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TON blockchain: com’è nata e come funziona la rete crypto di Telegram

In questo articolo ripercorriamo le origini della rete crypto di Telegram, fino ad arrivare a quella che oggi conosciamo come la blockchain TON.

Approfondiamo poi le caratteristiche tecniche di questo progetto mettendo in luce tutte le dinamiche che lo hanno portato al successo nel settore web3.

Vediamo tutto nei dettagli di seguito.

Telegram ed il primo approccio (fallimentare) al mondo delle crypto nel 2017

Il primo incontro tra Telegram ed il mondo crypto risale al 2017, quando i fondatori del social media iniziarono ad esplorare nuove soluzioni nel campo blockchain.

Al tempo non c’èra, infatti, nessun network crittografico capace di sostenere l’intero traffico utente della piattaforma, stimato in miliardi di unità.

Pavel e Nikolai Durov, fratelli fondatori e proprietari di Telegram, decisero dopo un anno di ricerca di lanciare un proprio progetto.

Nel 2018 viene alla luce la blockchain nota con il nome diTelegram Open Network”, insieme al token GRAM (ribattezzato in seguito TON).

Quest’ultima risorsa, venduta pubblicamente tramite ICO, era stata lanciata come forma di finanziamento del capitale di rischio dell’azienda.

Insomma, con i proventi della vendita al pubblico, il team di Telegram avrebbe potenziato  i suoi server e servizi destinati al settore crypto.

Oltre l’80% dei fondi raccolti era stato pianificato per essere speso in attrezzature, larghezza di banda, collocation e costi di verifica dell’utente. 

Il problema nacque quando, a distanza di soli 2 anni, i fratelli Durov furono costretti ad uscire dal progetto a seguito di un ingiunzione della Securities and Exchange Commission (SEC).

Il regolatore statunitense aveva rilevato nell’attività degli imprenditori russi la presenza di un’offerta al pubblico di un bene “security” non registrato.

La SEC multò Telegram per un importo di 18,5 milioni di dollari e tutto il progetto (quasi) venne abbandonato per dare spazio ad altre opportunità.

I fratelli Durov furono anche costretti a restituire il denaro agli investitori dell’ICO, pari a circa 1,7 miliardi di dollari.

Nasce la blockchain open source di TON

Come accennato il progetto iniziale di Telegram fu abbandonato dai fondatori stessi e la nuova crypto GRAM finì nel dimenticatoio.

Tuttavia, dal 2018 al 2020 il social media aveva fatto grandi passi avanti nella progettazione della rete blockchain The Open Network, raggiungendo anche importanti traguardi.

Fino all’arrivo della sanzione da parte della SEC, il prodotto era stato migliorato più volte. Il team di sviluppo aveva rilasciato una versione lite del client di rete blockchain, pubblicato un codice sorgente completo per nodi su Github e lanciato una testnet.

Visto che la rete crypto era praticamente pronta per debuttare sul mercato, i fondatori di Telegram hanno ben pensato di decentralizzare il progetto.

Tutti i codici sono stati distribuiti in modo open source agli sviluppatori, proprio come fatto da Tesla con la liberalizzazione dei brevetti per macchine elettriche pochi anni prima.

Da lì nacque quella che tutti conosciamo come TON blockchain, anche se ha mantenuto il nome di Telegram Open Network.

GRAM fu ridenominato TON (Toncoin), con la sola differenza che il token non era più controllato dall’azienda stessa, ma era diventata una risorsa libera.

Questa transizione ha portato ad una svolta radicale. Da un’iniziativa centralizzata legata a un’entità aziendale ad un progetto decentralizzato gestito dalla community.

Questo cambio ha permesso a Telegram di evolversi indipendentemente, continuando a espandersi e a innovare nel mondo delle criptovalute

Ad oggi la rete crypto è conosciuta per la sua straordinaria capacità di elaborazione transazioni.

Caratteristiche del crypto network: integrazione e scalabilità con l’app Telegram

Con il lancio del network crypto di Telegram nel 2020, sono state inaugurate diverse implementazioni tecniche molto interessanti.

La sua architettura presenta diverse caratteristiche all’avanguardia come ad esempio l’impiego di un meccanismo di sharding dinamico.

Questa feature consente alla blockchain di gestire più efficientemente il carico di elaborazione transazione, risultando in una performante scalabilità.

Inoltre gli sviluppatori della comunità Telegram hanno implementato un meccanismo di routing istantaneo che garantisce una rapida propagazione attraverso la rete.

Ciò significa ridurre al minimo la latenza e migliorare l’esperienza dell’utente finale.

Da sottolineare inoltre la presenza in Ton di un particolare meccanismo di consenso Byzantine Fault Tolerant chiamato “Catchain Consensus”.

Questo modello assicura un’affidabilità nel raggiungimento del consenso distribuito contribuendo ad un comportamento etico da parte della struttura nodi.

Molto importante citare anche la presenza in tal senso della Proof of Stake che permette di mantenere l’integrità della rete nel mondo crypto.

Così come su Ethereum, anche Ton blockchain presenta una propria macchina virtuale, denominata TON Virtual Machine (TVM). Essa è responsabile dell’esecuzione degli smart contract e fornisce un framework operativo per lo sviluppo di dapp.

Uno degli aspetti più interessanti è  però la sua perfetta integrazione con l’app di messaggistica Telegram. 

La rete è stata infatti pensata per essere complementare alla struttura del social media, potendosi adattare alle sue alte prestazioni.

La crypto TON ricopre un ruolo fondamentale in questo campo: rappresenta il gas token delle catena nonché la moneta adibita ai pagamenti.

Gli utenti possono inviare e ricevere Toncoin direttamente all’interno dell’app Telegram, attraverso un processo molto semplice ed intuitivo.

La stessa risorsa è utilizzata per rassicurare il network tramite staking, nonchè per dare mance a creatori di contenuti e sviluppatori. Si possono anche avanzare pagamenti tramite bot, grazie a funzioni come Telegram Stars.

La crescita maestosa dell’ecosistema crypto di Telegram nel 2024

Sebbene la rete crypto di Telegram sia stata inaugurata ufficialmente nel 2020, è solo dal 2024 che essa ha raggiunto la vera adozione mainstream.

Dopo alcune trovate di marketing, la Fondazione è riuscita a portare una buona base utenti sul network, diventando la 20esima catena per valore bloccato (TVL).

Ad esempio a febbraio 2024 Telegram ha deciso di condividere  al 50% i propri profitti dalle pubblicità con i proprietari dei canali, attraverso pagamenti in TON.

Questo ha consentito di elevare la crypto TON portandola a conoscenza del grande pubblico, vista la sua nuova utilità.

A marzo poi, il team ha annunciato l’allocazione di 30 milioni di TON in ricompense alla community, per un valore di 115 milioni di dollari.

Inoltre ad aprile sulla rete è stata integrata la stablecoin USDT, fornendo agli uteni una nuova risorsa di onboarding.

Il vero e proprio successo è arrivato però grazie all’introduzione dei giochi play-to-earn basati su Telegram. Giochi come Notcoin e Hamster Kombat hanno creato molto engagement vista la possibilità di guadagnare denaro gratuitamente.

Il loro successo ha permesso di espandere questo trend, attirando centinaia di milioni di giocatori presso un prodotto blockchain.

Si tratta di un vero e proprio record sui numeri utenti: nessuna blockchain fino ad allora era riuscita a portare un traffico simile.

Oggi TON appare come una delle catene più promettenti del panorama crypto, potenzialmente in grado di arrivare alla mass adoption.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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