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Gli airdrop di ZKsync e LayerZero sono alle spalle: quali altri progetti crypto farmare?

I due crypto airdrop più attesi dell’anno, ovvero quelli del layer-2 ZKsync e del protocollo di interoperabilità LayerZero, sono giunti finalmente al termine.

Nell’ultima settimana le monete ZK e ZRO sono state distribuite ai rispettivi early adoters dei due progetti, con un listing di accompagnamento sui più grandi exchange di criptovalute.

In tutto ciò non sono mancate le critiche e le contestazioni per questi due airdrop, che hanno offerto ricompense minori rispetto alle aspettative dei farmers, portando inevitabilmente un calo dell’hype per questo settore di nicchia.

Quali sono ora i migliori airdrop da farmare e come evolverà il panorama degli incentivi di token alle comunità crittografiche?

Vediamo tutti i dettagli di seguito.

Completate le distribuzioni di ZKsync e LayerZero con molte critiche da parte della community: cala l’entusiasmo per i crypto airdrop

Dopo oltre due anni di attesa da parte dei crypto farmers, il noto layer-2 di Ethereum ZKsync e il famoso protocollo di interoperabilità omnichain Layerzero hanno rilasciato i rispettivi airdrop con il lancio dei token ZK e ZRO.

L’ultimazione di queste distribuzioni sancisce la fine di un’era molto importante per il settore degli airdrop di criptovalute, dove abbiamo assistito ad un forte aumento delle partecipazione tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024. 

Questo ovviamente non significa che non ci saranno più airdrop da farmare (probabilmente ce ne saranno sempre di più), ma che cambierà sensibilmente il modo in cui verranno gestiti dai vari progetti e contemporaneamente anche il modo in cui verranno percepiti dagli utenti.

Di fatti, i lanci dei rispettivi token di ZKsync e LayerZero sono stati tra i più criticati di sempre, con entrambe le parti che hanno messo in atto una selezione dei criteri di eleggibilità molto complessa con allocazioni talvolta non consoni alle aspettative della community.

Visto l’elevato numero di utenti attivi che hanno partecipati ai due airdrop, ovvero 7 milioni di indirizzi su ZKsync e 5 milioni di indirizzi su LayerZero, potevamo aspettarcelo: con una folla del genere era quasi scontato che qualcuno sarebbe rimasto scontato dal risultato finale.

Ad ogni modo si percepisce un sentiment di sconforto tra molti cacciatori di airdrop che per mesi hanno speso centinaia/migliaia di dollari in fees per ottenere allocazioni di token poco significative.

Nonostante ciò, c’è comunque da osservare che, sia ZKsync che LayerZero, hanno messo nelle tasche delle comunità una grossa somma di denaro in crypto.

  • ZKsync: 3,68 miliardi di ZK (17,5% total supply) ai 695.232 indirizzi per un valore complessivo di 1,08 miliardi di dollari secondo i prezzi al listing;
  • LayerZero: 85 milioni di ZRO (8,5% totale supply) a 1,28 milioni di indirizzi eleggibili per un valore complessivo di 382 milioni di dollari secondo i prezzi di listing.

Il problema di questi airdrop è che, come accennato, l’eccessivo entusiasmo  dato da investimenti e valutazioni multimiliardarie ha portato ad una condizione si “overfarming, tale da rendere impossibile per i progetti stessi eseguire una distribuzione onesta che riesca a premiare allo stesso tempo utenti, partners, VC e team per il contributo svolto.

Essendo il mondo crypto un ambiente che si autoregola in base alle dinamiche interne del mercato, è possibile che nei prossimi mesi ci sarà molta meno folla per gli airdrop emergenti e dunque ci saranno molte più opportunità.

Semplificando, possiamo dire che questo meccanismo autoregolativo è simile a quello del mining di Bitcoin, dove la partecipazione dei miners è maggiore laddove ci sono condizioni per un buon profitto (tendenzialmente prezzo di BTC) mentre scende quando queste condizioni cessano di esistere (prezzo BTC basso, hashrate elevato e dimezzamento block reward).

Secondo questo ragionamento l’’airdrop meta è tutt’altro che terminata: c’è solo da aspettare il momento giusto e scegliere il protocollo relativamente poco farmato in proporzione al potenziale premio da riscattare.

Quali airdrop farmare da qui in poi?

Se l’airdrop meta non è realmente finita, quali sono i prossimi progetti da farmare e su cui poter puntare a realizzare un allocazione di crypto superiore rispetto ai risultati deludenti  registrati da ZKsync e LayerZero?

Innanzitutto, all’orizzonte abbiamo ancora gli airdrop di Scroll e Linea, entrambi layer-2 di Ethereum che hanno lanciato una campagna a punti (Scroll Sessions e Linea Surge) e sono dunque i prossimi maggiori attesi da qui a fine anno.

In questo caso l’hype non è esagerato e i progetti non sembrano essere “overfarmati” dunque possiamo aspettarci un discreto premio.

Di recente sono stati poi lanciati due progetti molto interessanti: Symbiotic e Sophon.

Il primo è un protocollo di restaking che mira a competere con Eigenlayer, mentre il secondo è un hyperchain costruito sopra ZKsync: entrambi hanno backers solidi alle spalle e una tecnologia sottostante molto interessante

Per partecipare e risultare eleggibili a questi airdrop è sufficiente fare staking presso i loro siti web ufficiali ed attendere che venga annunciato il lancio dei rispettivi token di governance. L’entità del premio dipenderà ovviamente dal controvalore dello stake e dal tempo in cui è rimasto bloccato.

Altri prossimi airdrop che potrebbero regalare soddisfazioni ai farmers sono: EigenLayer -Phase 2, Swell, Zora, Ethena, Hyperlane, Debridge, Layer3, Berachain, Koi Finance.

Non dimentichiamoci di essere presenti quando verranno lanciati in mainnet i progetti Monad e Sonic, con tempistiche che indicano il Q3 e Q4 del 2024. In particolare Monad potrebbe essere l’airdrop più grande di tutta questa lista, in termini di valore che verrà rilasciato agli early adopter

Ciò che sarà davvero importante però non è solo COSA FARMARE, ma piuttosto COME FARMARE un airdrop ed ottenere l’allocazione in crypto più alta possibile.

LayerZero e ZKsync sono stati un esempio lampante che non sempre serve processare centinaia di transazioni e movimentare volumi milionari per ricevere ottime ricompense, ma quello che conta più di tutti è comportarsi da utenti reali.

Utilizzate spesso (non eccessivamente) i prodotti più interessanti che trovate on-chain, fate  vari swap, fate da LP, fate compravendita di NFT ma senza intasare una chain o un protocollo di tx senza valore. 

Infine fate attenzione a non farmare con troppi wallet (specialmente se con un balance molto basso) e non cadere nelle trappole anti-sybil, pena l’esclusione per i prossimi airdrop.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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