT  all’interno dell’applicazione Strike rappresenta un importante passo in avanti nel tentativo di inglobare più utenti possibili nel settore delle criptovalute.

La volatilità di Bitcoin è da sempre concepita come un problema dai non addetti ai lavori, che percepiscono la moneta virtuale troppo altalenante e non in grado di essere sfruttata come bene di scambio nei  pagamenti.

Il punto del discorso che per i paesi in cui c’è attualmente un tasso di inflazione a doppia cifra, il problema persiste anche nelle valute fiat di stato, ed anzi è anche più grave visto che quest’ultime, a differenza di bitcoin, perdono solamente valore e non hanno quasi  mai vissuto fasi rialziste contro il dollaro nel mercato Forex.

Ad ogni modo con l’introduzione della stablecoin USDT, tutte le paure legate alla volatilità di bitcoin sono finalmente svanite, vista la possibilità di utilizzare una criptovaluta che riprende il valore del dollaro USA, anch’esso soggetto ad inflazione ma molto più stabile delle valute fiat dei paesi africani e sudamericani.

In merito a questa integrazione, la vicepresidente del prodotto di Strike, Manuela Rios ha spiegato l’impatto positivo che potrebbe generare nella società dei paesi in via di sviluppo, affermando che:

Per le persone che non hanno ancora familiarità con bitcoin, ma hanno familiarità con il 109% di inflazione, dare loro accesso a una stablecoin equivalente in dollari USA è enorme: ora puoi risparmiare in qualcosa che non sarà svalutato così rapidamente.”

Inoltre Tether, la società che gestisce la stablecoin in questione, fa parte dell’élite delle compagnie più importanti ed influenti del mondo delle criptovalute, con una solidità finanziaria molto importante.

A tal proposito è interessante segnalare che USDT rappresenta la stablecoin più liquida ed utilizzata all’interno dei mercati crypto, con un market share del 65% rispetto ai principali competitor come USDC, BUSD, DAI e TUSD, in notevole aumento da inizio 2023.

total stablecoin supply
Grafico della supply totale del mercato delle stablecoin

La sfida dei provider di pagamenti crypto

Attualmente esiste una grandissima quantità di provider dedicati ai pagamenti in criptovalute oltre a Strike come ad esempio Coinpayments, CoinGate, Moonpay, Wyre, Coinremitter, Bitpay ecc.

Anche i circuiti internazionali Visa e Mastercard si sono preparati per integrare nei loro servizi la possibilità di eseguire operazioni in valute crypto.

La competizione inizia a farsi sentire, visto e considerando che il settore delle crypto sta diventando sempre meno un tabù e viene sempre più apprezzato come un’industria fintech di tutto rispetto.

La sfida principale che tutti i provider di pagamenti crypto dovranno affrontare è sicuramente quella della semplicità lato utente.

Purtroppo, quando si parla di criptovalute e blockchain, esiste ancora oggi un gap di conoscenze che deve essere colmato e che funge da barriera per l’adozione di massa del settore.

Termini come wallet, chiavi private, indirizzi, hash delle transazioni e block explorer risultano estremamente complicati per chi non ha familiarità con le crypto e a maggior ragione per chi non è finanziariamente istruito.

Riuscire a presentare prodotti intuitivi e semplici da utilizzare anche per i neofiti rappresenta il focus principale che tutte queste società dovrebbero avere al giorno d’oggi.

Sebbene le innovazioni corrono più velocemente di quanto ci possiamo immaginare, e nuovi trend come zk rollups, layer 0 e AI stanno conquistando sempre più l’attenzione dei più esperti, per far sì che le crypto possano davvero diventare mainstream è necessario fare un passo indietro e concentrarsi sui fattori della semplicità e dell’essenzialità.

Solo in questo modo sarà possibile far crescere questo mercato che copre purtroppo ancora solo una nicchia di individui ed espandersi fino all’adozione di massa.

In secondo luogo anche le questione della fiducia e sicurezza risultano fondamentali in questo processo, dopo che una moltitudine di  eventi passati hanno minato la reputazione del settore delle crypto facendolo apparire come pericoloso.

Di fatti su questo fronte la community non è ancora pronta: puntualmente ogni anno scompare un exchange o un servizio che custodisce crypto per i clienti, causando danni agli utenti di quelle piattaforme e generando diffidenza nei confronti delle nuove tecnologie del Web3.

Quando tutta la feccia sarà fallita definitivamente, entreranno in vigore nuove regolamentazioni negli USA e resteranno solamente le società più serie, si potrà iniziare a pensare a una espansione dell’industria verso nuovi orizzonti.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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