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La professione del “cacciatore di airdrop”: tutto i pro e i contro di questa crypto attività

In questo articolo approfondiamo il ruolo del cosiddetto “cacciatore di airdrop”, meglio noto nella sua versione anglosassone “airdrop hunter”, che si muove all’interno del panorama crypto.

Il suo compito consiste nell’andare alla ricerca di specifici progetti che hanno pianificato (o potrebbero) di distribuire una criptovaluta alla propria community per premiare il loro supporto nella fase iniziale di lancio.

Gli airdrop rappresentano una vera e propria strategia di marketing aziendale: una sorta di campagna di incentivi ideata ad hoc per ottenere un boost nel traffico di utenti all’interno di alcune piattaforme decentralizzate, in cui si va sostanzialmente a regalare monete crittografiche ai propri stakeholders.

Negli ultimi anni questa crypto attività sta diventando sempre più popolare, e sempre più individui stanno trasformando questa pratica speculativa in vero e proprio lavoro viste le frequenti opportunità di guadagno a 4 cifre che vari progetti hanno offerto in passato e stanno per offrire tutt’oggi.

Ad ogni modo, non è tutto oro quel che luccica: i cacciatori di airdrop si espongono a grossi rischi di sicurezza informatica e devono inoltre  sostenere alcune spese per le operazioni su blockchain che vanno periodicamente ad eseguire.

Di seguito affrontiamo con calma tutte le sfaccettature di questo argomento.

Che cos’è un cacciatore di airdrop e come guadagna denaro in crypto?

Il termine “cacciatore di airdrop” viene indicato per descrivere la figura di un individuo che trae periodicamente profitto da particolari campagne di incentivi lanciate da alcuni progetti del panorama crypto.

Molte applicazioni decentralizzate o infrastrutture blockchain, infatti, per lanciare una propria criptovaluta decidono di utilizzare questa pratica di marketing attirando il più possibile il traffico degli utenti, promettendo loro una ricompensa per il sostegno dato.

Questo trend è nato nel 2020 quando l’exchange decentralizzato Uniswap annunciò che avrebbe donato parte della supply iniziale del nuovo token UNI a tutti coloro che avevano utilizzato la piattaforma eseguendo almeno uno swap.

Da quel momento in poi sempre più compagni, applicazioni e reti crittografiche hanno iniziato ad adoperare la tecnica dell’airdrop come strategia per ottenere un ritorno in termini di traffico di utenti, ed indirettamente di commissione per lo svolgimento delle operazioni on-chain (ad esempio per fare uno swap su Uniswap si paga una commissione dello 0,3% alla piattaforma).

Progetti come DYDX, Ens Domains, Arbitrum, Optimism, Aptos e Yuga Labs hanno regalato negli ultimi 3 anni denaro in crypto a moltissimi utenti, che talvolta sono riusciti a guadagnare anche più di 100.000 dollari.

All’atto pratico quello che fa un airdrop hunter è “semplicemente” utilizzare uno specifico prodotto basato su blockchain ripetutamente nel tempo per essere etichettato come un  early adopter e contribuire al successo iniziale dell’infrastruttura decentralizzata.

I token guadagnati possono essere airdroppati, cioè inviati, direttamente sul wallet non custodial del soggetto eleggibile, o devono a volte essere riscattati in particolari piattaforme.

Questa professione non è tuttavia alla portata di tutti: prima di iniziare assicurati di aver compreso tutti i rischi legati al mondo delle criptovalute e di aver appreso i concetti base del web3 e della DeFi.

I pro e i contro di questa professione

Come in ogni cosa, anche l’attività da cacciatore da airdrop presenta dei pro e dei contro.
Tra gli elementi positivi troviamo la possibilità di ottenere un guadagno lordo elevato (spesso al di sopra dei 500-1000 dollari ad airdrop) a fronte di costi sostenuti e lavorando poche ore al giorno o alla settimana.

Si può sostanzialmente lavorare in smart working, adoperandosi per coprire il numero più vasto possibile di protocolli e blockchain nel minor tempo possibile e disperdendo meno risorse possibili.

Guadagnare denaro da airdrop rappresenta anche il miglior modo per iniziare un percorso di investimento nel mondo crypto se non si hanno a disposizione molti  fondi di partenza.

Un’altro fattore vantaggioso è rappresentato dal fatto che per partecipare a queste campagne di incentivi non bisogna quasi mai fornire i propri dati personali

Al contrario la maggior parte di questi processi avvengono in maniera trustless, senza l’utilizzo di intermediari di fiducia ma con il solo ausilio della blockchain.

Passando, invece, ai contro della ricerca del successo con gli airdrop, ci sono da tenere a mente diversi elementi negativi.

In primo luogo, interagire spesso con un numero elevato di smart contract e piattaforme ci espone ad un alto rischio di compromissione del nostro wallet non custodial, con conseguente perdite di tutti i fondi in crypto custoditi al loro interno.

Per affrontare professionalmente questa attività, c’è da utilizzare una serie di precauzione di sicurezza, come ad esempio rimuovere tutte le vecchie approvazione dei contratti che non utilizziamo più (su Revoke), utilizzare portafogli alternativi per fare holding, o semplicemente essere cauti ed attenti quando si opera.

Poi, a differenza di come molti credono, ottenere una ricompensa da airdrop è raramente gratuito e servono almeno 50-100 dollari per provare ad essere eleggibili.

Questi fondi in parte devono essere spesi per pagare le commissione delle operazioni sulle diverse infrastrutture blockchain (solitamente non meno di 20-30 dollari tra gas e spread dei prezzi).

Inoltre, purtroppo i criteri con cui i progetti  crittografici che stanno per distribuire una moneta scelgono chi remunerare variano di volta in volta e non sempre si riesce ad ottenere il guadagno sperato. 

Avere un guadagno assicurato è impossibile, ma si possono aumentare le probabilità di risultare eleggibili facendo più azioni on-chain possibile ( a fronte però di costi operativi più elevati).

Infine c’è da considerare che vivere di airdrop, svolgendo unicamente questa attività, non è sempre fattibile: per guadagnare cifre importanti serve un capitale iniziale di partenza elevato (almeno 20.000 dollari) e le tempistiche con cui avvengono le distribuzioni dei nuovi token non sono note al pubblico.

Può capitare ad esempio di non ottenere alcun premio per mesi, per poi incassare 3 airdrop consecutivi in poco tempo.

Come massimizzare il guadagno di crypto con gli airdrop

Una volta aver compreso quella che è la professione del cacciatore di airdrop e tutti i vantaggi e rischi associati, possiamo giungere alla parte conclusiva in cui andiamo a fornire alcuni consigli (non finanziari) su come aumentare le probabilità di ottenere guadagni consistenti in crypto.

Innanzitutto, è fondamentale fare pratica nel mondo studiandone tutti i vari meccanismi DeFi ed ottenere varie skills come l’analisi della tokenomics di un token, l’utilizzo di AMM, la protezione dei dati su blockchain ecc.

Poi, è indispensabile seguire gli account X di utenti esperti di questo mondo, che ad ogni airdrop pubblicano la loro strategia: non possiamo pensare di stare al passo con tutti i nuovi airdrop che nascono ogni giorno, scegliere le fonti giuste è più importanti di scegliere gli i progetti stessi.

Molti soggetti pubblicano delle “alpha” ovvero delle linee guida che ripercorrono passo dopo passo tutte le azioni da svolgere per ottenere la ricompensa da un progetto.

I migliori profilo X in questo senso sono “Airdrop Official”, “Chase” , “Ardizor”, “Alpha Drops”  e “Mingo Airdrop

Potete anche optare di rimanere informati seguendo la rubrica di The Cryptonomist in cui si va ad analizzare un tema o un progetto diverso ogni settimana.

Un’altra raccomandazione per avere un boost sui profitti è quella di utilizzare più indirizzi quando si “farma” un airdrop.

Se, ad esempio, con un wallet si riesce ad ottenere un premio da 1.000 dollari, con 10 wallet  ( a parità di condizioni) si guadagna 10.000 dollari

Solitamente è bene splittare i propri fondi su più indirizzi, dividendo in parti eque l’investimento iniziale. Questo comporta però un impegno maggiore in termini di tempo utilizzato per risultare eleggibili.

Inoltre, se si “inganna il sistema” con più wallet, c’è da tenere alcuni accorgimenti per non essere etichettati come “Sybil” ovvero come utenti che tentano in maniera immorale di ottenere più profitti di quelli che gli spettano, per l’appunto utilizzando più basi d’appoggio.

In linea generale è altamente consigliabile passare i fondi da un indirizzo ad un altro senza passare per un exchange decentralizzato o per un mixer, svolgere le stesse operazioni tra due indirizzi in simultanea, ed accedere con lo stesso indirizzo IP (quantomeno quando si va a fare i vari claim in caso di eleggibilità)

Altri piccoli suggerimenti riguardano:

  • provare una qualsiasi chain nuova appena arriva in mainnet 
  • scaricare un wallet multisignature come Safe ed utilizzarlo saltuariamente
  • detenere sempre una quantità minima di 0,05 ETH sul proprio wallet
  • fare almeno un “grants” su Gitcoin.
Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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