Il Fear and Greed Index, noto strumento per l’analisi del sentiment tra i crypto investitori, mostra che nell’aria c’è ancora un odore di forte paura.
La situazione si era leggermente risollevata a fine agosto, quando Bitcoin ha tentato invano la rottura dei 65.000 dollari, per poi tornare cupa a settembre.
Ora tutto dipende dai prossimi movimenti del re del mercato crypto, con i risultati che stabiliranno verosimilmente la direzione dei prezzi fino alla fine dell’anno.
Vediamo tutto nei dettagli di seguito.
Summary
Il Fear and Greed Index segnala paura tra i crypto investitori
Analizzando gli ultimi dati del Fear and Greed Index notiamo facilmente che la paura rappresenta ancora l’emozione più rappresentativa della situazione del mercato crypto.
L’indicatore, che esprime una stima del sentiment tra gli investitori con un numero compreso tra 0 e 100, punta ora la lancetta sul 26.
Come mostrato anche in figura, a questo livello corrisponde una tendenza ad osservare con paura l’evoluzione dei prezzi dei crypto assets.
Solitamente, dopo un dump generale del mercato, il Fear and Greed Index scende rapidamente, mentre dopo un pump sale in zona di avidità.
Nell’ultima settimana lo strumento è stato pressoché fermo in zona paura, senza scendere tuttavia ai livelli del cosiddetto “extreme fear”.
Lo scorso mese la situazione era leggermente più neutra in zona 40, dove la paura rappresenta ancora il sentimento dominante seppur espresso con più leggerezza.
La valutazione del Fear and Greed Index è fondamentale affinchè si possa comprendere basicamente qual’e la sensazione più diffusi tra i vari partecipanti del mercato.
Senza un minimo di analisi sul sentiment non possiamo capire se i crypto asset sono prezzati correttamente o se c’è una tendenza che guida le compravendite.
L’assunzione di base è che il comportamento del trader crittografici è fortemente emotivo e guidato dall’irrazionalità delle scelte di investimento.
In linea generale infatti, quando lo strumento segnala paura c’è un’opportunità di acquisto sul mercato mentre quando segnala avidità ci potrebbe essere una correzione imminente.
Ad ogni modo, è importante sottolineare che da solo questo indicatore non è assolutamente sufficiente per valutare un prossimo rialzo o ribasso delle quotazioni.
Idealmente per completare un’analisi sui prezzi sarebbe opportuno integrare anche l’analisi tecnica, l’analisi dei dati macroeconomici e talvolta anche metriche on-chain.
La volatilità del Fear and Greed Index: analisi dei dati storici sul sentiment di mercato
Anche se ora il crypto Fear and Greed Index è puntato sul livello della paura, non è detto che questa situazione debba durare a lungo.
L’indicatore, così come l’andamento dei prezzi del mercato, è fortemente volatile e cambia di numerosi punti in modo repentino.
Basta osservare i dati degli ultimi 3 mesi per accorgersi di come il sentiment del settore crypto sia in balia di movimenti imprevedibili.
A metà giugno ci trovavamo nel mezzo dell’ottimismo a 71 punti dopo che il mese di maggio era stato accompagnato da un lieve rialzo generalizzato.
Dopo un mese il quadro era completamente cambiato in negativo, con Bitcoin che ha iniziato una marcata fase di ritracciamento.
Il 13 luglio, lo strumento evidenziava estrema paura al livello 25, mentre appena 7 giorni dopo era riesumato in zona di avidità a 74 punti.
In quel frangente Bitcoin è passato dalla quotazione di 58.000 dollari a 68.000 dollari, con una leg up che ha portato fiducia tra gli analisti crittografici.
Neanche due settimane dopo però, il Fear and Greed Index è tornato a segnare paura massima con un punteggio di 17 che non si vedeva da oltre un anno.
Dal terrore più estremo la situazione è tornata alla neutralità in 3 giorni, mentre Bitcoin recuperava il dip dei 49.000.
È chiaro dunque che basta davvero poco per ribaltare l’analisi del sentiment e passare dall’avidità alla paura, o viceversa.
Tutto dipende dalla rapidità e dall’intensità dei movimenti speculativi del comparto crypto, che come sappiamo difficilmente possono essere previsti.
Bitcoin: i prossimi movimenti saranno decisivi per l’intero settore crypto
Mentre Il Fear and Greed Index segnala un momento di paura per il mercato crypto, le prossime mosse di Bitcoin potrebbero sancire un cambio di prospettiva.
Su time frame settimanale la moneta crittografica sta approcciando alla media mobile esponenziale a 50 periodi, dove c’è l’opportunità di un rimbalzo.
L’ultima volta che la crypto aveva rintracciato pesantemente dopo la rottura dei massimi storici tornando all’EMA 50, avevamo osservato una successiva leg up rialzista.
Parliamo dell’azione dei prezzi a luglio 2021, quando BTC toccò brevemente i 30.000 dollari per poi ripartire fino al top dei 69.000 dollari a novembre.
In quel caso il sentiment è balzato dall’estrema paura all’estrema avidità in breve tempo, anche se poi conosciamo tutti cos’è successo nei mesi successivi.
Ora Bitcoin si trova intorno ai 55.000 dollari, in attesa di scegliere il destino grafico del resto del mercato per i prossimi 3-4 mesi.
Se il benchmark del settore crypto scenderà sotto i 50.000 dollari andando sotto la spike toccata ad agosto, potremmo aspettarci altri mesi di bear market.
Se invece, come successo in passato, rimbalzerà dai valori attuali tornando sopra i 65.000 dollari, potremmo festeggiare un ritorno al bull market.
La conferma rialzista si avrebbe con una rottura convinta della resistenza a 70.000 dollari, mentre per quella ribassista dovremmo attendere la rottura del cluster a 40.000 dollari.
Massima attenzione durante la prossima settimana, quando il 18 settembre la FED si esprimerà sulla questione dei tagli dei tassi di interesse in USA.
Quell’evento potrebbe portare ad un movimento che verosimilmente muoverà in modo consistente il Fear and Greed Index.
La paura potrebbe rimanere solo un miraggio tra qualche giorno se i tori torneranno a dettare legge nell’industria crypto.
Importante sottolineare che nelle prossime settimane è attesa grande volatilità sia al ribasso che al rialzo. Non fatevi ingannare dai falsi movimenti e non abbiate paura delle montagne russe.