HomeBlockchainCrypto tasse: l’IRS degli Stati Uniti si prepara a fornire un software...

Crypto tasse: l’IRS degli Stati Uniti si prepara a fornire un software gratuito ai contribuenti per tracciare le operazioni in DeFi

Negli Stati Uniti, l’IRS, l’agenzia governativa incaricata di riscuotere i tributi dei cittadini, sta per lanciare un nuovo software che offrirà un sostegno a tutti coloro che necessitano di tracciare le proprie operazioni in crypto nel mondo DeFi per il pagamento di eventuali tasse.

Si tratta di un vero e proprio strumento di reporting fiscale creato ad hoc per consentire agli americani di presentare le proprie tasse direttamente all’IRS senza che i protocolli DeFi debbano archiviare moduli 1099 in relazione alle attività dei propri clienti.

Una nuova proposta di legge del Dipartimento del tesoro USA avrebbe infatti chiesto a tutti gli scambi decentralizzati di fornire dati personali degli utenti, così come avviene con i broker centralizzati come ad esempio Coinbase.

Il nuovo software potrebbe salvare gli sviluppatori di applicazioni DeFi dall’affrontare una legge che ha dell’assurdo visto che a gestire le operazioni in questo campo non c’è una controparte umana ma semplicemente la tecnologia.

Di seguito tutti i dettagli della news.

L’IRS ed il nuovo software per la tassazione delle crypto in DeFi

L’internal Revenue Service (IRS), agenzia delle entrate statunitense, si sta preparando per offrire ai propri cittadini un software gratuito di sostegno per la rendicontazione delle tasse da pagare all’interno del mondo crypto DeFi.

La mossa segue un programma pilota “Direct File” che dovrebbe essere avviato in 13 stati a partire dal 2024, e potenzialmente ha tutte le carte in tavola per stravolgere le precedenti norme di reporting fiscale.

Gli utenti che utilizzano applicazioni di finanza decentralizzata possono semplicemente usufruire della tecnologia blockchain per tracciare tutte le operazioni svolte con un recap complessivo dei guadagni e delle perdite avvenute all’interno dell’anno solare.

Questo nuovo software, simile ad altri servizi già esistenti nel contesto delle crypto tasse come Token Tax, Koinly e Zen Ledger, sfrutta i database pubblici crittografici per offrire un registro completo di tutte le transazioni avvenute in DeFi.

Gli utenti devono solo inserire in una casella dedicata il proprio indirizzo ed lo strumento restituirà uno storico affidabile, completo e dettagliato delle operazioni imponibili, avvenute su protocolli non gestiti da un’entità centrale come gli exchange decentralizzati

Questo approccio semplifica di molto una recente proposta di legge, avanzata dalla stessa IRS e dal Dipartimento del tesoro USA, che richiederebbe agli scambi decentralizzati di fornire una lista dei dati personali dei propri clienti nei cosiddetti moduli 1099.

Il problema principale di questa legge è che i protocolli DeFi non sono gestiti da intermediari e dunque dovrebbero cambiare totalmente la propria impostazione per iniziare a registrare i dati personali dei clienti.

L’IRS inoltre ha dimostrato in passato di non essere esperta nel mantenere sicure informazioni private dei contribuenti: nel 2016 l’agenzia governativa era stata vittima di un hack in cui aveva perso oltre 700.000 numeri di previdenza sociale ed altri dati sensibili.

La sicurezza, infatti, non è il cavallo di battaglia dell’IRS. che è stato ammonito più volte dall’ispettore generale per l’amministrazione fiscale del Tesoro proprio per la gestione scellerata dei dati forniti dai contribuenti,

Il software di reporting delle tasse nella nicchia DeFi, eliminerà in partenza questo rischio, oltre che a ridurre la mole di lavoro dell’agenzia dell’entrate statunitense con i milioni di moduli 1099 che erano previsti arrivare con la nuova norma.

Ancora una volta, la tecnologia semplifica le difficoltà causate dalla stessa tecnologia.

La “broker rule” e gli obblighi di segnalazione per le piattaforme DeFi

La scelta dell’IRS di introdurre il nuovo software per la gestione delle tasse in DeFi ai cittadini statunitensi, viene solo dopo una proposta di legge avanzata ad agosto che avrebbe definito ufficialmente come “broker” tutti i servizi decentralizzati che offrono strumenti di scambio in crypto.

In poche parole, tutti gli AMM, portafogli digitali auto custodiali con connessioni swap e protocolli di trading decentralizzati sono considerati alla stregua di servizi centralizzati come Coinbase, Binance, Kraken, Bitget ecc.

Questo inquadramento obbligherebbe gli stessi servizi DeFi a fornire all’agenzia delle entrate una lunga lista di informazioni sui propri clienti, come avviene per i broker regolamentati nel Paese che devono rendicontare tutte le operazioni di on-boarding e off-boarding tra crypto e dollari statunitensi svolte sulle proprie piattaforme.

Questo approccio, sebbene possa essere condiviso sul piano teorico visto che ridurrebbe di molto il ”tax gap” e l’evasione fiscale nel campo delle crypto, non può essere applicato dal punto di vista pratico.

I protocolli DeFi non sono aziende e non hanno intermediari centrali con un potere di controllo di ciò che avviene su queste applicazioni. 

Pensare di obbligare un software a restituire dati dettagliati di tutti i clienti che svolgono operazioni in crypto è totalmente folle, visto che creerebbe un precedente per l’introduzione obbligatoria della verifica KYC.

L’exchange di criptovalute Coinbase si era espresso contrario a questa norma affermando che nessuna entità DeFi effettua transazioni di asset digitali nell’ambito dell’autorità concessa dal Congresso, e dunque non dovrebbe essere tenuta ad affrontare queste violenze da parte delle autorità.

Inoltre per quale motivo bisognerebbe chiedere ad un intermediario immaginario di segnalare informazioni fiscali come se fosse un broker? 

Questo casino, creato dalla stessa IRS con la sua recente proposta di legge, potrebbe essere risolto grazie al software di cui si parlava nel paragrafo precedente.

Da una parte si eliminerebbe il dovere delle controparti decentralizzati di adeguarsi per tracciare i dati dei propri clienti e fornire in seconda sede all’IRS, con tutti i rischi annessi di furti di dati informatici.

Dall’altra parte questo sistema aiuterebbe l’agenzia delle entrate statunitense a riscuotere una mole di tasse in crypto decisamente non sottovalutabile visto la crescita che sta sperimentando il settore della finanza decentralizzata.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick