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Tether minta 1 miliardo di USDT e porta la capitalizzazione della stablecoin a 93 miliardi di dollari

L’emittente di stablecoin crittografiche Tether ha mintato poche ore fa 1 miliardo di USDT sulla blockchain di Ethereum, portando la capitalizzazione dell’asset ad un nuovo massimo storico a quota 93 miliardi di dollari.

Prosegue senza troppi intoppi l’espansione della moneta, che viene sempre più utilizzata per gli scambi nei mercati centralizzati e per le transazioni off-shore.

Di questo passo USDT raggiungerà sicuramente nel 2024 la quotazione record di 100 miliardi di dollari.

Vediamo tutti i dettagli di seguito.

Tether espande la propria portata sulla blockchain di Ethereum mintando 1 miliardo di stablecoin USDT

Tether, azienda tecnologica con sede ad Hong Kong e nelle Isole Vergine Britanniche, ha completato alle ore 01:15 di oggi 5 gennaio 2023 il suo ultimo mint di stablecoin USDT.

Sfruttando la rete decentralizzata Ethereum, negli ultimi 3 giorni, sono stati aggiunti ben 1,15 miliardi di token USDT agli altri 42 miliardi già presenti sotto forma di token ERC-20.

In totale dopo questa operazione, contando anche i 48,8 miliardi coniati su Tron, e i 7,8 miliardi appartenenti ad altri 7 network differenti, la capitalizzazione dell’asset ha raggiunto un nuovo massimo storico a quota 93 miliardi di dollari.

Questa mossa riflette l’impegno dell’azienda che cerca di dominare sempre di più il panorama delle valute digitali ancorate al valore del dollaro americano, espandendo la propria presenza nelle reti decentralizzate dominanti.

Appena 3 giorni fa, il 2 gennaio, la capitalizzazione di tether ammontava a 91,74 miliardi di dollari: in 3 operazioni di minting distinte effettuate in poche ore quest’ultima ha fatto un’importante stacco in alto raggiungendo un ATH che fa gola agli altri competitor di Tether.

Infatti, mentre USDT cresce costantemente assieme alle altre valute gestite dalla società come EURT e XAUT, altri fornitori come Circle e MakerDao fanno fatica ad immettere liquidità nei loro rispettivi prodotti.

USDC per esempio ha perso oltre 18 miliardi di capitalizzazione nell’ultimo anno, accennando una piccola ripresa nel mese di dicembre mentre DAI ha perso circa 400 milioni di dollari nello stesso periodo.

Da notare in particolare come l’avanzata di Tether e di USDT stia guidando la risalita del più ampio mercato delle stablecoin con numeri in crescita nelle ultime 14 settimane dopo un lungo periodo di distribuzione.

Da maggio 2022 fino a settembre 2023 abbiamo infatti assistito ad una fase di contrazione del numero di stablecoin circolanti, giustificata dall’avvento del mercato ribassista sulla maggior parte delle criptovalute.

Da ottobre in poi invece sembra che le cose siano cambiate: l’aumento dei volumi di mercato e la frenesia portata dalla narrativa dell’ETF spot per Bitcoin sta alimentando la necessità di avere più stablecoin disponibili su varie piazze d’affari.

Tether sta soddisfando questo bisogno andando a stampare saltuariamente qualche miliardo di dollari in USDT.

Molto probabilmente questo trend proseguirà per tutto il 2024, specialmente se la SEC approverà il primo fondo negoziato in borsa negli Stati Uniti per Bitcoin.

La crescita incontrollabile di Tether negli ultimi anni

A febbraio 2016, quando Bitcoin valeva appena 350 dollari, l‘emittente di stablecoin Tether raggiungeva per la prima volta la capitalizzazione di 1 milioni di dollari per la sua nuova moneta USDT nata pochi mesi prima.

Da lì in poi abbiamo assistito ad anni di crescita senza precedenti per la criptovaluta e per la sua società madre, con un esplosione di casi d’uso e di domanda sia sul fronte istituzionale che retail.

Con l’arrivo della bull run delle crypto nel 2017, In poco tempo gli scambi exchange sono aumentati a dismisura portando alla necessità di poter fare affidamento su una valuta crittografica stabile e trasferibile on-chain,  il cui valore si rifaceva a quello del dollaro statunitense.

A gennaio 2018 è stata raggiunta la capitalizzazione di 1 miliardo di dollari per USDT, che iniziava a farsi conoscere sempre di più in giro per il mondo crittografico.

Ad ottobre dello stesso anno è arrivato il primo periodo difficile per la stablecoin che in un solo mese ha perso oltre il 35% della propria quotazione di mercato, riuscendo però a recuperare tutto il terreno perso a maggio 2019.

Con il 2020 c’è stato il vero boom di questa moneta che ha raggiunto a dicembre i 19 miliardi di dollari iniziando l’anno ad appena 4 miliardi.

Il 2021 invece è stato l’anno della consacrazione di USDT e della solidità aziendale di Tether, che ormai valeva oltre 70 miliardi di dollari.

Nel 2022, dopo un primo trimestre brillante abbiamo assistito al crollo inaspettato della stablecoin UST del progetto Terra/Luna che ha innescato una crisi di fiducia per tutto il settore crittografico.

A maggio e giugno Tether ha lasciato alle proprie spalle ben 15,5 miliardi di dollari in USDT che sono stati ritirati dai propri clienti, impauriti per le sorti del mercato crypto.

Poi, con il recupero che c’è stato negli ultimi 2 trimestri del 2022 e per tutto il 2023 siamo arrivati ai giorni nostri, dove Tether rappresenta un caposaldo dell’industria, motore di tutti i rialzi nei principali asset digitali.

Se nel 2024 verrà finalmente approvato l’ETF spot per Bitcoin e l’attenzione degli investitori dei mercati tradizionale si sposterà sugli asset del settore crypto, è probabile che la domanda per USDT crescerà ancor di più, raggiungendo verosimilmente il baluardo storico dei 100 miliardi di dollari in capitalizzazione.

tether stablecoin usdt

Nel frattempo  Paolo Ardoino, CTO di Teher, ricorda al pubblico che mentre USDT cresce e si espande sempre di più, anche la stessa società emittente si rafforza finanziariamente.
Il Q4 2023 a sua detta è stato impressionante.

Chissà se parte degli utili aziendali verranno reinvestiti in Bitcoin o nel mining della stessa criptovaluta, come già accaduto in passato.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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